Sospensione termini di versamento dei carichi affidati all’Agente della riscossione

Sospensione termini di versamento dei carichi affidati all’Agente della riscossione

Il “Decreto Sostegni” (DL n. 41/2021), recante “Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all’emergenza da COVID-19”, ha disposto ulteriori interventi in materia di riscossione.

Al riguardo, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione ha pubblicato un apposito Vademecum per chiarire alcuni aspetti delle disposizioni attualmente in vigore, nonché le risposte alle domande più frequenti (FAQ), aggiornate con le novità introdotte in materia di riscossione dall’articolo 4 del decreto legge 22 marzo 2021, n. 41 (cosiddetto Decreto “Sostegni”)

Di seguito, si illustrano i principali chiarimenti forniti sia con il Vademecum sia con le FAQ.

Proroga della sospensione della notifica degli atti e delle procedure di riscossione

Il decreto “Sostegni” ha prorogato fino al 30 aprile 2021 (in precedenza era 28 febbraio 2021) il periodo di sospensione per l’attività di notifica di nuove cartelle, avvisi e di tutti gli altri atti di competenza dell’Agenzia delle entrate-Riscossione. L’attività di notifica degli atti è sospesa dall’8 marzo 2020, ovvero dal primo provvedimento emanato a seguito dell’emergenza sanitaria (decreto “Cura Italia”).

Proroga dei termini per i pagamenti delle cartelle

Prorogato dal 28 febbraio 2021 al 30 aprile 2021 anche il termine di sospensione dei versamenti di tutte le entrate tributarie e non tributarie derivanti da cartelle di pagamento, avvisi di accertamento esecutivo, avvisi di addebito Inps, la cui scadenza ricade nel periodo tra l’8 marzo 2020 e il 30 aprile 2021. La sospensione riguarda anche il pagamento delle rate dei piani di dilazione in scadenza nello stesso periodo. Per i soggetti con residenza, sede legale o la sede operativa nei comuni della c.d. “zona rossa” di cui all’allegato 1 del DPCM 1° marzo 2020, la sospensione decorre dal 21 febbraio 2020. I pagamenti degli atti sospesi dovranno essere effettuati entro il mese successivo alla fine del periodo di sospensione, e quindi entro il 31 maggio 2021.

Nuove scadenze per rottamazione-ter e saldo e stralcio

Il decreto “Sostegni”, per consentire una maggiore flessibilità nei pagamenti, ha posticipato il termine di scadenza delle rate della “rottamazione-ter” (Decreto Legge n. 119/2018) e del “saldo e stralcio” (Legge n. 145/2018). Per non perdere i benefici della definizione agevolata, chi è in regola con i versamenti del 2019 deve effettuare entro il 31 luglio 2021 il pagamento delle rate previste e non ancora versate nel 2020. Il pagamento delle rate previste nel 2021, invece, dovrà avvenire entro il 30 novembre 2021.

Per la “rottamazione-ter” si tratta delle rate in scadenza nei mesi di febbraio, maggio, luglio e novembre del 2020 e del 2021. Per il saldo e tralcio, di quelle previste nei mesi di marzo e luglio di entrambi gli anni.

Se il pagamento avverrà oltre i termini previsti (la legge consente ulteriori 5 giorni di tolleranza) o per importi parziali, si perderanno i benefici della misura agevolativa e i versamenti effettuati saranno considerati a titolo di acconto sulle somme dovute.

Stralcio dei debiti fino a 5 mila euro

Da ultimo, il vademecum illustra la misura del Decreto “Sostegni” che prevede l’annullamento dei debiti di importo residuo, alla data di entrata in vigore del provvedimento, fino a 5 mila euro, comprensivi di interessi da ritardata iscrizione a ruolo e sanzioni, derivanti dai singoli carichi affidati all’agente della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2010. Possono beneficiare dello stralcio dei debiti le persone fisiche e i soggetti diversi dalle persone fisiche che, rispettivamente nell’anno di imposta 2019 o nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2019, hanno conseguito redditi imponibili fino a 30 mila euro. Rientrano nel provvedimento anche i carichi già ammessi alla “rottamazione-ter” (DL n. 119/2018) e al saldo e stralcio (Legge n. 145/2018). Le modalità e le date dell’annullamento dei debiti saranno definite da un decreto del Ministero dell’economia e delle finanze, che sarà emanato entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto Sostegno.

Il Vademecum e le FAQ dell’Agenzia delle Entrate sono disponibili nella nostra AREA RISERVATA.

Fonte Confcommercio

Canone speciale RAI. Riduzione importi per strutture ricettive e pubblici esercizi e pagamento differito

Canone speciale RAI. Riduzione importi per strutture ricettive e pubblici esercizi e pagamento differito

Sulla base del disposto del Decreto-legge 22 marzo 2021 n. 41, cd Decreto “Sostegni” (art. 6) e di quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione della RAI, riunito nella giornata del 25 marzo:

  • è ridotto del 30%, per le strutture ricettive e i pubblici esercizi, l’importo del canone speciale RAI relativo al 2021. Ai soggetti che lo avessero già versato verrà riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate un credito d’imposta, che non concorre alla formazione del reddito imponibile, nella misura della quota di canone oggetto della riduzione;

  • è differito al 31 maggio, per tutti gli operatori, e senza oneri aggiuntivi, il termine per il rinnovo del canone speciale RAI relativo al 2021.

Confcommercio sta lavorando per estendere la platea dei beneficiari della riduzione del canone e/o l’importo di tale riduzione, in considerazione della drastica diminuzione del traffico che ha colpito tutte le categorie e di come, nel 2020, tutti gli operatori abbiano versato il canone nella misura intera, nonostante la pandemia.

Fonte Confcommercio

Istruzioni Inps su riproporzionamento permessi ex legge 104/92 per i lavoratori part time

Istruzioni Inps su riproporzionamento permessi ex legge 104/92 per i lavoratori part time

L’INPS con circolare n. 45 del 19 marzo 2021, ha fornito indicazioni operative relative al calcolo da applicare ai fini del riproporzionamento dei tre giorni di permesso mensile previsti dalla L. n. 104/92 in caso di rapporto di lavoro part time di tipo verticale e di tipo misto con attività lavorativa limitata ad alcuni giorni del mese.

A tal riguardo la Suprema Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, che con due decisioni (sentenze 29 settembre 2017, n. 22925 e 20 febbraio 2018, n. 4069) ha statuito che la durata dei permessi, qualora la percentuale del tempo parziale di tipo verticale superi il 50% del tempo pieno previsto dal contratto collettivo, non debba subire decurtazioni in ragione del ridotto orario di lavoro

Pertanto, in caso di rapporto di lavoro part time di tipo verticale e misto con percentuale a partire dal 51%, verranno riconosciuti interamente i tre giorni di permesso mensile.

Negli altri casi, invece, la durata del permesso deve essere ricalcolata.

Con riferimento ai rapporti di lavoro part time di tipo orizzontale, verticale e misto fino al 50%, si dovrà utilizzare la formula riportata nel paragrafo 3 del messaggio Inps n. 3114/2018.

In particolare si dovrà prendere in considerazione il rapporto tra l’orario medio settimanale teoricamente eseguibile dal lavoratore part time e il numero medio di giorni lavorativi settimanali previsti per il tempo pieno.

Tale rapporto dovrà poi essere moltiplicato per 3, il numero di giorni di permesso teorici.

Per ulteriori elementi di dettaglio sulle modalità di calcolo si rinvia alla circolare Inps disponibile nella nostra AREA RISERVATA.

Lilt Cosenza. Prevenzione, esami e controlli clinici-strumentali

Lilt Cosenza. Prevenzione, esami e controlli clinici-strumentali

Nuova convenzione che permette agli Associati di usufruire di una riduzione sugli esami e sui controlli clinici-strumentali periodici a fini preventivi.

Confcommercio Cosenza si impegna a sostenere le attività di raccolta fondi in occasione degli eventi nazionali LILT e le altre attività promozionali territoriali.

La Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori – LILT si occupa di:

  • prevenzione primaria (stili e abitudini di vita: lotta al tabagismo ed alla cancerogenesi ambientale e professionale, corretta e sana alimentazione, regolare attività fisica);
  • prevenzione secondaria (procedure accelerate di diagnosi sempre più precoci);
  • prevenzione terziaria (prendersi cura del malato, degli aspetti riabilitativi – fisici, psicologici, sociali ed occupazionali – e dei loro familiari);
  • ricerca scientifica.

Per saperne di più consulta la nostra AREA RISERVATA o contatta i nostri uffici.

Sangalli: “i ristori non bastano. Allungare la moratoria sui debiti”

Sangalli: “i ristori non bastano. Allungare la moratoria sui debiti”

Intervista al Corriere della Sera del presidente di Confcommercio. “Da Draghi ci aspettiamo un intervento coraggioso per le imprese”. “A rischio la chiusura di circa 300 mila imprese del terziario e circa 200 mila partite Iva”.

Il 24 marzo è partita la campagna nazionale di Confcommercio, “Il futuro non (si) chiude” per far sentire la voce delle imprese che vogliono ripartire e allo stesso tempo per sottolineare la necessità di sostegni più robusti per fare fronte alle enormi difficoltà economiche che le chiusure, da un anno a questa parte, hanno determinato. Il presidente Sangalli, dalle pagine del Corriere della Sera, chiede al presidente del Consiglio Draghi un intervento “coraggioso” e indennizzi più adeguati e tempestivi per le aziende.    

“Dal presidente Draghi ci aspettiamo una svolta che non c’è ancora. Ci aspettiamo quel coraggio responsabile con cui nel 2012 salvò l’Unione monetaria europea, dichiarando il famoso “whatever it takes” (fare tutto ciò che è necessario, ndr). Ma questa volta deve farlo per salvare le nostre imprese. Che poi vuol dire salvare l’Italia”.

Può darci un’idea della situazione?

“Per trovare un anno peggiore del 2020 bisogna risalire più o meno al 1944. L’anno scorso sono andati persi quasi 130 miliardi di consumi, circa duemila euro a testa. Tra gennaio e febbraio di quest’anno c’è già stato un crollo di 20 milioni di presenze in Italia. Il lockdown di marzo e aprile rischia di causare una perdita di oltre 15 miliardi di euro, oltre la metà per alberghi e ristoranti. Questi ultimi, tra marzo e le giornate di Pasqua, non incasseranno circa 2,8 miliardi”.

Una débâcle

“Quando incontro I nostri imprenditori e ascolto numeri e bilanci disastrosi, ma sembra che la distanza tra noi e la lentezza e poca efficacia delle azioni fin qui Intraprese si faccia siderale”.

Di quali azioni parliamo?

“Tutti mi dicono la stessa cosa: le chiusure soma indennizzi adeguati non le reggiamo più. Ecco perché I nostri imprenditori, tutti gli imprenditori, si aspettano non solo un più robusto sostegno in tempo zero, ma anche la prospettiva di un ritorno alla normalità perché altrimenti non ce la si fa. Il sistema imprenditoriale non regge più”.

Cosa non va nel decreto Sostegni?

“E stato archiviato il meccanismo dei codici Ateco e sono stati stanziati per questi interventi circa un miliardo di euro, sui 32 mobilitati dal decreto. Ma i soggetti interessati alla fine sono circa tre milioni. In questo modo l’indennizzo medio è di circa 3.700 euro”.

Non bastano.

“Non ci siamo. Il rischio è la chiusura di circa 300 mila imprese del terziario e circa 200 mila partite Iva”.

Chiedete un nuovo scostamento di bilancio?

“Per forza: servono indennizzi più adeguati, più inclusivi e più tempestivi. E poi c’è un problema legato ai costi per le imprese rimaste chiuse: dalle locazioni ai finanziamenti. Chiediamo che possano essere sospesi, almeno fino a quando le imprese non potranno ripartire in piena normalità”.

Il credito dà problemi?

“Insieme con l’Abi e le altre associazioni abbiamo chiesto alle istituzioni europee e italiane la proroga delle moratorie in essere e l’introduzione di nuove, nonché una durata dei prestiti con garanzia pub buca di non meno di quindici anni. E senza che tutto ciò comporti classificazioni critiche o addirittura un default dei debitori”.

Bisognerebbe intervenire sulle regole europee.

“Pensiamo che il governo italiano possa e debba assumere un’iniziativa determinata al riguardo”.

Il presidente Draghi ha promesso una stagione di dialogo.

“Sì e, in occasione delle sue dichiarazioni programmatiche alle Camere, ha posto la sfida di una “nuova ricostruzione”. Il che richiede, dal punto di vista del metodo, maggiore confronto tra governo e forze sociali”.

Cos’altro avete in agenda, oltre agli indennizzi?

“Proponiamo di superare il modello “più chiusure”, puntando su “più vaccini”. Per il decollo della campagna vaccinale, le nostre associazioni e le nostre imprese sono pronte a fare la propria parte. E poi c’è il Piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Che intanto sta cambiando.

“Rispetto alla bozza del 12 gennaio, abbiamo segnalato la necessità di approfondire il rapporto tra investimenti e ruolo delle riforme, nonché l’esigenza di investire sull’economia del terziario. Siamo ancora in attesa di risposte. Lo ricorderemo anche con la campagna social “II futuro non (si) chiude”, appena partita, che coinvolge tutti i territori, per raccontare la disperazione degli imprenditori ma anche la loro determinazione a non arrendersi”.

Tratto dal Corriere della Sera

di Antonella Baccaro