Il grido dei pubblici esercizi. La ristorazione non si spegne

Il grido dei pubblici esercizi. La ristorazione non si spegne

Un grido d’allarme disperato quello lanciato dai ristoratori della provincia di Cosenza rappresentati dalla FIPE – Federazionione Italiana Pubblici Esercizi. Forti le preoccupazioni che affliggono la categoria in vista della stagione invernale, primo tra tutti il caro energia.

Secondo molti la situazione attuale rischia di mandare sul lastrico tanti imprenditori impedendo di cogliere le tante sfide del futuro, tra cui quella della destagionalizzazione.

Spopolamento, assenza di grandi centri, viabilità interna precaria tanti gli scogli da superare nella nostra Regione, a questi si aggiunge e contribuisce a renderli più ardui il caro energia. Per questo, secondo i rappresentanti della FIPE, urgono misure di sostegno ad ampio spettro.

“La soluzione a tutto non può essere fermare il comparto, le aziende non possono permettersi neanche il lusso di spegnersi, scaricando sui collaboratori gli inevitabili costi sociali che un fermo del sistema comporterebbe” ha dichiarato Laura Barbieri presidente FIPE Cosenza “questa insostenibile situazione rischia di spegnere le aziende del territorio definitivamente” ha poi aggiunto.

Il comparto è poi preoccupato di come l’aumento dei costi incida sempre di più sulla marginalità delle proprie attività. Secondo FIPE Cosenza, infatti, un ristorante deve assicurare ai propri ospiti una condizione di confort climatico pari a una temperatura che per i nuovi standard dovrà attestarsi tra i 19 ed i 20 gradi. Questo aspetto, unito all’occupazione estremamente esigua e costosa, porta il costo medio per coperto a 5/6 euro. A questi vanno poi aggiunti i costi per la preparazione di un piatto, l’aumento del costo delle materie prime e quello del personale, arrivando ad avere un costo per coperto oltre i 10 euro per poter sperare in un minimo margine di guadagno.

Viste le condizioni, vincere questa sfida risulta altamente improbabile senza interventi strutturali immediati. Questo vale non solo per i pubblici esercizi, ma per l’intero settore del Turismo motore trainante dell’economia calabrese.

La ristorazione, le strutture ricettive, i servizi al turismo non possono spegnersi. Se si spengono loro, si spegne il futuro della nostra Regione.

Le prospettive della ristorazione nei prossimi 6-12 mesi

Le prospettive della ristorazione nei prossimi 6-12 mesi

Rispetto ai livelli del 2019 il settore della ristorazione ha cumulato perdite di consumi, nel biennio 2020-2021, di almeno 52 miliardi di euro in termini reali. La perdita più consistente è quella del 2020 con il doppio lockdown di inizio e fine anno che ha generato una contrazione dei consumi pari a 30 miliardi di euro.

Nel 2021, a seguito dell’allentamento delle misure restrittive, si è registrato un trend di ripartenza della domanda che, tuttavia, ha dovuto fare i conti, sul finire dell’anno, con le prime avvisaglie di un aumento dei costi che a partire dal 2022 sarebbero diventate sempre più minacciose.

Il rallentamento della crescita e lo spettro della recessione che si allunga sul 2023 spingono a una riflessione sulla capacità del settore della ristorazione di consolidare la ripartenza o, viceversa, di fare un ulteriore passo indietro. A questa riflessione intende contribuire il webinar che si terrà il 24 ottobre alle ore 15:00 con il contributo di qualificati protagonisti del mondo della ricerca economica e del mondo produttivo.

Relatori:

Intervengono

Fabio Bacchini, Servizio per l’analisi dei dati e la ricerca – ISTAT

Bruna Boroni, Director Industry Away From Home – TRADELAB

Ne discutono

Igor Nuzzi, Regional Director Italia & Svizzera – LAVAZZA

Silvia Molinaro, Direttore Vendite Out of Home – COCA COLA HBC ITALIA

Stefano Marini, Amministratore Delegato – GRUPPO SANPELLEGRINO

Pieter Billiau, Direttore Commerciale – PARTESA

.Modera

Luciano Sbraga, Direttore Centro Studi – FIPE-CONFCOMMERCIO

Per seguire il webinar è necessario registrarsi al form: https://forms.gle/aRFGYQQ8CtiYJQV66In

Fipe lancia l’iniziativa “Bollette in vetrina”

Fipe lancia l’iniziativa “Bollette in vetrina”

Un’iniziativa a livello nazionale “per mostrare ai cittadini e agli avventori di bar e ristoranti in quale situazione drammatica le imprese sono costrette a operare” a causa dei rincari dell’energia. Così Fipe-Confcommercio ha annunciato “una grande operazione di trasparenza” – ribattezzata “Bollette in vetrina” – che esorta i gestori dei pubblici servizi a esporre le cifre spese per luce e gas. Gli aumenti, ha spiegato l’associazione, “costringono gli esercenti a dover scegliere tra gli aumenti dei listini, finora assai modesti, e la sospensione dell’attività in attesa di un intervento risolutivo da parte del governo”.

“Bollette triplicate” – Gli esercenti associati a Fipe-Confcommercio riceveranno nei prossimi giorni una cornice da appendere nei propri locali, proprio per mettere in bella vista le ultime bollette per il gas e l’energia elettrica, le cui cifre “sono triplicate rispetto a un anno fa”. Come spiega Aldo Cursano, vicepresidente dell’associazione, si tratta di un’iniziativa che “ha l’obiettivo di rendere trasparente cosa sta succedendo oggi a chi gestisce un bar o un ristorante, anche nel tentativo di spiegare ai clienti perché stanno pagando il caffè un po’ di più, con il rischio nei prossimi mesi di ulteriori aumenti”.

Le richieste al governo – “Con aumenti dei costi dell’energia del 300% si lavora con una pistola puntata alla tempia. Se il governo non interviene o si agisce sui listini o si sospende l’attività. Contiamo sulla sensibilità dei cittadini e dei clienti perché fare lo scaricabarile dei costi è proprio quello che non vorremmo fare”, ha aggiunto Cursano. Fipe-Confcommercio ha quindi chiesto al governo “di potenziare immediatamente il credito d’imposta anche per le imprese non energivore e non gasivore”, al momento previsto al 15% per quanto riguarda le spese per l’energia elettrica. Un credito ritenuto “assolutamente non adeguato agli extra costi che le imprese stanno sostenendo ora”. Ecco perché Cursano esorta l’esecutivo a “fare presto, altrimenti si rischia di innescare una spirale inflazionistica destinata a gelare i consumi”.

Scarica la cartellonistica e aderisci anche tu all’iniziativa

Clicca qui BOLLETTE IN VETRINA

caro bollette

Soverato, maltrattamenti alla lavoratrice che chiedeva la retribuzione ferma condanna di Fipe-Confcommercio

Roma, 3 agosto 2022  Fipe-Confcommercio, Federazione italiana dei Pubblici Esercizi, esprime con questa nota piena disapprovazione e unanime condanna della categoria per quanto è stato riferito accadere in uno stabilimento balneare di Soverato, in Calabria, dove una giovane lavoratrice di origine nigeriana, che chiedeva informazioni sul pagamento della sua retribuzione, è stata insultata, intimidita e maltrattata dal titolare dell’attività stessa.

Se le indagini delle Forze dell’ordine confermassero la dinamica dei fatti, proprio FIPE – la più grande rappresentanza del settore, firmataria del Contratto Collettivo del Lavoro più utilizzato dalla ristorazione e dai locali pubblici italiani – ha dichiarato che si costituirà parte civile nei confronti del gestore. Si tratta certamente di un gesto simbolico di solidarietà verso una donna lesa nella sua dignità personale, ma vuole essere anche un modo per tutelare la reputazione e l’immagine di un’intera categoria, che crede nel valore del lavoro, nell’equa retribuzione dei propri collaboratori e nella valorizzazione delle competenze e delle qualità dei propri dipendenti, come professionisti e come persone.

Webinar: il no show al ristorante

Webinar: il no show al ristorante

Fipe- Confcommercio, martedì 31 maggio alle ore 15:30, organizza un webinar dal titolo “il no show al ristorante: come contrastare una brutta abitudine”.

C’è un ristorante a cui non sia mai capitato di ricevere una prenotazione per un tavolo e non vedere arrivare nessuno? Probabilmente no, perché questo fenomeno, noto con il nome di no show, è assai diffuso potendo contare oggi in Italia solo sulla buona educazione delle persone e non sulla presenza di regole chiare e condivise. Prendiamo il caso della prenotazione alberghiera. Se non ci si presenta senza aver dato disdetta la regola, non la consuetudine, impone che il cliente paghi.

Un meccanismo che si basa sul ragionevole principio che la mancata presenza senza disdetta si traduce in una perdita certa per l’impresa che non ha avuto il tempo di trovare un nuovo cliente o non ha addirittura potuto vendere il servizio ad un cliente che l’aveva chiesto.

Questo danno, non solo economico ma anche morale, assume oggi un valore ancora più importante anche per effetto del contingentamento della capienza dei locali imposto dai protocolli di sicurezza.

Cosa si può fare per arginare il fenomeno? È possibile mutuare le regole già utilizzate in altre attività e applicarle anche nei ristoranti?

Il webinar ha l’obiettivo di approfondire i diversi profili del fenomeno “no show” e soprattutto intende suggerire soluzioni già disponibili.

Compila il form per registrarti: https://forms.gle/XxuAhceTtoAos8uPA

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