Camera Commercio Cosenza. Esame mediatori immobiliari 2021

Camera Commercio Cosenza. Esame mediatori immobiliari 2021

La Camera di Commercio di Cosenza ha approvato il bando relativo alla prima sessione di esame 2021 per l’abilitazione all’esercizio dell’attività di intermediazione commerciale e di affari.

Le domande di ammissione all’esame devono essere presentate alla Camera di Commercio – Ufficio 11, a mezzo posta elettronica certificata (PEC): cciaa@cs.legalmail.camcom.it (oppure a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno), come specificato all’articolo 3 del bando, entro il 20 maggio 2021 utilizzando il modello di domanda (allegato A) presente alla fine del bando, a cui bisogna allegare copia del documento di identità in corso di validità.

Per le domande spedite a mezzo raccomandata farà fede il timbro e la data dell’ufficio postale accettante, purché pervenute all’Ente entro e non oltre la data del 15/05/2021.

Per il pagamento dei diritti di segreteria è necessario utilizzare il circuito PagoPa, seguendo le indicazioni sul sito: https://pagamentionline.camcom.it/Autenticazione?codiceEnte=CCIAA_CS per effettuare il pagamento indicando nella Causale: Esame Ruolo Mediatori Immobiliari I Sessione 2021.

Incentivo assunzioni under 36. Chiarimenti INPS

Incentivo assunzioni under 36. Chiarimenti INPS

L’INPS, con la circolare n. 56/2021, fornisce le prime indicazioni operative sull’esonero per l’assunzione di giovani under 36 a tempo indeterminato e per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, effettuate nel biennio 2021-2022 (articolo 1, commi da 10 a 15, della Legge n. 178/2020).

L’esonero contributivo:

  • è riconosciuto nella misura del 100%, per un periodo massimo di trentasei mesi, nel limite massimo di importo pari a 6.000 euro annui, con riferimento ai soggetti che alla data della prima assunzione incentivata non abbiano compiuto il trentaseiesimo anno di età;
  • è riconosciuto per un periodo massimo di quarantotto mesi ai datori di lavoro che effettuino assunzioni in una sede o unità produttiva ubicata in Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna;
  • spetta ai datori di lavoro che non abbiano proceduto, nei sei mesi precedenti l’assunzione, né procedano, nei nove mesi successivi alla stessa, a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo ovvero a licenziamenti collettivi, nei confronti di lavoratori inquadrati con la medesima qualifica nella stessa unità produttiva;
  • è subordinato all’autorizzazione della Commissione europea, pertanto l’Istituto pubblicherà un apposito messaggio a conclusione della interlocuzione con la Commissione europea con cui saranno emanate le istruzioni per la fruizione della misura.

Rapporti di lavoro incentivati

L’incentivo spetta per le nuove assunzioni a tempo indeterminato e per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, effettuate nel biennio 2021-2022, di soggetti che, alla data dell’evento incentivato, non abbiano compiuto il trentaseiesimo anno di età (ossia età inferiore o uguale a trentacinque anni e 364 giorni) e non siano stati occupati a tempo indeterminato con il medesimo o con altro datore di lavoro nel corso dell’intera vita lavorativa.

Restano esclusi dal beneficio i rapporti di apprendistato, i contratti di lavoro intermittente, il rapporto di lavoro a tempo indeterminato di personale con qualifica dirigenziale e i contratti di lavoro occasionale. L’art. 1, comma 13, della legge di Bilancio 2021 esclude espressamente che

l’esonero si applichi alle prosecuzioni di contratto al termine del periodo di apprendistato e alle assunzioni di cui all’art. 1, commi 106 e 108, della legge di Bilancio 2018.

L’esonero contributivo spetta per le assunzioni a tempo indeterminato a scopo di somministrazione, ancorché la prestazione lavorativa sia resa verso l’utilizzatore nella forma a tempo determinato.

Assetto e misura dell’incentivo

La soglia massima di esonero della contribuzione datoriale riferita al periodo di paga mensile è, pertanto, pari a 500 euro (€ 6.000/12) e, per rapporti di lavoro instaurati e risolti nel corso del mese, detta soglia va riproporzionata assumendo a riferimento la misura di 16,12 euro (€ 500/31) per ogni giorno di fruizione dell’esonero contributivo.

Il periodo di fruizione dell’incentivo può essere sospeso esclusivamente nei casi di assenza obbligatoria dal lavoro per maternità, consentendo, in tale ipotesi, il differimento temporale del periodo di godimento del beneficio.

Nei casi di trasformazione di rapporti a termine ovvero di stabilizzazione dei medesimi entro sei mesi dalla relativa scadenza, trova applicazione la previsione di cui all’articolo 2, comma 30, della legge 28 giugno 2012, n. 92, riguardante la restituzione del contributo addizionale dell’1,40% prevista per i contratti a tempo determinato.

Condizioni di spettanza dell’incentivo

Il diritto alla legittima fruizione dell’esonero contributivo è subordinato al rispetto, da un lato, dei principi generali in materia di incentivi all’assunzione disciplinati dall’art. 31, D.lgs n. 150/2015, dall’altro, delle norme poste a tutela delle condizioni di lavoro e dell’assicurazione obbligatoria dei lavoratori ai sensi dall’art. 1, commi 1175 e 1176, L. n. 296/2006, e, infine, da taluni presupposti specificamente previsti dalla legge di Bilancio 2021.

Coordinamento con altri incentive

L’esonero contributivo non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente, limitatamente al periodo di applicazione degli stessi.

Ogni elemento di ulteriore approfondimento è disponibile nella nostra AREA RISERVATA.

Fonte Confcommercio

Convenzione Shopify. Crea il tuo e-commerce

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Webinar – Le strategie dei pubblici esercizi per la ripartenza

Webinar – Le strategie dei pubblici esercizi per la ripartenza

Martedì 20 aprile alle 15:00 Fipe organizza un webinar sulle strategie dei pubblici esercizi per la ripartenza.

Il rapporto con il consumatore post-covid è soltanto uno degli aspetti con cui le imprese dovranno fare i conti nel prossimo futuro.

È necessario riorganizzare l’offerta e con essa i processi produttivi dall’approvvigionamento, alla preparazione e alla vendita.

In tale ambito, assumerà un ruolo centrale il rapporto con i fornitori anche per garantire quel necessario credito commerciale che da sempre costituisce una modalità di finanziamento dei pubblici esercizi.

I webinar di Fipe-Confcommercio per capire come sta cambiando il mercato, acquisire nuove competenze e trovare nuove idee per soddisfare al meglio i propri clienti.

Compila entro il 19 aprile il form cliccando sul pulsante in basso per partecipare gratuitamente.

(VALIDO PER I PRIMI 5OO PARTECIPANTI)

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Sangalli: “vicini alla Fipe per chiedere un futuro e riaprire in sicurezza”

Sangalli: “vicini alla Fipe per chiedere un futuro e riaprire in sicurezza”

Centocinquanta rappresentanti territoriali a Roma ma migliaia di persone collegate da ogni parte d’Italia, da nord a sud, per offrire la propria testimonianza. Il mondo della ristorazione, devastato dalla crisi, lancia ancora una volta forte il suo grido, poco meno di sei mesi dopo di “#SiamoATerra”, la manifestazione organizzata in 24 città con la partecipazione di migliaia di imprenditori, per chiedere al governo una data certa per le riaperture. Questo il tema centrale dell’Assemblea straordinaria “in piazza” della Fipe che a Roma, nella cornice di Piazza San Silvestro, ha voluto testimoniare la sua vicinanza a tutti i lavoratori del settore così come ha fatto il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, che ha aperto l’Assemblea ringraziando gli imprenditori dei pubblici esercizi “perché portate con dignità e serietà la voce di un mondo che ha subito sulla propria pelle tante decisioni difficili, incomprensibili, spesso ingiuste, in quest’anno drammatico di pandemia”. “Noi oggi siamo qui – ha detto Sangalli -e vogliamo futuro. Oggi in questa piazza, in queste piazze, c’è l’Italia. L’Italia che rischia in proprio e crea lavoro e futuro per la famiglia, per i collaboratori”. Nel suo intervento il presidente di Confcommercio ha ribadito l’impegno della confederazione per ottenere dal governo risposte rapide “e mai per rallentare il passo”. “Ci siamo battuti sempre per dare un aiuto concreto agli imprenditori e mai per avere un titolo sui giornali. Ci siamo battuti sempre per essere ascoltati, e mai per essere visti”. Il pensiero del presidente è andato alla situazione attuale ricordando l’impegno di Confcommercio per ottenere indennizzi a fondo perduto immediati e rafforzati perchè “se non si sopravvive oggi, non c’è futuro domani”.  

Ci siamo impegnati – ha detto Sangalli – per spostare a lungo termine tutti quei costi, oggi insostenibili, che gravano sulle imprese. Penso alle tasse e alle tasse locali. Penso ai finanziamenti. Penso agli affitti. Penso alle bollette”. Per il presidente questo vuol dire non rinunciare mai al dialogo, non rinunciare al confronto. Significa non stancarsi nella proposta puntuale. “E le vostre, le nostre ragioni sono quelle di chi ha scelto il mare aperto del mercato, ma garantisce al Paese vivibilità, identità e solidarietà. Nella convinzione che nessuno si salva da solo. Le vostre ragioni, le nostre ragioni sono quelle dei tantissimi giovani e delle donne, che proprio nel nostro mondo trovano un’occasione di vita, di lavoro, di futuro“. “Le vostre, le nostre ragioni – ha ricordato Sangalli – sono quelle di un mondo che non potrà mai essere compensato per quello che ha perso, ma deve essere riconosciuto per quello che vale e per quello che è in grado di dareLe vostre ragioni sono quelle di chi vuole ripartire e lo vuole fare da domani. Perché il futuro non (si) chiude“. “Ci dicano, una volta per tutte e ce lo dicano con i numeri –ha incalzato Sangalli – se le nostre attività sono davvero quelle che vanno chiuse per prime e per troppi mesi. Ce lo dicano e ce lo spieghino bene. Perché noi vogliamo riaprire.  Vogliamo riaprire in sicurezza. Perché la risposta all’emergenza solo con “più chiusure” è ormai una scelta insostenibile dal punto di vista economico e dal punto di vista socialeOgni giorno di chiusura in più, è un metro di deserto che avanza nelle città italiane. Ed è un pezzo di futuro che si sgretola nell’identità del nostro Paese. Noi siamo qui per il futuro. E il futuro parte da un piano vaccini coordinato, diffuso, tempestivo e soprattutto senza incertezze“. Perché l’incertezza è il peggior nemico. Siamo per i vaccini – ha concluso Sangalli – e siano per il passaporto vaccinale, che resta il prerequisito della normalità. L’incertezza non ci fa programmare, taglia le gambe al futuro”.

L’intervento del presidente Sangalli

Stoppani: “Siamo invisibili agli occhi della politica” 

Il presidente di Fipe e vicepresidente di Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, nel suo intervento ha voluto sottolineare la vera e propria discriminazione che il settore ha subito nelle scelte politiche in tutti questi mesi. “Un settore discriminato nella sua dignità, noi abbiamo sempre avuto solo il dovere di rimanere chiusi“.  “Non sarà possibile recuperare tutto quello che si è perso – ha detto Stoppani – ma almeno avere dei ristori compatibili con le perdite di fatturato.  Rispettando i protocolli di sicurezza, che peraltro abbiamo sempre scrupolosamente messo in pratica, vogliamo riaprire subito. Chiediamo con rispetto alla politica di tornare a fare il proprio mestiere”. “Chiediamo anche – ha concluso Stoppani – una spinta vera sulla campagna vaccinale“.

Assemblea Fipe a Piazza San Silvestro

Il mondo dei pubblici esercizi tra rabbia e voglia di ripartire

Nel corso della giornata tante sono state le testimonianze degli imprenditori dei vari settori. Il comune denominatore è stato il sentimento di frustrazione e di tristezza nel vedere le proprie attività chiudere senza nessuna certezza su quello che sarà il futuro. Aldo Cursano vicepresidente vicario di Fipe: “Davvero grazie al presidente Sangalli per la sua presenza e per il suo sostegno. Siamo fuori tempo massimo non possiamo dopo 14 mesi di sacrifici, di impedimenti e di chiusure non possiamo più assistere come testimoni impotenti mentre le imprese sono destinate al fallimento”. “Ancora oggi siamo chiusi la sera in tutte le zone arancioni, gialle o rosse che siano. E’ dura vedere che ci sono alcune attività che lavorano e giustamente hanno garantito il loro diritto a lavorare e noi no e chiaro che poi possono accendersi gli animi anche se noi siamo la Fipe e condanniamo qualsiasi episodio di protesta violente. Non si possono chiudere le nostre aziende per decreto e poi ci si continua a chiedere di pagare tasse. Dobbiamo tornare a vivere del nostro lavoro altrimenti non possiamo rispettare nessuno impegno fiscale.  Dobbiamo ripartire se vogliamo salvarci non siamo figli di un dio minore“.  Valentina Piccabianchi, presidente del gruppo donne imprenditrici Fipe, ha sottolineato l’impegno delle donne dei pubblici esercizi che non si arrendono e resistono nonostante la crisi e Matteo Musacci, presidente Fipe Giovani, hachiesto certezze e prospettive per il futuro. “Vogliamo una data per le riaperture perché siamo stremati”. Maurizio Pasca presidente del Silb: “Le discoteche sono chiuse ormai ininterrottamente da 14 mesi”. “Hanno chiuso definitivamente il 30% delle aziende e un altro 40% è destinato a chiudere se non riaprirà quest’estate”. Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari: Siamo qui in piazza a Roma con la Fipe e la Confcommercio non solo per ribadire con forza che la balneazione attrezzata italiana ha bisogno di una data certa per la riapertura delle proprie attività ricreative all’aperto ma anche per lanciare un messaggio di fiducia alle famiglie italiane e, soprattutto, per non perdere fette importanti della domanda turistica internazionale”. “Questa situazione di incertezza e di assenza di date per la ripartenza turistica – ha detto Capacchione – rischia di far perdere al nostro Paese segmenti significativi della domanda nel mercato internazionale delle vacanze, mai come oggi così agguerrito e competitivo”.

 

Giorgetti a Fipe: “Per sostegni valutare fatturato o bilanci”

Al termine dell’assemblea straordinaria di Roma, una delegazione della Fipe ha incontrato al ministero dello Sviluppo Economico il ministro Giancarlo Giorgetti. Sul tavolo la questione dei sostegni sui quali la Fipe, in una recente audizione al Senato, ha già espresso molte critiche. Il ministro ha indicato due strade: gli indennizzi basati sul fatturato, com’è accaduto per l’ultimo decreto, oppure prendere in considerazione il bilancio che “senz’altro fornisce indicazioni più precise sulle perdite reali subite” ma che prevede tempi più lunghi. La Fipe si è impegnata a presentare una proposta articolata in tempi brevi, un sistema di due acconti e di un saldo finale che terrebbe conto degli indicatori contenuti nel bilancio evitando sperequazioni tra le diverse attività. Al termine dell’incontro, la Fipe ha sottolineato la disponibilità del ministro che “ha dimostrato grande attenzione per i pubblici esercizi e ha condiviso le nostre preoccupazioni e per questo lo ringraziamo“. “Ora – conclude la nota – bisogna lavorare per passare dalle intenzioni ai fatti“. 

Ugo Da Milano