Protocollo d’intesa “Rete delle Terme Storiche di Calabria”

Protocollo d’intesa “Rete delle Terme Storiche di Calabria”

Lamezia Terme, 20 aprile 2021. Si è svolta oggi presso la sede di Unioncamere Calabria, a Lamezia Terme, la conferenza stampa di presentazione del protocollo d’intesa “Rete delle Terme storiche di Calabria”.

Sono state coinvolte: Consorzio Termale “Antonimina-Locri”, Terme Caronte spa, Terme di Galatro srl, S.A.TE.CA. spa Terme Luigiane, Terme Sibarite spa, Comune di Spezzano Albanese.

Lo scopo dell’intesa è l’individuazione di obiettivi comuni alle Terme calabresi, che riguardino il futuro del settore termale e la realizzazione di azioni congiunte, attraverso una condivisione dei bisogni, per la promozione e l’ampliamento della conoscenza delle cure termali e delle specifiche proprietà curative delle acque di ciascuna struttura, nella più ampia e composita azione di valorizzazione dei percorsi turistici a livello regionale.

Unioncamere Calabria, in rappresentanza delle Camere di commercio calabresi, in ascolto e al servizio del sistema imprenditoriale regionale, ha accolto l’invito degli stabilimenti termali ad ospitare la sottoscrizione dell’accordo.

La conferenza stampa è stata moderata dal Segretario Generale di Unioncamere Calabria, Erminia GIORNO.

Ha portato i saluti istituzionali il Presidente di Unioncamere Calabria Klaus ALGIERI.

“Ringrazio anzitutto l’Assessore Orsomarso per la sua significativa presenza – afferma Klaus Algieri, Presidente Unioncamere Calabria – oggi è certamente una bella giornata perché in Calabria fare rete è sempre più difficile e lavorare in una logica di rete, per la prima volta insieme terme pubbliche e private, proietta verso una vera industria del turismo. Unioncamere Calabria rappresenta tutte le Camere di commercio calabresi e oggi svolge l’importante ruolo di testimone poiché non è tra i firmatari dell’accordo.  Rimarco l’importanza e la crucialità del dialogo tra politica e corpi intermedi continua Algieri – come base per il corretto funzionamento dei territori.  Fare rete è un vantaggio per la Calabria conclude Algieri e se la nostra regione occupa le ultime posizioni non è solo colpa della politica ma anche dei corpi intermedi.

E’ intervenuto Fausto ORSOMARSO, Assessore al Lavoro, Sviluppo economico e turismo Regione Calabria

“Ringrazio tutti i Presidenti e Commissari delle Camere di commercio calabresi dichiara Orsomarso ed il Presidente Algieri per questa importante azione di intermediazione che ci consente di dialogare al meglio con più soggetti qui rappresentati. Trovo competenze nelle Terme calabresi, pubbliche e private, e ne riconosco la capacità di non guardare più soltanto all’aspetto sanitario ma anche al business. Le Terme rappresentano uno strumento di promozione del turismo – continua Orsomarso tant’è che stiamo lavorando ad un bando, di prossima uscita, a favore del comparto termale regionale. La Calabria è il giardino d’Italia e d’ Europa conclude Orsomarso ma bisogna che politica, imprese e corpi intermedi siano seri e professionali per rilanciare al meglio una grande vocazione turistica a volte ancora inespressa.”

Fonte Unioncamere Calabria

Il Sud è stato abbandonato. Senza un piano strutturale serio nessuna ripartenza

Il Sud è stato abbandonato. Senza un piano strutturale serio nessuna ripartenza

Algieri, Confcommercio Calabria: “Ci sentiamo in balia di noi stessi, senza nessuna strada da seguire. Tante parole ma pochi fatti. La politica nazionale e regionale dialoghino con i corpi intermedi per la creazione di un piano strutturale serio. Turismo e transizione ecologica per ripartire”.

Qualsiasi analisi venga fatta sull’economia del mezzogiorno, emerge con forza l’allargarsi del divario con il resto del paese. Proclami, intenzioni e voci di corridoio, ma ancora una volta il sud sembra essere sparito dall’elenco dei provvedimenti “urgenti” dell’agenda politica. Il Sud non solo occupa un posto meno importante in agenda, ma forse è passato di moda.

Un collasso a pieno titolo fotografato dall’analisi condotta dal Centro Studi di Confcommercio che individua nella diffusione della criminalità, nella burocrazia, nelle carenze infrastrutturali e nella disoccupazione le “zavorre” che hanno frenato lo sviluppo del Sud. Tutti temi che ad ogni tornata elettorale rappresentano i vessilli di tutti gli schieramenti politici ma che alla prova dei fatti vengono poi messi in secondo piano a favore di altri interessi.

Un altro elemento che frena il sud è quello della riduzione della popolazione giovanile, che nel periodo considerato dallo studio 2015-2019 si è ridotta di oltre un milione e mezzo impattando pesantemente sul livello di occupazione nel Mezzogiorno e sulla qualità del capitale umano. I giovani scappano dalla loro terra perché in essa non vedono alcuna prospettiva di futuro.

In termini meramente economici, il peso che tutti questi fattori hanno sul Pil pro capite per abitante è decisivo e la quota di Pil prodotta dal Sud sul totale nazionale è diminuita passando da oltre il 24% del 1995 al 22% del 2019. Secondo i dati della ricerca, se questi fattori incidessero meno, nel giro di alcuni anni il prodotto lordo meridionale crescerebbe di oltre il 20% (+90 miliardi di euro).

“È tempo di mettersi seriamente a discutere per trovare una soluzione – ha dichiarato il Presidente di Confcommercio Calabria Klaus Algieri –  ci sentiamo in balia di noi stessi, senza nessuna strada da seguire. Tante parole ma pochi fatti. La responsabilità oltre che politica è anche di alcuni corpi intermedi e della comunicazione pubblica di servizio regionale. La nostra Regione non ha un indirizzo da seguire. Si decidono le cose sulla base del nulla senza un criterio o una regola logica. Ad oggi non sappiamo nemmeno a che punto siamo con i vaccini. Le Asp fanno quello che vogliono, si veda il caos a Vibo Valentia di questi giorni. Gli psudo commissari non sanno nemmeno rispondere a semplici domande. Le nostre imprese intanto continuano a rimanere chiuse. Come possiamo pensare di ripartire senza una strategia chiara? Le imprese non chiedono di essere assistite ma meno burocrazia, più credito e fiducia. Vogliamo che ci venga restituita la dignità di poter svolgere il nostro lavoro.

La politica nazionale e regionale – prosegue Algieri – dialoghino con i corpi intermedi per la creazione di un piano strutturale a 360°. Siamo stanchi di promesse da campagna elettorale vogliamo atti concreti. All’orizzonte ci sono delle possibilità che non possiamo lasciarci scappare per tentare una ripartenza. Parlo del Recovery plan e del Piano Sud 2030 che metteranno a disposizione risorse di una certa entità per il nostro paese. Due sono i principali canali sui quali puntare: il turismo, da sempre sottoutilizzato anche per una forte carenza di infrastrutture che negli anni non ha permesso di intercettare il grande flusso di turisti stranieri e la transizione ecologica, quel New Green Deal che l’Europa ha messo al centro dei propri progetti e che nel Mezzogiorno, può diventare una carta vincente”.

Il Sud è stato abbandonato. Senza un piano strutturale serio nessuna ripartenza

Non arrendiamoci. Lettera del Presidente Algieri agli imprenditori

Cari amici imprenditori,
comprendo il vostro stato d’animo e la vostra amarezza per le notizie delle ultime ore, che ci impongono nuovamente la chiusura. Ma il nostro mondo si è sempre dimostrato forte e in grado di superare qualsiasi difficoltà con dignità e spirito di sacrificio. La delusione è tanta per un ulteriore fallimento di una strategia che non sembra portare ad alcuna soluzione, ma non è questo il momento di arrendersi.

Comprendo la vostra rabbia nei confronti delle istituzioni nazionali, regionali e comunali che come unico strumento per contenere la pandemia hanno scelto quello di chiuderci, di privarci della libertà di svolgere la nostra attività. Ma mi chiedo le rivolte e le dimostrazioni violente servono veramente a qualcosa?

Io credo di no. L’unico strumento che abbiamo per far sì che tutto questo abbia fine è rispettare ancora una volta le regole. Dimostrare che il noi siamo il vero anello forte della catena. Un grido silenzioso ma che sono certo darà i suoi frutti.
Alle nostre istituzioni dico, dopo più di un anno di chiusure non è forse il momento di pensare a qualcosa di diverso? Sappiamo tutti che i vaccini rappresentano l’unica via di uscita da questo incubo e la vostra inerzia nel predisporre un piano vaccinale adeguato non fa altro che alimentare malcontento e insofferenza.

A tutti noi dico capiamo, cambiamo e ricominciamo. Solo capendo veramente la gravità del momento riusciremo a continuare a camminare a testa alta, solo cambiando il nostro pensiero riusciremo a guardare al futuro, solo ricominciando torneremo ad essere normali.

                                                                                                                                                                         Klaus Algieri