Gli organi direttivi di SCF hanno deliberato alcuni interventi straordinari sui compensi di competenza per i diritti connessi al diritto d’autore per musica d’ambiente2021. Qui di seguito una sintesi:
Termine pagamentocompensi: proroga al 30 giugno 2021;
deroga: resta al 30 aprile 2021 per Alimentari, Farmacie, Edicole, Tabacchi e altre attività non soggette a disposizioni di chiusura;
deroga: si sposta al 31 luglio 2021 (31 agosto per gli stagionali) il termine di pagamento degli Abbonamenti per Pubblici Esercizi, Esercizi Acconciatori ed Estetisti e Strutture Turistico Ricettive, riscossi da SIAE su mandato di SCF;
Riduzionisu Compensi Annuali:
Pubblici Esercizi (bar, ristoranti, etc.) = 15%;
Strutture Turistico Ricettive = 32,5%;
Esercizi Commerciali, ad eccezione delle categorie non oggetto di disposizioni di chiusura = 5%;
attività chiuse sull’intero territorio nazionale (palestre, piscine, corsi di danza e ginnastica, circoli ricreativi, cinema, teatri, sale da gioco, sale scommesse, etc): il compenso 2021 verrà calcolato in dodicesimi sulla base delle mensilità di apertura possibile dopo i divieti;
nessuna riduzione per le categorie di utilizzatori non oggetto di disposizioni di chiusura (Alimentari, Farmacie, Edicole, Tabacchi, etc);
Chi ha già pagatoil 2021: storno sul 2022 oppure rimborso anticipato solo per importi non inferiori a € 50;
Pubblici Esercizi, Esercizi Acconciatori ed Estetisti e Strutture Turistico Ricettive (compensi riscossi da SIAE su mandato di SCF): verrà inviato alle attività il MAV con l’importo al netto della riduzione spettante;
Ulteriori misure per le Strutture Ricettive: per i soli abbonamenti annuali, in presenza di una comunicazione inviata all’Amministrazione Comunale di sospensione totale dell’attività, si può chiedere in alternativa alla riduzione forfetaria che l’abbonamento venga calcolato sui mesi dalla riapertura fino al 31 dicembre 2021 (no per chiusure non continuative).
Abbonamenti mensili: solo per esercizi con licenza annuale e con importo pari al 10% della tariffa standard per un massimo di due mensilità consecutive. Qualora dopo il primo o il secondo mese di abbonamento la struttura dovesse continuare nell’esercizio dell’attività, il calcolo del residuo abbonamento sarà effettuato avendo a riferimento le mensilità rimanenti fino alla fine dell’anno solare considerate al lordo della riduzione forfetaria del 32,5%.
Inoltre, vi ricordiamo che gli Associati possono usufruire della convenzione Confcommercio che prevede ulteriori sconti.
Per ogni ulteriore approfondimento si rinvia alla nota di SCF disponibile nella nostra AREA RISERVATA.
Il Decreto Crescita ha previsto una profonda revisione della misura di sostegno all’autoimprenditorialità per la creazione di micro e piccole imprese a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile.
In particolare, ha allungato la durata dei mutui agevolati a dieci anni, ampliato la platea dei beneficiari dell’agevolazione alle micro e piccole imprese a prevalente o totale partecipazione giovanile o femminile costituite da non oltre 60 mesi, aumentato la copertura del prestito agevolato fino a un massimo del 90% delle spese ammissibili per le imprese costituite da almeno trentasei mesi e da non oltre sessanta mesi.
Inoltre, con la Legge di Bilancio 2020 è stata prevista la possibilità di integrare il finanziamento agevolato con una quota di contributo a fondo perduto.
Con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze del 4 dicembre 2020, è stata definita la nuova disciplina della misura che si basa su un mix agevolativo tra finanziamento a tasso zero e un contributo a fondo perduto.
Con circolare del 8 aprile 2021, il Ministero dello Sviluppo Economico ha definito modalità, forme e termini di presentazione delle domande, nonché i criteri, l’iter di valutazione, le condizioni e i limiti di ammissibilità delle spese.
Gli incentivi sono rivolti alle imprese, in forma individuale o societaria, composte in prevalenza da giovani tra i 18 e i 35 anni o da donne.
La misura finanzia le imprese con progetti di investimento che puntano a realizzare nuove iniziative o ampliare, diversificare o trasformare attività esistenti nei settori manifatturiero, servizi, commercio e turismo. Nello specifico le attività ammesse sono:
produzione di beni nei settori dell’industria, dell’artigianato e della trasformazione di prodotti agricoli, ivi inclusi quelli afferenti all’innovazione sociale, intesa come produzione di beni che creano nuove relazioni sociali ovvero soddisfano nuovi bisogni sociali, anche attraverso soluzioni innovative;
fornitura di servizi alle imprese e/o alle persone, ivi compresi quelli afferenti all’innovazione sociale;
commercio di beni e servizi;
turismo, ivi incluse le attività turistico-culturali finalizzate alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, nonché le attività volte al miglioramento dei servizi per la ricettività e l’accoglienza.
Le agevolazioni sono concesse sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello, (ai sensi dell’articolo 5 del decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 123).
Le domande di agevolazione, corredate dei piani di impresa e della documentazione necessaria possono essere presentate a Invitalia a partire dal giorno 19 maggio 2021.
Le domande di agevolazione, redatte in lingua italiana, devono essere compilate esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione nel sito internet del Soggetto gestore www.invitalia.it
Ciascuna domanda di agevolazione deve essere correlata a un solo programma di investimento. Uno stesso programma di investimento non può essere suddiviso in più domande di agevolazione.
Per ulteriori elementi di approfondimento rivolgiti ai nostri uffici o visita la nostra AREA RISERVATA.
Lamezia Terme, 20 aprile 2021. Si è svolta oggi presso la sede di Unioncamere Calabria, a Lamezia Terme, la conferenza stampa di presentazione del protocollo d’intesa “Rete delle Terme storiche di Calabria”.
Sono state coinvolte: Consorzio Termale “Antonimina-Locri”, Terme Caronte spa, Terme di Galatro srl, S.A.TE.CA. spa Terme Luigiane, Terme Sibarite spa, Comune di Spezzano Albanese.
Lo scopo dell’intesa è l’individuazione di obiettivi comuni alle Terme calabresi, che riguardino il futuro del settore termale e la realizzazione di azioni congiunte, attraverso una condivisione dei bisogni, per la promozione e l’ampliamento della conoscenza delle cure termali e delle specifiche proprietà curative delle acque di ciascuna struttura, nella più ampia e composita azione di valorizzazione dei percorsi turistici a livello regionale.
Unioncamere Calabria, in rappresentanza delle Camere di commercio calabresi, in ascolto e al servizio del sistema imprenditoriale regionale, ha accolto l’invito degli stabilimenti termali ad ospitare la sottoscrizione dell’accordo.
La conferenza stampa è stata moderata dal Segretario Generale di Unioncamere Calabria, Erminia GIORNO.
Ha portato i saluti istituzionali il Presidente di Unioncamere Calabria Klaus ALGIERI.
“Ringrazio anzitutto l’Assessore Orsomarso per la sua significativa presenza – afferma Klaus Algieri, Presidente Unioncamere Calabria – oggi è certamente una bella giornata perché in Calabria fare rete è sempre più difficile e lavorare in una logica di rete, per la prima volta insieme terme pubbliche e private, proietta verso una vera industria del turismo. Unioncamere Calabria rappresenta tutte le Camere di commercio calabresi e oggi svolge l’importante ruolo di testimone poiché non è tra i firmatari dell’accordo. Rimarco l’importanza e la crucialità del dialogo tra politica e corpi intermedi continua Algieri – come base per il corretto funzionamento dei territori. Fare rete è un vantaggio per la Calabria conclude Algieri e se la nostra regione occupa le ultime posizioni non è solo colpa della politica ma anche dei corpi intermedi.
E’ intervenuto Fausto ORSOMARSO, Assessore al Lavoro, Sviluppo economico e turismo Regione Calabria
“Ringrazio tutti i Presidenti e Commissari delle Camere di commercio calabresi dichiara Orsomarso ed il Presidente Algieri per questa importante azione di intermediazione che ci consente di dialogare al meglio con più soggetti qui rappresentati. Trovo competenze nelle Terme calabresi, pubbliche e private, e ne riconosco la capacità di non guardare più soltanto all’aspetto sanitario ma anche al business. Le Terme rappresentano uno strumento di promozione del turismo – continua Orsomarso tant’è che stiamo lavorando ad un bando, di prossima uscita, a favore del comparto termale regionale. La Calabria è il giardino d’Italia e d’ Europa conclude Orsomarso ma bisogna che politica, imprese e corpi intermedi siano seri e professionali per rilanciare al meglio una grande vocazione turistica a volte ancora inespressa.”
Ottava edizione della giornata della legalità di Confcommercio. Per un imprenditore su quattro nell’ultimo anno il fenomeno è peggiorato. Quarantamila imprese a rischio chiusura. Sangalli: “Bisogna riaccendere la speranza delle imprese”. Il ministro Lamorgese: “Lo Stato è presente nella lotta contro l’usura”.
L’impatto del Covid sull’economia e sulle imprese è stato devastante. I numeri sono impietosi e certificano una situazione disperata per centinaia di migliaia di lavoratori e imprese. Confcommercio nel corso di quest’anno ha fotografato più volte lo scenario “apocalittico” che si è venuto a creare, chiedendo a gran voce sostegni e ristori più adeguati per il settore dei servizi, (commercio, turismo, ristorazione, trasporti), che più di ogni altro ha pagato dazio all’emergenza coronavirus. Sono circa 300mila imprese del commercio non alimentare e dei servizi che rischiano di chiudere i battenti in modo definitivo. Tra le cause principali ci sono certamente la perdita quasi totale di fatturato e la conseguente crisi di liquidità a cui poi si devono aggiungere le complicanze burocratiche che già in tempi normali affossano l’attività economica ma che in una situazione così eccezionale hanno dato il colpo di grazia. Quindi uno scenario desolante al quale purtroppo bisogna aggiungere un altro elemento, anch’esso purtroppo storicamente presente nella vita di chi fa impresa, ma che nell’ultimo anno è emerso con ancora più forza: l’usura. E proprio al fenomeno dell’usura e al suo impatto sulle imprese del commercio e dei servizi, è stata dedicata l’ottava edizione di “Legalità, ci piace!”, la giornata nazionale di Confcommercio dedicata alla legalità alla quale ha partecipato, oltre al presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese.
Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli e il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese
Sangalli: “Insieme contro l’usura per riaccendere la speranza di imprese e imprenditori”
Nel suo intervento, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha ribadito il significato dell’edizione 2021 della giornata della legalità, che pur in una versione forzatamente “digitale” continua ad avere come punto di riferimento “il tenere alta la guardia sul tema della sicurezza e della legalità. Perché legalità e sicurezza sono una precondizione di normalità”. Sangalli che ha ringraziato il ministro Lamorgese per la sua presenza “fisica”, ha ribadito l’impegno di Confcommercio sulle riaperture: “Normalità significa – ha detto il presidente – innanzitutto poter lavorare, poter riaprire. Questo stiamo chiedendo al Governo e alle Istituzioni, con proposte puntuali nelle misure di sostegno e di messa in sicurezza, con un lavoro assiduo sui provvedimenti governativi e in Parlamento”. “Lo abbiamo chiesto anche nelle piazze, in tante piazze d’Italia – ha continuato il presidente – fino alla manifestazione di qualche giorno fa della Fipe, dimostrando come una rappresentanza d’impresa responsabile si muove nel perimetro della legalità e della civiltà, dando voce al tempo stesso alla disperazione delle imprese”. Ci sembra oggi che la decisione del Governo vada in questa direzione sulle aperture, a partire dal metodo, quello cioè della programmazione, con un calendario definito”.
Giornata della Legalità: il presidente Sangalli nel corso del suo intervento
Per quanto riguarda il merito, Sangalli ha ricordato che “le aperture per le sole attività all’aperto rischiano di penalizzare almeno la metà delle impreseche non possono usufruire di questa possibilità. E va detto che è anche una doppia penalizzazione per le imprese dei pubblici esercizi della montagna, considerate le stesse condizioni climatiche”. “Confcommercio – ha detto Sangalli – chiede a questo proposito due ulteriori accorgimenti: da una parte, favorire una sensibilizzazione nei confronti delle amministrazioni locali nel permettere di utilizzare nuovi spazi pubblici, così da assicurare maggiore vivibilità delle nostre città e territori; dall’altra parte, sarebbe importante anticipare prima possibile le aperture anche all’interno, con distanziamento e protocolli di sicurezza”. Il presidente ha quindi affrontato il tema principale della giornata, quello dell’usura “che nei momenti di crisi diventa una vera e propria piaga sociale. Basta guardarsi intorno per capirne le ragioni”. “Nel 2020, le imprese del commercio, alloggio e ristorazione hanno subito una drammatica riduzione del volume di affari e oltre un terzo si è trovato stretto in un combinato disposto pericolosissimo, cioè la mancanza di liquidità combinata con una difficoltà sostanziale di accesso al credito. Ed è per questo che, senza sosta, in questi mesi abbiamo chiesto non solo indennizzi adeguati e tempestivi, ma anche moratorie fiscali e creditizie ampie ed inclusive, la sospensione e la rateizzazione degli impegni fiscali e possibilità più ampie di accesso al credito”. “Senza fatturato, senza liquidità, senza credito, e con i costi da pagare – ha osservato Sangalli – è facile capire quanti imprenditori rischiano, infatti, di essere facili prede per la criminalità organizzata e le pratiche di usura. Come emerge dai nostri dati, infatti, dal 2019 ad oggi la quota degli imprenditori che ritiene aggravato il fenomeno è aumentata di 14 punti percentuali. E sono ad immediato e grave rischio di usura circa 40mila imprese del commercio, della ristorazione e dell’alloggio”.
Sangalli ha evidenziato che il Mezzogiorno paga un prezzo più alto a questo fenomeno “perché dotato di un tessuto imprenditoriale più fragile”. Il presidente di Confommercio si è poi soffermato sull’importanza della denuncia come dovere morale e giuridico pur riconoscendo che la paura di ritorsioni e, soprattutto, la percezione di essere soli spesso impedisce agli imprenditori di farsi avanti. Sangalli lancia così un appello: “A quegli imprenditori vogliamo dire, una volta ancora: non siete soli. La Confcommercio è con voi. E la Confcommercio è con le istituzioni”.
Lamorgese: “Lo Stato è presente nella lotta contro l’usura”
Nel suo intervento alla giornata della legalità di Confcommercio, il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha ringraziato il presidente Sangalli per l’impegno a favore della diffusione della cultura della legalità ricordando anche la sinergia con Confcommercio nella lottà alla criminalità. “Questa – ha detto Lamorgese – è un occasione importante di riflessione su temi essenziali per rilanciare il tessuto produttivo. E anche le aperture dei prossimi giorni possono rappresentare un volano per il rilancio delle imprese“. Lamorgese ha confermato che il coronavirus ha inciso sulla crescita di fenomeni come l’usura. “E’ necessario da parte di tutti – ha detto il ministro – impegnarsi per combattere questo fenomeno. La denuncia è un elemento molto importante“.
Giornata della Legalità: il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese
“Come ministero dell’Interno – ha aggiunto – ci stiamo impegnando sul territorio con le prefetture per raccogliere le istanze che provengono dal territorio. E’ indubbio che lo scenario in atto è di indubbi interesse per le mafie che sono capaci di adattarsi ai cambiamenti di scenario economico e intercettare le tante risorse messe in campo dal governo per sostenere l’economia“. “L’usura è il tipico reato spia sintomatico della penetrazione della criminalità organizzata sul territorio che approfitta della mancanza di liquidità delle imprese“. “La criminalità organizzata – ha sottolineato Lamorgese – è capace di mettere in piedi una sora di welfare alternativo per le famiglie che poi rimangono incastrate nell’ingranaggio dell’usura“. Il ministro dell’interno ha poi ricordato l’impegno del governo nell’attività di contrasto e prevenzione e ha menzionato un organismo di monitoraggio creato per fotografare il fenomeno criminale.
Quarantamila imprese a rischio usura
Nella prima parte dell’evento, il direttore dell’Ufficio Studi Confcommercio, Mariano Bella, ha presentato un’analisi sugli effetti dell’usura al tempo del Covid per le imprese e la percezione che le stesse imprese hanno del fenomeno. “Rispetto al 2019 – ha detto Bella – è più che raddoppiata la quota di imprenditori che ritiene aumentato il problema (27% contro il 12,7%), e sono a immediato e grave rischio usura circa quarantamila imprese del commercio, della ristorazione e dell’alloggio”. Secondo Bella poi, ci sono le “solite” differenze territoriali: “Il Mezzogiorno purtroppo- ha osservato il direttore dell’Ufficio Studi – paga un prezzo più alto e il rischio di chiusura definitiva per le imprese è maggiore. Per fare un esempio, tra nove grandi città italiane colpite dall’usura, Napoli, Bari e Palermo sono tra quelle più a rischio”. “Per diverse ragioni – ha detto Bella – le imprese del Nord hanno patito di più la pandemia, eppure sia per una condizione strutturale di esposizione alla criminalità sia per una maggiore fragilità intrinseca dell’impresa, è il tessuto produttivo del Sud ad apparire più soggetto a shock negativi”. Bella ha poi osservato che “l’usura rimane una tipologia di reato che fatica ad essere denunciato. A frenare la propensione a denunciare – ha precisato – non è tanto la speranza di poter restituire il prestito, quanto piuttosto la paura di subire ritorsioni, la percezione di essere soli, la poca fiducia nella giustizia e la vergogna che caratterizza coloro che, in ultima istanza, si vedono costretti a rivolgersi agli usurai”. Bella ha concluso la sua presentazione ricordando che le ricette essenziali per debellare la piaga dell’usura restano quelle già suggerite da tempo: “Senza misure di contrasto più incisive e una cultura della legalità più diffusa sarà davvero complicato estirpare il fenomeno dell’usura”.
Percezione di sicurezza e criminalità presso gli imprenditori del terziario
Pensando alla criminalità (furti, rapine, usura, estorsione….) lei direbbe che rispetto allo scorso anno i livelli di sicurezza sono….
Fonte Ufficio Studi Confcommercio
Con riferimento alla sua attività e al settore in cui opera, come valuta l’andamento dei crimini indicati nel corso dell’ultimo anno?
%risposte aumentato
2018
2019
2020
RAPINE
27,0
25,0
16,0
ESTORSIONI
15,0
15,2
16,0
CONTRAFFAZIONE
33,0
34,8
20,0
FURTI
38,0
29,0
20,3
ABUSIVISMO
45,0
34,0
25,4
USURA
17,0
12,7
27,0
La percezione della crescita dell’usura è peggiore nelle piccole imprese del commercio, soprattutto alberghi e pubblici esercizi (36%)
Fonte Ufficio Studi Confcommercio
Le difficoltà vissute dalle imprese fino a 9 addetti
Nel corso del 2020 la sua attività ha dovuto far fronte alle seguenti situazioni? (somma risposte molto +abbastanza)
Fonte Ufficio Studi Confcommercio
Numero di imprese potenzialmente a rischio usura
Fonte Ufficio Studi Confcommercio
Usura o eventi collegati a pressioni per cedere l’azienda: nell’ultimo anno ha vissuto di persona/persona che conosce o ne ha sentito parlare direttamente da persona conosciuta
risposte in percentuale
intervallo di confidenza
MAG-20
10,0
7,8
12,2
OTT-20
13,0
10,5
15,5
APR-21
12,0
9,4
14,6
Fonte Ufficio Studi Confcommercio
Alcune indicazioni specifiche sulle micro imprese del commercio, della ricettività e dei pubblici esercizi in alcune città italiane
Valuterà se chiudere definitivamente la sua attività (P>60%)
Ritiene aumentata la pressione della criminalità sulle imprese
Ritiene diffusa l’usura sul proprio territorio (molto+abbastanza)
NAPOLI
41
BARI
55
NAPOLI
44
ROMA
30
NAPOLI
53
BARI
36
BARI
28
FIRENZE
52
PALERMO
30
BOLOGNA
22
BOLOGNA
49
ROMA
19
PALERMO
22
PALERMO
46
MILANO
17
FIRENZE
17
ROMA
42
PADOVA
12
PADOVA
16
TORINO
40
FIRENZE
12
TORINO
13
MILANO
37
BOLOGNA
11
MILANO
11
PADOVA
34
TORINO
10
Fonte Ufficio Studi Confcommercio
I motivi delle mancate denunce dell’usura
Fonte Ufficio Studio Confcommercio
Il sentiment degli imprenditori nei confronti della pressione della criminalità
Secondo lei, tra i soggetti indicati chi è più vicino a commercianti e imprenditori minacciati dalla criminalità? (somma % risposte =100)
L’Inps con circolare n. 63 del 14 aprile 2021 ha fornito istruzioni sulla fruizione del congedo a favore dei genitori lavoratori dipendenti del settore privato, con figli conviventi (dl 30/2021).
In particolare, ha diffuso le modalità di fruizione del congedo indennizzato per la cura dei figli conviventi minori di anni 14, per un periodo corrispondente, in tutto o in parte, alla durata dell’infezione da SARS Covid19, alla durata della quarantena da contatto del figlio ovunque avvenuto, nonché alla durata del periodo di sospensione dell’attività didattica in presenza.
Tale congedo può essere fruito dai genitori lavoratori dipendenti del settore privato nelle sole ipotesi in cui la prestazione lavorativa non possa essere svolta in modalità agile e in alternativa all’altro genitore convivente con il figlio, o anche non convivente in caso di figlio con disabilità grave.
I requisiti per la fruizione del congedo sono i seguenti:
il genitore deve avere un rapporto di lavoro dipendente in essere;
non può svolgere l’attività lavorativa in modalità agile
il figlio per cui fruisce del congedo è minore di 14 anni o disabile grave, e si trova in una delle seguenti condizioni:
ha contratto l’infezione da SARS Covid 19;
è sottoposto alla misura della quarantena per contatto con soggetti positivi al Coronavirus, disposta con provvedimento del Dipartimento di prevenzione della ASL territorialmente competente;
è rimasto a casa per sospensione dell’attività didattica in presenza o chiusura del centro assistenziale diurno;
nel nucleo familiare non c’è un altro genitore beneficiario del congedo Covid per sospensione delle attività didattiche o per quarantena scolastica per gli stessi giorni e per lo stesso figlio.
L’istituto ha chiarito inoltre che è possibile fruire del congedo parentale Inps per Covid per gli eventi che ricadono nel periodo compreso tra il 13 marzo e il 30 giugno 2021.
Il congedo prevede, per i periodi di astensione dal lavoro un’indennità pari al 50% della retribuzione.
Per ulteriori elementi di approfondimento rivolgiti ai nostri ufficio o visita la nostra AREA RISERVATA
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