Saldi Estivi 2024: Date e indagine sulle propensioni di spesa

Saldi Estivi 2024: Date e indagine sulle propensioni di spesa

L’estate è alle porte e con essa arriva uno dei momenti più attesi dell’anno per tutti gli amanti dello shopping: i saldi estivi. In Calabria, questo periodo di sconti rappresenta un’occasione imperdibile per fare acquisti a prezzi vantaggiosi, approfittando delle offerte che i negozi mettono a disposizione.

Quest’anno, i saldi estivi in Calabria prenderanno il via il 6 luglio 2024 e proseguiranno per 60 giorni. I saldi rappresentano un’opportunità per tutti di rinnovare il proprio guardaroba, acquistare gli accessori desiderati o trovare l’oggetto dei propri sogni a un prezzo ridotto.

Inoltre, per comprendere meglio le abitudini e le preferenze di acquisto durante i saldi, abbiamo creato un questionario rivolto a tutti i consumatori. Partecipare è semplice e richiede solo pochi minuti. Le informazioni raccolte ci aiuteranno a comprendere quali sono le categorie di prodotti più ricercate, l’importo medio della spesa e le modalità di acquisto preferite.

Compila il form https://forms.gle/dD2p8fEEcy3f6WFT7 le risposte ci aiuteranno a delineare un quadro più chiaro delle abitudini di spesa durante i saldi estivi in Calabria.

Ricorda inoltre di iscriverti al nostro canale WhatsApp per rimanere sempre aggiornato sui nostri servizi e le ultime novità.

Confcommercio. Piena solidarietà a Pippo Callipo

Confcommercio. Piena solidarietà a Pippo Callipo

Algieri, Confcommercio Calabria: “Atti come questo non devono scoraggiare gli imprenditori onesti come Pippo Callipo. C’è bisogno di maggior controllo per permetterci di lavorare in sicurezza

“L’ennesimo atto intimidatorio ai danni di un’impresa seria ed onesta che con il suo lavoro dà lustro alla vera Calabria quella che lavora, che produce, che da sostegno a tante famiglie. Atti come questo sono inaccettabili”.

A dichiaralo il Presidente di Confcommercio Calabria Klaus Algieri che in una nota ha manifestato tutta la solidarietà di Confcommercio nei confronti di Pippo Callipo e della sua impresa, vittima nei giorni scorsi di intimidazioni.

“Come Confcommercio – ha continuato Algieri – condanniamo fermamente queste azioni. Non è possibile che nel 2024 dobbiamo ancora aver timore di essere onesti nello svolgere le nostre attività, senza scendere a compromessi. Auspichiamo a nome di tutte le imprese che rappresentiamo, che ci siano maggiori controlli e tuteli per tutti noi, a partire da Pippo Callipo, abbiamo il diritto di poter lavorare in sicurezza”.

Le Comunità Energetiche in Calabria: verso un futuro sostenibile e condiviso

Le Comunità Energetiche in Calabria: verso un futuro sostenibile e condiviso

Confcommercio incontra l’assessore alle attività produttive della Regione Calabria, Rosario Varì. Algieri: “Dobbiamo cogliere le sfide del futuro per sostenere le imprese e i cittadini”.

La transizione verso un sistema energetico più sostenibile è un obiettivo globale che coinvolge comunità di tutto il mondo. In Calabria, Regione ricca di risorse naturali e con un forte legame con il territorio, le comunità energetiche stanno emergendo come una soluzione innovativa per promuovere l’uso di energie rinnovabili e decentralizzare la produzione di energia. Questo il tema al centro dell’incontro tenutosi in Confcommercio Calabria aperto dai saluti del Presidente Klaus Algieri e concluso dall’intervento dell’Assessore alle attività produttive della Regione Calabria, Rosario Varì.

L’incontro ha visto poi l’intervento tecnico del prof. Daniele Menniti, docente del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale dell’Università della Calabria che ha presentato tutte le potenzialità delle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) soprattutto da un punto di vista delle imprese.

“L’ultimo anno ha visto le imprese e non solo fronteggiare un incremento dei costi energetici significativo che ha inciso profondamente sui bilanci – ha dichiarato il Presidente Klaus Algieri – questo ci spinge come Confcommercio a interrogarci su possibili soluzioni per uscire fuori dalla dipendenza energetica e su ciò che possiamo fare come imprese. Questo incontro è frutto di questo processo. Ringrazio l’Assessore Varì per aver accettato il nostro invito questo è sintomo di una Regione che dialoga con i corpi intermedi, li ascolta e non rimane chiusa tra le mura dei palazzi”.

L’Assessore Varì nel suo intervento ha esposto tutte le iniziative messe in campo dalla Regione per sostenere la transizione energetica dichiarando “La Calabria è una regione caratterizzata da un’abbondanza di risorse naturali, tra cui un’irradiazione solare significativa, venti costanti e risorse idriche. Sfruttare l’opportunità di raggiungere l’autonomia nella generazione di energia elettrica è cruciale. La diffusione delle CER non solo comporta un risparmio per la comunità, ma anche preserva la continuità nei servizi pubblici, specialmente durante situazioni di crisi energetica causate da eventi geopolitici recenti. Per questo motivo, il processo di trasformazione avviato deve essere consapevole e significativo e deve coinvolgere necessariamente l’intera comunità e il territorio.”.

Dall’incontro è poi emerso che, grazie anche agli interventi della Regione, la Calabria sia tra le prime in termini di creazione di comunità energetiche rinnovabili e ciò rappresenta un passo significativo verso la sostenibilità e l’indipendenza energetica. Sfruttando risorse rinnovabili per la produzione di energia, le nostre comunità non solo contribuiscono a preservare l’ambiente, ma anche a garantire una maggiore sicurezza e resilienza nell’approvvigionamento energetico.

Zone economiche montane per rilancio del paese

Zone economiche montane per rilancio del paese

Algieri, Confcommercio: “La Regione si faccia promotrice del modello ZEM. Bisogna puntare sull’economia della montagna che ha prodotto nel 2019 circa il 45% del Pil dell’Italia pari a 805,6 miliardi di euro valore che, secondo Eurostat, colloca il nostro Paese primo in Europa”.

Cosenza, 04/07/2023 – Le Zone Economiche Montane (ZEM) rappresentano un patrimonio unico e prezioso chiamato, negli ultimi anni, ad affrontare importanti sfide nello sviluppo economico e sociale.

Proprio per questo, affrontare l’attuazione dell’Agenda Onu 2030 senza occuparsi di aree interne e di montagna, come previsto dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), potrebbe essere sinonimo di fallimento delle politiche e di inefficacia degli interventi previsti.

Secondo il Presidente di Confcommercio Calabria e vicepresidente nazionale Unioncamere (Unione delle Camere di Commercio Italiane), Klaus Algieri: “Il ridimensionamento e la soluzione delle fragilità unitamente all’importanza dell’economia della montagna in Italia necessitano l’elaborazione di iniziative strategiche dedicate. Tra queste sarà di fondamentale importanza il passaggio dalla “fiscalità agevolata, alla fiscalità dedicata” con la costituzione, sulla scia delle ZES, delle “Zone Economiche Montane” (ZEM), che abbiano come destinatari i Comuni di montagna e che diano priorità a investimenti (nazionali e esteri) relativi alla transizione green per tutelare il patrimonio ambientale della montagna pur garantendone lo sviluppo e alla transizione digitale al fine di superare le “barriere infrastrutturali e naturali”. Le ZEM così costituite – ha sottolineato Algieri – porteranno alla valorizzazione e al consolidamento delle attività economiche già presenti sul territorio (commercio, filiera agro-alimentare-boschiva, turismo, etc.) e all’attrazione e creazione di nuove imprese e centri di ricerca sulla biodiversità e sull’economia sostenibile in stretto collegamento con le Università. Consentiranno di porre un freno al declino demografico e all’invecchiamento della popolazione nei Comuni montani e attrarre i giovani. Attraverso di esse si potrà creare, quindi, una alternativa alla polarizzazione urbana della popolazione e alla fuga di capitale umano verso i centri urbani, sostenuta da una incisiva attività di formazione e politiche attive del lavoro. Il tema delle ZEM è molto importante e non va trascurato lo dicono i dati, lo ha ribadito anche il mio Presidente Nazionale Carlo Sangalli nel corso dell’Assemblea Pubblica di Confcommercio. Auspico – ha concluso Algieri – che il Presidente Occhiuto in virtù del ruolo che ricopre a livello nazionale si faccia portavoce di questa proposta sui tavoli che contano e che dalla Calabria parta un progetto pilota, che mostri a tutti le potenzialità delle aree montane”.

Le zone montane in cifre

Le aree di montagna sono realtà fragili per condizioni fisico-geografiche, ambientali e per processi modificativi della vita sociale intervenuti nel tempo dove si gioca il futuro della conservazione e rigenerazione di biodiversità del nostro Paese. Tuttavia, in questi territori sono presenti limiti, ma anche nuove opportunità con specificità differenti (come quelle che distinguono territori alpini da quelli appenninici) e tante forme di imprenditorialità intergenerazionale.

Nelle aree montane e interne lo spopolamento è la minaccia maggiore. Infatti, l’impatto demografico negativo colpirà entro 10 anni, secondo l’Istat, nove Comuni su dieci nel caso di Comuni di zone rurali con l’ampliarsi del fenomeno della “desertificazione demografica” di molte aree del Paese in particolare a Sud.

Oggi, in un contesto di globalizzazione e di alta mobilità della popolazione, contrastare lo spopolamento di questi territori sempre meno può significare trattenere soltanto la popolazione, specialmente giovanile, e sempre più richiede una capacità dei territori non urbani di essere attrattivi: la capacità di attrarre imprese e giovani è tra gli argomenti più efficaci da giocare per radicare il progetto di vita di un numero sufficientemente ampio di giovani (nativi e non) nelle aree montane con nuove attività di lavoro, impresa o studio.

Secondo il criterio statistico di ISTAT, l’Italia risulta caratterizzata, per la sua conformazione orografica, da un territorio prevalentemente collinare (41,6% della superficie complessiva, che contiene il 38,9% della popolazione residente in Italia), seguìto da quello di montagna (35,2% del territorio e 12,4% della popolazione) e di pianura (23,2% del territorio e 48,7% della popolazione).

Secondo i dati dell’UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) il territorio montano comprende attualmente 3.524 comuni totalmente montani e 652 comuni parzialmente montani, per un totale complessivo di 4.176 su 7.901 comuni italiani (al 1° gennaio 2023). In termini di estensione territoriale, su un totale di 302.073 kmq che definiscono il territorio italiano, circa 147.517 kmq sono occupati dai comuni montani, rappresentando, quindi, il 49% del territorio nazionale.

L’Italia, secondo Eurostat, è il primo Paese dell’Unione europea a 27 per Pil realizzato in province montane, territori in cui almeno metà della superficie e/o della popolazione è in aree montane: nel 2019 è ammontato a 805,6 miliardi di euro, il 44,9% del totale nazionale, una quota più che doppia rispetto al 20,7% registrato dalla media delle aree montane nell’Ue. Il valore dell’economia italiana della montagna, infatti, supera anche i 776,3 miliardi di euro della Spagna (62,4% del Pil), i 417,5 miliardi della Francia (17,1%) e i 241,5 miliardi della Germania (7%).

Nell’economia italiana della montagna, a fronte del 47,8% della popolazione nazionale, si concentra nel 2021 il 51,1% delle presenze turistiche totali e il 50,7% delle presenze turistiche straniere.

Secondo un recente studio, sono 63 le province montane in Italia che contano 2.077.826 micro e piccole imprese (MPI), attive con 5.137.434 addetti, i quali sono il 47,3% degli addetti nazionali delle MPI. Nel perimetro delle province che rappresenta l’economia italiana della montagna, le MPI rappresentano il 69,4% degli addetti delle imprese totali di tali province, una quota ampiamente superiore al 63,4% della media nazionale.

Regione Calabria. Supporto alle imprese contro caro energia

Regione Calabria. Supporto alle imprese contro caro energia

La Regione Calabria ha approvato un bando che mira a ridurre gli effetti della crisi energetica sul tessuto economico delle PMI calabresi che presentano fabbisogni di liquidità per effetto all’incremento dei costi energetici.

Per poter attivare la misura, la Regione Calabria ritiene necessario effettuare una preliminare ricognizione dei fabbisogni di liquidità determinati dall’incremento delle spese legate al consumo energetico delle PMI operanti sul territorio calabrese.

L’analisi dei fabbisogni delle PMI sarà effettuata tramite manifestazione di interesse, che consentirà di esaminare correttamente le risorse pubbliche necessarie per soddisfare le esigenze della PMI. 

Possono partecipare alla manifestazione le PMI, aventi sede operativa o unità produttiva locale in Calabria.

I soggetti partecipanti potranno presentare a valere sulla presente manifestazione di interesse un’unica domanda di partecipazione. Nel caso di impresa partecipante che dispone di più di una sede operativa in Calabria, la stessa può presentare un’unica domanda cumulativa dichiarando il consumo energetico relativo ad un numero massimo di tre sedi operative.

Le manifestazioni di interesse, secondo il format predisposto dalla Regione dovranno essere compilate ed inviate utilizzando tassativamente la piattaforma informatica del soggetto gestore Fincalabra entro e non oltre le ore 16:00 del 5 luglio 2023.

Successivamente alla individuazione dell’importo totale dei fabbisogni di liquidità, l’amministrazione potrà definire un Avviso Pubblico per la selezione delle PMI e per la concessione dell’aiuto.

In fase di definizione dello stesso Avviso Pubblico, potranno essere previsti criteri prioritari per l’assegnazione delle risorse, in relazione al maggiore impatto dei costi energetici (costi elettrici e/o gas) rispetto ai fatturati (intesi come ricavi delle vendite e delle prestazioni) sviluppati dalle PMI partecipanti, calcolati sulla base dell’ultimo bilancio o dichiarazione fiscale presentati.

Per maggiori informazioni contatta i nostri uffici.