La Calabria che verrà, Algieri: «Scongiurare il rischio di nuove chiusure»

La Calabria che verrà, Algieri: «Scongiurare il rischio di nuove chiusure»

LAMEZIA TERME Una regione che punta ad uscire dalla fase più buia della crisi economica innescata dalla pandemia facendo leva sulle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Un territorio che però fa maggiore fatica ad uscire dalle sabbie mobili in cui sembra rimasto incastrato e che non innesca decisamente la marcia della ripresa che pur timidamente si avverte anche a queste latitudini. Ed è l’incertezza a pesare come un macigno sulla capacità del sistema produttivo calabrese ad uscire dalle secche in cui la pandemia l’ha relegato. Ancor di più per settori delicati come il commercio, i servizi e il turismo. Comparti che per la loro natura hanno risentito maggiormente gli effetti del blocco delle attività nel corso dei mesi più drammatici della diffusione dell’epidemia. Così sul futuro prossimo della Calabria – ad iniziare dal 2022 – sarà decisivo «scongiurare il rischio di nuove chiusure» e per far questo occorrerà «un atto di responsabilità sociale» di tutti nel vaccinarsi. Ne è convinto Klaus Algieri, presidente di Confcommercio Calabria nonché vicepresidente nazionale di Unioncamere, che disegna i possibili scenari socio-economici della regione dopo la timida ripresa che ha registrato nel corso dell’anno. Un 2021 che si chiude, secondo Algieri, «una crescita lieve», ma che potrebbe essere vanificata da nuove restrizioni. «Eventuali chiusure sarebbero devastanti». E sull’anno che verrà per la Calabria peserà molto la «capacità di impegnare bene le risorse del Recovery».

Klaus Algieri, presidente di Confcommercio Calabria nonché vicepresidente nazionale di Unioncamere

Presidente dopo l’anno devastante del 2020, secondo la Svimez, i segnali di ripresa si avvertono nell’economia calabrese. Anche se sono ancora timidi. Dal suo osservatorio il “rimbalzo” nei settori dei servizi e del commercio c’è stato?
«Certamente le riaperture dei mesi scorsi hanno dato un forte slancio alla nostra economia, duramente piegata dalle chiusure del 2020. Tuttavia l’emergenza non è ancora finita. Ce lo dicono i dati di questi ultimi giorni. Dobbiamo stare attenti ed evitare a tutti i costi quanto accaduto nel 2020. Eventuali chiusure sarebbero devastanti, soprattutto per il settore dei servizi e del commercio che così faticosamente hanno conquistato una crescita anche se lieve nel corso del 2021».

Valutando i dati di Bankitalia la fiducia dei consumatori è in netta ripresa anche nella nostra regione. È un segnale che le imprese stanno percependo?
«Dopo il 2020 i consumatori hanno voglia di normalità. Anche il centro studi di Confcommercio ha stimato, nella consueta analisi su tredicesime e consumi di dicembre, che la fiducia dei consumatori è in crescita rispetto all’anno precedente. Dicembre è un mese importantissimo per i consumi. Come si sa il Natale genera un grande volume di affari e per le imprese è una vera e propria boccata di ossigeno. Tuttavia il rincaro dei prezzi delle materie prime e dell’energia, potrebbe portare ad una riduzione di spesa e quindi di conseguenza ad una flessione economica».

Il timore dei nuovi contagi che si registrano in Calabria sta condizionando questa fase delicata per acquisti e spostamenti legati alle festività?
«L’ho già accennato prima. Ciò che fa più male alla nostra economia è il rischio di nuove chiusure. Se c’è anche solo il sospetto che vengano adottate misure più restrittive, inevitabilmente ciò si traduce dal lato degli acquisti in una restrizione dei consumi, dal lato degli spostamenti in una disdetta delle prenotazioni. In Sila per il periodo delle festività natalizie le strutture ricettive registrano il tutto esaurito. Pensi se dovessero essere adottate delle restrizioni cosa accadrebbe. Un disastro. Bisogna incrementare la copertura vaccinale e scongiurare il più possibile le chiusure».

Quali sono i principali effetti legati all’esplosione della pandemia in Calabria che ancora si percepiscono tra gli operatori?
«Certamente lo stato di incertezza su quando si potrà ritornare ad una vita normale, sia in termini di socialità che di consumi. Se tutti non prendiamo contezza dell’importanza della vaccinazione, come strumento per uscire da questa situazione, non so fino a quando potremo resistere. Non possiamo parlare di vera ripresa fino a quando non saremo usciti dalla pandemia. Questo virus ormai abbiamo capito che è imprevedibile, quando pensiamo di poter mettere la parola fine, ecco che una nuova ondata si presenta alle porte. Se non c’è una presa di coscienza collettiva potremo fare poco. Il solo sacrificio di chiudere le nostre imprese non basterà mai a debellare il virus. Serve un atto di responsabilità sociale».

Fonte: Camera di Commercio Cosenza

Cosa chiedono le imprese calabresi per agganciare realmente la ripresa?
«Lo ribadisco, certezza. L’unica cosa che vogliamo è la certezza di poter svolgere in tutta tranquillità il nostro lavoro. Abbiamo accettato le chiusure. Abbiamo accettato il green pass. Ora fateci lavorare. Non abbiamo bisogno di finanziamenti a pioggia, quelli servono solo a tamponare. Come già detto l’anno scorso le imprese vogliono una programmazione strutturale che guardi alla costruzione del futuro».

Ha fiducia sugli effetti positivi che le somme che arriveranno in Calabria soprattutto dal Pnrr potranno generare sull’economia complessiva?
«Sicuramente il Pnrr rappresenta un’opportunità che non possiamo mancare di cogliere. A settembre quando ci sono state le elezioni regionali abbiamo preparato uno studio su 10 punti che rappresentano le leve su cui dovrebbe lavorare la nostra regione. I problemi da affrontare sono tanti ma se non ci si mette a programmare seriamente non si va da nessuna parte. Anche le regioni del nord hanno difficoltà a programmare le risorse del Pnrr e per questo si stanno mettendo insieme. Noi pensiamo di essere più bravi? Fino ad ora i fatti dicono di no. Abbiamo perso troppi treni. Se non capiamo che bisogna mettersi insieme, fare rete, creare sinergia tra le istituzioni e corpi intermedi per sperare di ottenere risultati concreti, non andremo da nessuna parte».

Da poco più di due mesi la Calabria ha un nuovo governo. Quali sono le vostre prime impressioni sulle attività avviate dell’esecutivo?
«Ancora è presto per esprimere un giudizio sull’operato del nuovo governo regionale. Di certo il governatore Occhiuto è partito con il piede giusto affrontando di petto alcuni dei nodi più intricati della nostra Regione. Penso alla sanità e al riassetto della struttura operativa della Cittadella regionale. La strada da percorrere è ancora lunga e i problemi da affrontare tanti. Ma sono ottimista».

E cosa chiedete alla Regione per cercare di recuperare il gap socio-economico con gli altri territori?
«Sicuramente di lavorare di concerto con i corpi intermedi seri, che rappresentano qualcuno e non esclusivamente se stessi. Corpi intermedi competenti per i settori di appartenenza. Solo così si riuscirà a redigere una programmazione seria, basata sui contenuti e sulle reali esigenze delle imprese e dei cittadini. È finito il tempo dei favoritismi e delle amicizie. Bisogna guardare al futuro e per farlo c’è bisogno di abbandonare le logiche del passato e adottare un modo di agire nuovo».

Un’ultima domanda sull’anno che verrà. Che aspettative riponete sulla ripresa dei consumi e sul rilancio dell’occupazione e dell’economia per il 2022?
«Purtroppo la situazione attuale non ci consente di fare previsioni certe. Sicuramente se le imprese potranno continuare a rimanere aperte ci sono tutte le carte in regola per iniziare a costruire quel salto di qualità di cui la nostra regione ha bisogno. Molto dipenderà dalla capacità di impegnare bene le risorse del Recovery. Se sapremo programmare e spendere bene le somme del Pnrr per ridurre le inefficienze e i gap strutturali, a guadagnarci saranno le nostre imprese sia in termini di ripresa economica che di incremento dei livelli occupazionali. Mi auguro che giunga quel momento in cui le nostre professionalità, i nostri giovani non siano più costretti ad abbandonare questa terra, in cerca di occupazione, creando ricchezza altrove. Sogno che possano rimanere in Calabria e impiegare qui le proprie competenze». (r.desanto@corrierecal.it)

Articolo di Roberto De Santo – Fonte Corriere della Calabria

Confcommercio incontra l’assessore Orsomarso

Confcommercio incontra l’assessore Orsomarso

Il turismo come punto focale della strategia di sviluppo e rilancio della nostra Regione. Questi e tanti altri i temi al centro dell’incontro avvenuto presso la Sala Conferenze “Maria Cocciolo” di Confcommercio Cosenza tra l’Assessore al Turismo, Marketing Territoriale e Mobilità della Regione Calabria, Fausto Orsomarso e il Consiglio Allargato di Confcommercio.

Tra le novità lanciate dall’Assessore, la volontà di convocare per il mese di febbraio gli Stati Generali del Turismo che coinvolgano tutti gli attori del settore al fine di programmare in modo strutturato un piano pluriennale di attività.

“Il mio obiettivo per questo nuovo quinquennio che mi appresto a vivere come Assessore regionale – ha dichiarato Orsomarso – è quello di avviare un confronto continuo con i corpi intermedi sui temi del turismo, della promozione territoriale e della mobilità, che sono le deleghe che il Presidente Occhiuto mi ha assegnato. Tuttavia, ai tavoli siederanno solo le associazioni e gli organismi che hanno i numeri per poter dialogare. È giunto il tempo di mettere la parola fine ai personalismi, a chi rappresenta solo se stesso e non gli interessi della collettività. Dobbiamo parlare ai calabresi con un’unica voce e far capire che il turismo vale 11 punti di PIL, una vera e propria miniera d’oro. Per questo bisogna pensare ad azioni strutturate che portino ad una destagionalizzazione dell’offerta turistica. La Calabria non è bella solo da giugno a settembre, ma è bella tutto l’anno pensiamo alla Sila, al Pollino e all’Aspromonte, alle attività invernali e primaverili che si possono fare. Pensiamo alle miriadi di attrattori artistico-culturali delle nostre città e dei nostri borghi. Con una programmazione strutturata potremmo garantire flussi turistici 365 giorni l’anno”.

L’Assessore ha poi confermato l’imminente apertura degli impianti di risalita di Lorica, per i quali si prevede lo sblocco definitivo per capodanno.

Soddisfatto del confronto il Presidente di Confcommercio Cosenza, Klaus Algieri che ha dichiarato: “Da sempre sosteniamo con forza il valore del settore turistico e della necessità di destagionalizzare i flussi. Sono contento che l’Assessore Orsomarso abbia accolto il nostro invito e accettato di confrontarsi con i nostri imprenditori. Nel documento che abbiamo predisposto e consegnato ci sono tanti punti su cui ancora la nostra Regione si trova indietro rispetto ad altre. Pensiamo al Testo unico del turismo, alla valorizzazione delle DMO e al contrasto alle attività turistiche abusive. Tutti temi su cui mi fa piacere l’Assessore si sia impegnato ad affrontarli e a portarli sui tavoli istituzionali, dialogando solo con chi ha i numeri e le competenze per poterlo fare. Dal canto nostro saremo a completa disposizione della struttura dell’assessorato per cercare di dare un seguito concreto a questo incontro”.

Al Consiglio allargato erano presenti oltre alla Direttrice di Confcommercio Cosenza Maria Santagada, i presidenti delle associazioni territoriali e di categoria di Confcommercio e in collegamento streaming numerosi componenti dei vari consigli direttivi.

Confcommercio Cosenza. Approvato il bilancio previsionale 2022

Confcommercio Cosenza. Approvato il bilancio previsionale 2022

L’Assemblea dei soci di Confcommercio Cosenza riunita oggi in modalità mista (presenza/videoconferenza) ha approvato all’unanimità il Bilancio previsionale 2022 predisposto dalla Giunta e dal Consiglio riunitisi lo scorso 04 novembre.

Nel corso dell’Assemblea è stato poi presentato e approvato il Budget Sociale 2022. Cinque le linee progettuali che definiscono le strategie d’azione dell’associazione per il prossimo anno:

  • Comunicazione digitale e partecipazione associativa
  • Promozione rete associativa e sviluppo territoriale
  • Transizione digitale e innovazione dei servizi
  • Rafforzamento politiche attive e competenze del personale
  • Expo Dubai 2020 – Internazionalizzazione delle PMI

Soddisfatto il Presidente Klaus Algieri che ha dichiarato: “Il 2022 sarà l’anno del rilancio per le nostre imprese e per la nostra associazione. Dopo l’emergenza è giunto il momento di mettere in atto progetti seri che diano maggiori servizi ai nostri associati soprattutto in materia di digitalizzazione e formazione”.

Il Direttore Maria Santagada nel presentare il Budget Sociale 2022 ha dichiarato: “stiamo predisponendo numerosi progetti che, anche alla luce del PNRR, ci permetteranno di offrire ai nostri associati una gamma di servizi più ampia”.

Brucia la Calabria da nord a sud. Gesti ignobili

Brucia la Calabria da nord a sud. Gesti ignobili

Brucia l’Aspromonte, brucia il Pollino, brucia la Sila e le Serre. Brucia la Calabria da nord a sud. Brucia il suo cuore verde, le faggete vetuste dichiarate patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Centinaia di famiglie piangono sogni divorati dalle fiamme, attività commerciali, case. Tutto questo per colpa di persone ignobili, senza un briciolo di cuore che non si sa per quale motivo si divertono nel vedere incendiati alberi secolari e ambienti incontaminati.

Tutto questo nel silenzio e nell’indifferenza quasi assoluta di media e tv nazionali, perché la Calabria è di serie B, non merita mobilitazioni o raccolte fondi nazionali. In Calabria i roghi sono questione di malaffare per i quali non c’è bisogno di mobilitarsi perché è così che deve essere.

Dure le parole del Presidente di Confcommercio Calabria, Klaus Algieri che si scaglia contro i piromani responsabili degli incendi: “I roghi che in questi giorni stanno interessando la nostra Regione sono gesti vili e ignobili di persone senza scrupoli. Gesti di odio verso la nostra amata terra che viene colpita al cuore, il suo cuore verde, il suo patrimonio più incontaminato e puro. Questa è la nostra vera industria e vederla bruciare fa tanta rabbia. Ma non è la prima volta che assistiamo a questo scempio. Già nel 2017 avevamo vissuto un’estate simile. Quell’esperienza non ci ha insegnato niente? Cosa ha fatto la politica e dove sono le attività di prevenzione? È vero la colpa dei roghi è di chi li appicca, ma chi è deputato a tenere pulito gli spazi che ha fatto in tutti questi anni? Probabilmente era impegnato in altro di più importante, o i soldi servano ad altro, da non comprendere che l’ambiente è una delle risorse economiche fondamentali della nostra terra e come tale va preservata. Occorrono investimenti mirati e personale preparato per salvaguardare lo sconfinato patrimonio naturalistico della nostra Regione. Non possiamo ricordarci degli incendi solo quando vediamo bruciare i nostri alberi. Bisogna agire per tempo e non quando ormai è troppo tardi. Siamo sede di tre parchi nazionali e ancora non diamo il giusto peso alla valorizzazione delle attività naturalistiche? Come Confcommercio Calabria siamo indignati di tutto quanto sta accadendo e spero che le forze dell’ordine e la magistratura riescano a catturare i colpevoli. Se sarà necessario siamo anche pronti a costituirci parte civile e come noi spero anche le altre associazioni di categoria si mobilitino in tal senso. Infine ci tengo ad esprimere la mia vicinanza a tutti i vigili del fuoco e ai volontari che in questi giorni, in modo incessante stanno lavorando per spegnere gli incendi, lontano dalle loro famiglie e dai propri cari. Loro sono i nostri eroi”.

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Brucia l’Aspromonte, brucia il Pollino, brucia la Sila e le Serre. Brucia la Calabria da nord a sud. Brucia il suo cuore verde, le faggete vetuste dichiarate patrimonio dell’umanità dall’UNESCO. Centinaia di famiglie piangono sogni divorati dalle fiamme, attività commerciali, case. Tutto questo per colpa di persone ignobili, senza un briciolo di cuore che non si sa per quale motivo si divertono nel vedere incendiati alberi secolari e ambienti incontaminati.

Tutto questo nel silenzio e nell’indifferenza quasi assoluta di media e tv nazionali, perché la Calabria è di serie B, non merita mobilitazioni o raccolte fondi nazionali. In Calabria i roghi sono questione di malaffare per i quali non c’è bisogno di mobilitarsi perché è così che deve essere.

Dure le parole del Presidente di Confcommercio Calabria, Klaus Algieri che si scaglia contro i piromani responsabili degli incendi: “I roghi che in questi giorni stanno interessando la nostra Regione sono gesti vili e ignobili di persone senza scrupoli. Gesti di odio verso la nostra amata terra che viene colpita al cuore, il suo cuore verde, il suo patrimonio più incontaminato e puro. Questa è la nostra vera industria e vederla bruciare fa tanta rabbia. Ma non è la prima volta che assistiamo a questo scempio. Già nel 2017 avevamo vissuto un’estate simile. Quell’esperienza non ci ha insegnato niente? Cosa ha fatto la politica e dove sono le attività di prevenzione? È vero la colpa dei roghi è di chi li appicca, ma chi è deputato a tenere pulito gli spazi che ha fatto in tutti questi anni? Probabilmente era impegnato in altro di più importante, o i soldi servano ad altro, da non comprendere che l’ambiente è una delle risorse economiche fondamentali della nostra terra e come tale va preservata. Occorrono investimenti mirati e personale preparato per salvaguardare lo sconfinato patrimonio naturalistico della nostra Regione. Non possiamo ricordarci degli incendi solo quando vediamo bruciare i nostri alberi. Bisogna agire per tempo e non quando ormai è troppo tardi. Siamo sede di tre parchi nazionali e ancora non diamo il giusto peso alla valorizzazione delle attività naturalistiche? Come Confcommercio Calabria siamo indignati di tutto quanto sta accadendo e spero che le forze dell’ordine e la magistratura riescano a catturare i colpevoli. Se sarà necessario siamo anche pronti a costituirci parte civile e come noi spero anche le altre associazioni di categoria si mobilitino in tal senso. Infine ci tengo ad esprimere la mia vicinanza a tutti i vigili del fuoco e ai volontari che in questi giorni, in modo incessante stanno lavorando per spegnere gli incendi, lontano dalle loro famiglie e dai propri cari. Loro sono i nostri eroi”.