Klaus Algieri nominato nella Giunta Nazionale di Confcommercio

Klaus Algieri nominato nella Giunta Nazionale di Confcommercio

Un riconoscimento di grande prestigio per la Calabria e per Confcommercio Cosenza: Klaus Algieri, Presidente di Confcommercio Cosenza e Calabria e della Camera di Commercio di Cosenza, è stato nominato membro della Giunta Nazionale di Confcommercio-Imprese per l’Italia con delega al sistema camerale “di cui ha vasta esperienza e grande passione maturata in Unioncamere” come dichiarato in Consiglio dal Presidente di Confcommercio Nazionale, Carlo Sangalli. Si tratta della prima volta che un rappresentante calabrese entra a far parte dell’organo di governo dell’Associazione a livello nazionale, segnando un traguardo storico per il territorio e il sistema imprenditoriale regionale.

La nomina di Algieri giunge a riconoscimento del suo impegno e della sua visione strategica, che negli anni hanno contribuito a rafforzare il ruolo di Confcommercio in Calabria e a sostenere le imprese del terziario attraverso azioni concrete, innovative e di ampio respiro. Il suo ingresso nella Giunta Nazionale rappresenta un’opportunità importante per dare maggiore voce alle esigenze degli imprenditori calabresi all’interno del contesto nazionale.

“Sono onorato di questo incarico e consapevole della responsabilità che comporta – ha dichiarato Klaus Algieri –. Porterò avanti con determinazione il lavoro intrapreso per tutelare e promuovere le imprese, valorizzando il contributo che la Calabria può offrire al sistema economico nazionale. La mia presenza in Giunta sarà un’occasione per rafforzare il dialogo tra le realtà locali e i vertici nazionali di Confcommercio, contribuendo a costruire strategie di crescita e sviluppo per tutto il Paese”.

La designazione di Algieri conferma l’importanza della Calabria nel panorama economico italiano e sottolinea la volontà di Confcommercio di valorizzare tutte le componenti del sistema associativo, riconoscendo il contributo che le realtà territoriali possono offrire.

Il Direttore, il Consiglio e tutta la struttura di Confcommercio Cosenza esprimono soddisfazione per questo importante risultato, certa che il Presidente Algieri saprà rappresentare al meglio le istanze delle imprese calabresi e contribuire con competenza e passione allo sviluppo dell’Associazione a livello nazionale.

 

Klaus Algieri riconfermato Presidente della Camera di Commercio di Cosenza

Klaus Algieri riconfermato Presidente della Camera di Commercio di Cosenza

Klaus Algieri guiderà nuovamente la Camera di Commercio di Cosenza per i prossimi cinque anni. Il Presidente Algieri, al suo terzo mandato consecutivo, è stato eletto all’unanimità dai 25 consiglieri camerali, un voto che rappresenta un chiaro segno di fiducia e approvazione per il suo operato.

“Sono profondamente onorato di continuare a servire la Camera di Commercio di Cosenza e il nostro territorio. Questo incarico rappresenta per me una responsabilità e una sfida che accolgo con entusiasmo e determinazione,” ha dichiarato Klaus Algieri subito dopo l’elezione.
La riconferma testimonia il successo del percorso intrapreso dieci anni fa, caratterizzato da iniziative volte a promuovere lo sviluppo economico locale, sostenere le imprese del territorio e rafforzare la collaborazione tra i diversi attori economici e istituzionali. Durante i suoi mandati, Algieri ha guidato l’ente verso una modernizzazione dei servizi camerali e un consolidamento del suo ruolo strategico come punto di riferimento per il tessuto imprenditoriale cosentino.

Per Confcommercio, insieme al Presidente Algieri saranno presenti i consiglieri Maria Santagada, Giuseppe Politano, Giovanna Oliverio, Laura Barbieri, Antonella Tarsitano, Anna Gallo e Antonio Giannotti.

Con questa nuova elezione, il Presidente Algieri si impegna a proseguire nel solco dei risultati già raggiunti, concentrandosi su nuove strategie per affrontare le sfide del futuro e valorizzare ulteriormente le potenzialità economiche e produttive del territorio.

Le Comunità Energetiche in Calabria: verso un futuro sostenibile e condiviso

Le Comunità Energetiche in Calabria: verso un futuro sostenibile e condiviso

Confcommercio incontra l’assessore alle attività produttive della Regione Calabria, Rosario Varì. Algieri: “Dobbiamo cogliere le sfide del futuro per sostenere le imprese e i cittadini”.

La transizione verso un sistema energetico più sostenibile è un obiettivo globale che coinvolge comunità di tutto il mondo. In Calabria, Regione ricca di risorse naturali e con un forte legame con il territorio, le comunità energetiche stanno emergendo come una soluzione innovativa per promuovere l’uso di energie rinnovabili e decentralizzare la produzione di energia. Questo il tema al centro dell’incontro tenutosi in Confcommercio Calabria aperto dai saluti del Presidente Klaus Algieri e concluso dall’intervento dell’Assessore alle attività produttive della Regione Calabria, Rosario Varì.

L’incontro ha visto poi l’intervento tecnico del prof. Daniele Menniti, docente del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica e Gestionale dell’Università della Calabria che ha presentato tutte le potenzialità delle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili) soprattutto da un punto di vista delle imprese.

“L’ultimo anno ha visto le imprese e non solo fronteggiare un incremento dei costi energetici significativo che ha inciso profondamente sui bilanci – ha dichiarato il Presidente Klaus Algieri – questo ci spinge come Confcommercio a interrogarci su possibili soluzioni per uscire fuori dalla dipendenza energetica e su ciò che possiamo fare come imprese. Questo incontro è frutto di questo processo. Ringrazio l’Assessore Varì per aver accettato il nostro invito questo è sintomo di una Regione che dialoga con i corpi intermedi, li ascolta e non rimane chiusa tra le mura dei palazzi”.

L’Assessore Varì nel suo intervento ha esposto tutte le iniziative messe in campo dalla Regione per sostenere la transizione energetica dichiarando “La Calabria è una regione caratterizzata da un’abbondanza di risorse naturali, tra cui un’irradiazione solare significativa, venti costanti e risorse idriche. Sfruttare l’opportunità di raggiungere l’autonomia nella generazione di energia elettrica è cruciale. La diffusione delle CER non solo comporta un risparmio per la comunità, ma anche preserva la continuità nei servizi pubblici, specialmente durante situazioni di crisi energetica causate da eventi geopolitici recenti. Per questo motivo, il processo di trasformazione avviato deve essere consapevole e significativo e deve coinvolgere necessariamente l’intera comunità e il territorio.”.

Dall’incontro è poi emerso che, grazie anche agli interventi della Regione, la Calabria sia tra le prime in termini di creazione di comunità energetiche rinnovabili e ciò rappresenta un passo significativo verso la sostenibilità e l’indipendenza energetica. Sfruttando risorse rinnovabili per la produzione di energia, le nostre comunità non solo contribuiscono a preservare l’ambiente, ma anche a garantire una maggiore sicurezza e resilienza nell’approvvigionamento energetico.

Klaus Algieri nominato ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica

Klaus Algieri nominato ufficiale dell’Ordine al merito della Repubblica

Il Direttore Maria Santagada, i componenti degli Organi Collegiali e tutta la struttura si congratulano con il Presidente di Confcommercio Calabria, Klaus Algieri il quale è stato insignito dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella dell’onorificenza dell’Ordine «Al merito della Repubblica italiana» di Ufficiale.

Il conferimento è avvenuto in una cerimonia privata tenutasi presso il Palazzo del Quirinale alla presenza della Dott.ssa Laura Squillace (Capo del servizio del personale della presidenza della Repubblica), Angelo Buscema (Giudice della Corte Costituzionale), della Dott.ssa Antonella Trifella (Vicario del Capo del Servizio di Gabinetto e Responsabile dell’area funzionale “Segreteria”) del Prof. Salvatore Cortese (Segreteria particolare del Presidente della Repubblica).

L’onorificenza segue quella di Cavaliere attribuita nel 2016 dal Presidente Mattarella.

Zone economiche montane per rilancio del paese

Zone economiche montane per rilancio del paese

Algieri, Confcommercio: “La Regione si faccia promotrice del modello ZEM. Bisogna puntare sull’economia della montagna che ha prodotto nel 2019 circa il 45% del Pil dell’Italia pari a 805,6 miliardi di euro valore che, secondo Eurostat, colloca il nostro Paese primo in Europa”.

Cosenza, 04/07/2023 – Le Zone Economiche Montane (ZEM) rappresentano un patrimonio unico e prezioso chiamato, negli ultimi anni, ad affrontare importanti sfide nello sviluppo economico e sociale.

Proprio per questo, affrontare l’attuazione dell’Agenda Onu 2030 senza occuparsi di aree interne e di montagna, come previsto dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), potrebbe essere sinonimo di fallimento delle politiche e di inefficacia degli interventi previsti.

Secondo il Presidente di Confcommercio Calabria e vicepresidente nazionale Unioncamere (Unione delle Camere di Commercio Italiane), Klaus Algieri: “Il ridimensionamento e la soluzione delle fragilità unitamente all’importanza dell’economia della montagna in Italia necessitano l’elaborazione di iniziative strategiche dedicate. Tra queste sarà di fondamentale importanza il passaggio dalla “fiscalità agevolata, alla fiscalità dedicata” con la costituzione, sulla scia delle ZES, delle “Zone Economiche Montane” (ZEM), che abbiano come destinatari i Comuni di montagna e che diano priorità a investimenti (nazionali e esteri) relativi alla transizione green per tutelare il patrimonio ambientale della montagna pur garantendone lo sviluppo e alla transizione digitale al fine di superare le “barriere infrastrutturali e naturali”. Le ZEM così costituite – ha sottolineato Algieri – porteranno alla valorizzazione e al consolidamento delle attività economiche già presenti sul territorio (commercio, filiera agro-alimentare-boschiva, turismo, etc.) e all’attrazione e creazione di nuove imprese e centri di ricerca sulla biodiversità e sull’economia sostenibile in stretto collegamento con le Università. Consentiranno di porre un freno al declino demografico e all’invecchiamento della popolazione nei Comuni montani e attrarre i giovani. Attraverso di esse si potrà creare, quindi, una alternativa alla polarizzazione urbana della popolazione e alla fuga di capitale umano verso i centri urbani, sostenuta da una incisiva attività di formazione e politiche attive del lavoro. Il tema delle ZEM è molto importante e non va trascurato lo dicono i dati, lo ha ribadito anche il mio Presidente Nazionale Carlo Sangalli nel corso dell’Assemblea Pubblica di Confcommercio. Auspico – ha concluso Algieri – che il Presidente Occhiuto in virtù del ruolo che ricopre a livello nazionale si faccia portavoce di questa proposta sui tavoli che contano e che dalla Calabria parta un progetto pilota, che mostri a tutti le potenzialità delle aree montane”.

Le zone montane in cifre

Le aree di montagna sono realtà fragili per condizioni fisico-geografiche, ambientali e per processi modificativi della vita sociale intervenuti nel tempo dove si gioca il futuro della conservazione e rigenerazione di biodiversità del nostro Paese. Tuttavia, in questi territori sono presenti limiti, ma anche nuove opportunità con specificità differenti (come quelle che distinguono territori alpini da quelli appenninici) e tante forme di imprenditorialità intergenerazionale.

Nelle aree montane e interne lo spopolamento è la minaccia maggiore. Infatti, l’impatto demografico negativo colpirà entro 10 anni, secondo l’Istat, nove Comuni su dieci nel caso di Comuni di zone rurali con l’ampliarsi del fenomeno della “desertificazione demografica” di molte aree del Paese in particolare a Sud.

Oggi, in un contesto di globalizzazione e di alta mobilità della popolazione, contrastare lo spopolamento di questi territori sempre meno può significare trattenere soltanto la popolazione, specialmente giovanile, e sempre più richiede una capacità dei territori non urbani di essere attrattivi: la capacità di attrarre imprese e giovani è tra gli argomenti più efficaci da giocare per radicare il progetto di vita di un numero sufficientemente ampio di giovani (nativi e non) nelle aree montane con nuove attività di lavoro, impresa o studio.

Secondo il criterio statistico di ISTAT, l’Italia risulta caratterizzata, per la sua conformazione orografica, da un territorio prevalentemente collinare (41,6% della superficie complessiva, che contiene il 38,9% della popolazione residente in Italia), seguìto da quello di montagna (35,2% del territorio e 12,4% della popolazione) e di pianura (23,2% del territorio e 48,7% della popolazione).

Secondo i dati dell’UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) il territorio montano comprende attualmente 3.524 comuni totalmente montani e 652 comuni parzialmente montani, per un totale complessivo di 4.176 su 7.901 comuni italiani (al 1° gennaio 2023). In termini di estensione territoriale, su un totale di 302.073 kmq che definiscono il territorio italiano, circa 147.517 kmq sono occupati dai comuni montani, rappresentando, quindi, il 49% del territorio nazionale.

L’Italia, secondo Eurostat, è il primo Paese dell’Unione europea a 27 per Pil realizzato in province montane, territori in cui almeno metà della superficie e/o della popolazione è in aree montane: nel 2019 è ammontato a 805,6 miliardi di euro, il 44,9% del totale nazionale, una quota più che doppia rispetto al 20,7% registrato dalla media delle aree montane nell’Ue. Il valore dell’economia italiana della montagna, infatti, supera anche i 776,3 miliardi di euro della Spagna (62,4% del Pil), i 417,5 miliardi della Francia (17,1%) e i 241,5 miliardi della Germania (7%).

Nell’economia italiana della montagna, a fronte del 47,8% della popolazione nazionale, si concentra nel 2021 il 51,1% delle presenze turistiche totali e il 50,7% delle presenze turistiche straniere.

Secondo un recente studio, sono 63 le province montane in Italia che contano 2.077.826 micro e piccole imprese (MPI), attive con 5.137.434 addetti, i quali sono il 47,3% degli addetti nazionali delle MPI. Nel perimetro delle province che rappresenta l’economia italiana della montagna, le MPI rappresentano il 69,4% degli addetti delle imprese totali di tali province, una quota ampiamente superiore al 63,4% della media nazionale.