Le Zone Economiche Montane (Zem) per il rilancio dei comuni di montagna

Le Zone Economiche Montane (Zem) per il rilancio dei comuni di montagna

Passare dalla “fiscalità agevolata alla fiscalità dedicata” per le aree montane. Questa in sintesi la proposta lanciata dal Presidente di Confcommercio Calabria e Vicepresidente di Unioncamere Nazionale, Klaus Algieri che aggiunge:

“Bisogna applicare, migliorare e opportunamente specificare il modello ZES alle costituende “Zone Economiche Montane” (ZEM) con fiscalità dedicata, che abbiano come destinatari i Comuni di montagna e che diano priorità a investimenti (nazionali e esteri) dedicati alla transizione green per tutelare il patrimonio ambientale della montagna pur garantendone lo sviluppo e alla transizione digitale al fine di superare le “barriere infrastrutturali e naturali” dettate dalla carenza di dotazioni infrastrutturali materiali e immateriali e dalla morfologia del territorio. I progetti presentati potrebbero essere finanziati da quelle risorse stornate dal PNRR e/o Fondi europei già appostate ma non utilizzate, facendo una operazione anche di “tiraggio” sull’utilizzo dei fondi non spesi o su linee di intervento finanziate ma a basso tasso di progettualità da parte delle Regioni interessate. Gli obiettivi principali della misura, con l’attrazione di investimenti, dovranno essere quelli di arrestare il declino demografico e l’invecchiamento della popolazione nei Comuni montani appartenenti alle ZEM grazie anche alla creazione di nuovi posti di lavoro per i giovani, creando alternative alla polarizzazione urbana della popolazione e alla fuga di capitale umano verso i centri urbani in particolare del Nord Italia. Inoltre, ove si creino le condizioni, favorire il rientro dall’estero di giovani italiani – da recenti stime di Banca d’Italia più di 600mila residenti vorrebbero rientrare in Italia di cui circa 100mila al Sud- e attrarre giovani stranieri professionalizzati anche extracomunitari. Da un punto di vista settoriale si potrebbero indicare come prioritari all’ammissibilità quei comparti maggiormente “local” e compatibili con la sostenibilità ambientale quali, ad esempio, la filiera agro-forestale-turistica, la digital innovation e ricerca e sviluppo sulle biodiversità o settori a forte vocazione ambientale. Il tema è così importante – ha concluso Algieri – che nella nostra Regione stanno già nascendo dei comitati pro ZEM, come ad esempio a San Giovanni in Fiore nella Sila dove un gruppo di imprenditori guidati della vicepresidente di Confcommercio Cosenza, Giovanna Oliverio, ha dato vita ad un raggruppamento di promozione della ZEM”.

Affrontare l’attuazione dell’Agenda Onu 2030 senza occuparsi di aree interne e di montagna, come previsto dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), potrebbe essere sinonimo di fallimento delle politiche e di inefficacia degli interventi previsti.

È proprio in queste realtà – fragili per condizioni fisico-geografiche, ambientali e per processi modificativi della vita sociale intervenuti nel tempo – che si gioca il futuro della conservazione e della rigenerazione di biodiversità del nostro Paese punto cardine delle linee del PNRR.  Tuttavia, in questi territori sono presenti limiti, ma anche nuove opportunità. E per coglierne il loro potenziale di sviluppo sostenibile, bisogna saper riconoscere specificità differenti (come quelle che distinguono territori alpini da quelli appenninici, o quelli che si propongono tra Appennino centro settentrionale e centromeridionale, oppure ancora quelle delle montagne insulari), sia per dare valore alle tante forme di imprenditorialità intergenerazionale sia per adattarvi strumenti di programmazione, pianificazione, progettazione futuri. 

Negli anni diversi sono stati gli interventi a favore dei territori montani, basti pensare ad esempio alle comunità montane prima e all’unione dei comuni montani poi, oppure Fondo nazionale integrativo per i comuni montani introdotto con la legge di stabilità 2013 e al Fondo per lo sviluppo delle montagne italiane – FOSMIT” istituito con la legge di bilancio 2022.

Tuttavia si tratta di interventi che non si sono rivelati in grado di risolvere il problema. Ecco perché è necessario adottare misure strutturali in grado di creare una strategia che guardi al futuro in modo consolidato. Tra queste una possibile soluzione potrebbe essere quella di estendere i benefici previsti dalle ZES anche alle aree montane arrivando alla costituzione delle Zone Economiche Montane (ZEM).

Prorogate le adesioni al Progetto Stay Export 2021

Prorogate le adesioni al Progetto Stay Export 2021

Prorogato al 30 settembre 2021 l’invio delle adesioni al progetto STAY EXPORT, proposto dal sistema camerale (finanziato da Unioncamere) a cui aderisce anche la Camera di Commercio di Cosenza. L’iniziativa è GRATUITA per le imprese e prevede le seguenti attività:

  • informazioni aggiornate sulle opportunità e sui rischi rilevati nei paesi esteri a maggior interscambio commerciale con l’Italia;
  • attività di affiancamento personalizzato a distanza (web-mentoring) con le Camere di commercio Italiane all’estero (https://www.assocamerestero.it/camere),a seguito di una puntuale valutazione del grado di interesse e delle effettive capacità e potenzialità di presenza dell’impresa nei diversi paesi esteri. L’incontro di web mentoring, della durata di 90 minuti, ha un valore di 1.500 Euro, interamente sostenuto da Unioncamere (vedi circolare allegata per de minimis) e includerà informazioni su: approccio culturale al paese di riferimento; livello di barriere d’ingresso; macro-tendenze del settore; aspetti operativi legati all’export; strategie commerciali; opportunità d’investimento.

A questo servizio potrà accedere un numero massimo di n. 8 imprese della provincia di Cosenza.

COME PARTECIPARE:

  • qualora NON già fatto, bisogna registrarsi sul sito https://www.sostegnoexport.it cliccando su “Sei un’impresa interessata all’estero?”(inserire la password: progettosei)
  • l’impresa riceverà successivamente una mail con le istruzioni per generare le proprie credenziali per accedere all’area riservata
  • accedere a “Area Riservata Imprese” in home page sul sito https://www.sostegnoexport.it inserendo la propria mail (username) e la password generata dall’azienda (v. punto precedente)
  • compilare il form nella sezione dell’area riservata “Registrazione a Stay Export” indicando i mercati di interesse, esprimendo al massimo n. 12 preferenze (ordinate per priorità) suddivise per area geografica (n. 6 CCIE per Europa, n. 3 per Nord e Sud America, n. 2 per Asia e Australia, n. 1 per Medio Oriente e Africa).
  • Cliccare su invia. Si riceverà una mail con le preferenze indicate.

Il processo di matching avverrà sulla base dell’ordine cronologico di arrivo delle candidature, delle priorità espresse da ciascuna impresa e del numero di posti disponibili presso ciascuna CCIE.

Le domande dovranno essere inviate entro il 30/09/2021. Eventuali proroghe di detta scadenza, con riapertura dei termini di accesso laddove ci sia capienza progettuale, potranno essere valutate dalla CCIAA e comunicate alle imprese.

La manifestazione d’interesse è disponibile nella nostra AREA RISERVATA.

Per maggiori informazioni potete contattare i nostri uffici.