Pane Nostrum. Concorso miglior pane della provincia di Cosenza

Pane Nostrum. Concorso miglior pane della provincia di Cosenza

La Camera di Commercio di Cosenza, in sinergia con l’Azienda Speciale Promocosenza e l’ARSAC (Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’Agricoltura Calabrese), nell’ambito delle competenze in materia di valorizzazione del patrimonio culturale e delle iniziative a sostegno delle eccellenze produttive del territorio, indice ed organizza “PANE NOSTRUM” – Concorso per la selezione dei migliori pani e prodotti da forno della Provincia di Cosenza – I edizione (2022).

Il concorso si rivolge alle imprese che producono pani di tradizione, che abbiano annua di almeno 500 kg del prodotto presentato e che siano iscritte alla Camera di Commercio di Cosenza.

La partecipazione è riservata a tutti i pani della provincia di Cosenza, che siano realizzati con sistemi di lievitazione con lievito madre, e sistemi di produzione artigianali e tradizionali, senza additivi, nel rispetto delle normative comunitarie e nazionali vigenti e devono rientrare nelle seguenti 6 tipologie:

  • Cat. A – Pani prodotti con sfarinati ottenuti da molitura italiana: a.1) tradizionali integrali di frumento tenero; a.2) tradizionali di frumento tenero; a.3) tradizionali e storici di frumento duro;
  • Cat. B – Pani prodotti con filiera interamente calabrese: b.1) tradizionali integrali di frumento tenero; b.2) tradizionali di frumento tenero; b.3) tradizionali e storici di frumento duro).

Ciascuna impresa potrà partecipare con un massimo di n. 6 prodotti (uno per ciascuna tipologia di cui sopra).

È possibile inviare telematicamente la domanda di partecipazione dalle ore 09:00 del 10.10.2022 alle ore 21:00 del 28.02.2023.

I premi per i primi classificati: una medaglia d’oro, un attestato di merito ed una vetrofania.

Sono inoltre previste, ai sensi dell’art. 8 dell’avviso, attestazioni di merito per “Altri Riconoscimenti” basati sull’imprenditorialità dei candidati partecipanti e sulla e la commerciabilità dei prodotti presentati.

Tutti i partecipanti verranno inseriti nella pubblicazione “Selezione dei migliori pani e prodotti da forno della provincia di Cosenza”.

Per informazioni e per inoltrare la domanda può contattare i nostri uffici.

Fimaa. Webinar novità antiriciclaggio 2022

Fimaa. Webinar novità antiriciclaggio 2022

Fimaa Confcommercio Cosenza torna live venerdì 30 settembre alle ore 15:00 con un appuntamento speciale dedicato all’antiriciclaggio.

Un webinar imperdibile, per coloro che vogliono informarsi e interagire direttamente con gli ospiti, nella quale tra i temi si parlerà di: registro dei titolari effettivi e adeguata verifica della clientela.

Al webinar parteciperanno: l’avv Daniele Mammani, consulente legale di Fimaa Nazionale e il Dott. Daniele Arrigoni, esperto di corretta compilazione dei moduli e utilizzo del software gesionale.

Saluti introduttivi del Presidente di Fimaa Confcommercio Cosenza, Gennaro Bellotti. Modererà l’evento il Dott. Francesco Bomparola, segretario Fimma Confcommercio Cosenza.

Registrazione all’evento al seguente link https://forms.gle/9Ze5KUUKGbgtHE6p7

Fipe lancia l’iniziativa “Bollette in vetrina”

Fipe lancia l’iniziativa “Bollette in vetrina”

Un’iniziativa a livello nazionale “per mostrare ai cittadini e agli avventori di bar e ristoranti in quale situazione drammatica le imprese sono costrette a operare” a causa dei rincari dell’energia. Così Fipe-Confcommercio ha annunciato “una grande operazione di trasparenza” – ribattezzata “Bollette in vetrina” – che esorta i gestori dei pubblici servizi a esporre le cifre spese per luce e gas. Gli aumenti, ha spiegato l’associazione, “costringono gli esercenti a dover scegliere tra gli aumenti dei listini, finora assai modesti, e la sospensione dell’attività in attesa di un intervento risolutivo da parte del governo”.

“Bollette triplicate” – Gli esercenti associati a Fipe-Confcommercio riceveranno nei prossimi giorni una cornice da appendere nei propri locali, proprio per mettere in bella vista le ultime bollette per il gas e l’energia elettrica, le cui cifre “sono triplicate rispetto a un anno fa”. Come spiega Aldo Cursano, vicepresidente dell’associazione, si tratta di un’iniziativa che “ha l’obiettivo di rendere trasparente cosa sta succedendo oggi a chi gestisce un bar o un ristorante, anche nel tentativo di spiegare ai clienti perché stanno pagando il caffè un po’ di più, con il rischio nei prossimi mesi di ulteriori aumenti”.

Le richieste al governo – “Con aumenti dei costi dell’energia del 300% si lavora con una pistola puntata alla tempia. Se il governo non interviene o si agisce sui listini o si sospende l’attività. Contiamo sulla sensibilità dei cittadini e dei clienti perché fare lo scaricabarile dei costi è proprio quello che non vorremmo fare”, ha aggiunto Cursano. Fipe-Confcommercio ha quindi chiesto al governo “di potenziare immediatamente il credito d’imposta anche per le imprese non energivore e non gasivore”, al momento previsto al 15% per quanto riguarda le spese per l’energia elettrica. Un credito ritenuto “assolutamente non adeguato agli extra costi che le imprese stanno sostenendo ora”. Ecco perché Cursano esorta l’esecutivo a “fare presto, altrimenti si rischia di innescare una spirale inflazionistica destinata a gelare i consumi”.

Scarica la cartellonistica e aderisci anche tu all’iniziativa

Clicca qui BOLLETTE IN VETRINA

caro bollette

Soverato, maltrattamenti alla lavoratrice che chiedeva la retribuzione ferma condanna di Fipe-Confcommercio

Roma, 3 agosto 2022  Fipe-Confcommercio, Federazione italiana dei Pubblici Esercizi, esprime con questa nota piena disapprovazione e unanime condanna della categoria per quanto è stato riferito accadere in uno stabilimento balneare di Soverato, in Calabria, dove una giovane lavoratrice di origine nigeriana, che chiedeva informazioni sul pagamento della sua retribuzione, è stata insultata, intimidita e maltrattata dal titolare dell’attività stessa.

Se le indagini delle Forze dell’ordine confermassero la dinamica dei fatti, proprio FIPE – la più grande rappresentanza del settore, firmataria del Contratto Collettivo del Lavoro più utilizzato dalla ristorazione e dai locali pubblici italiani – ha dichiarato che si costituirà parte civile nei confronti del gestore. Si tratta certamente di un gesto simbolico di solidarietà verso una donna lesa nella sua dignità personale, ma vuole essere anche un modo per tutelare la reputazione e l’immagine di un’intera categoria, che crede nel valore del lavoro, nell’equa retribuzione dei propri collaboratori e nella valorizzazione delle competenze e delle qualità dei propri dipendenti, come professionisti e come persone.

Federmotorizzazione: in sette mesi di mercato dell’auto in Italia -200.000 vendite

Federmotorizzazione: in sette mesi di mercato dell’auto in Italia -200.000 vendite

I dati delle immatricolazioni di luglio confermano i numeri del 2021, ma la progressione annuale registra un calo di 200.000 unità nei primi sette mesi. Interessante la valutazione dei dati nelle alimentazioni: l’elettrico puro (BEV) segna un allarmante -29% nel mese e un altrettanto pesante -19% tra gennaio e luglio.

L’Italia, con un reddito netto medio annuo dei lavoratori poco oltre i 20.000 euro, non riesce a supportare la crescita delle motorizzazioni elettriche. Al riguardo, il nostro Paese si trova in compagnia della Spagna che registra le stesse quote di mercato BEV (Italia 3,6% Spagna 3,5%), con un reddito medio inferiore del 15%.

La Francia è ben più alta (12%) nella quota di auto 100% elettriche, poiché dispone di una quantità di energia elettrica prodotta dal nucleare a un costo ben più basso e, quindi, con una prospettiva di continuità di rifornimento coerente. Il reddito medio pro-capite, inoltre, è del 20% più alto rispetto a quello italiano.

Se guardiamo poi alla Germania, ecco che il reddito risulta del 50% superiore al nostro, mentre la quota di mercato BEV è pari al 14,5%; i Paesi del Nord Europa (eccezion fatta per il Lussemburgo che vanta un reddito 4 volte superiore all’Italia) mediamente superano del 60% il reddito medio italiano. E qui la quota di BEV raggiunge anche il 70%.

Questi dati, afferma Simonpaolo Buongiardino Presidente Federmotorizzazione Confcommercio, spiegano la diversità di approccio al tema dello sviluppo della motorizzazione elettrica tra il Nord Europa, più ricco, e il Sud Europa Mediterraneo, più povero.”

“Il cittadino medio italiano, oltre alle incertezze legate all’autonomia dei veicoli e alle infrastrutture carenti, non acquista auto elettriche perché non se le può permettere: i decisori politici, finalmente, devono farsi interpreti dei cittadini e adottare linee adatte al nostro Paese, puntando con decisione allo svecchiamento del parco più inquinante, anche attraverso le motorizzazioni tradizionali di ultima generazione, piuttosto che insistere su un obiettivo irraggiungibile di una transizione elettrica accelerata.”

Non è possibile inseguire”, conclude Buongiardino, “gli obiettivi temporali dei Paesi del Nord Europa che hanno, mediamente, il 60% di reddito più alto e possono permettersi, come vettura elettrica più venduta, una Tesla che costa tra 60.000 e 80.000 euro.

Mediazione immobiliare, passo indietro alla Camera

Mediazione immobiliare, passo indietro alla Camera

Fimaa sconcertata per l’estensione alle società di mediazione creditizia della possibilità di svolgere anche mediazione immobiliare. Taverna: “pericolo per i consumatori”. Bellotti: ”l’approvazione della misura rischia di penalizzare fortemente le piccole e medie realtà immobiliari”.

L’Aula della Camera ha approvato il 27 luglio scorso, nell’ambito del disegno di legge sulla concorrenza 2021, una significativa riforma della disciplina della mediazione creditizia prevedendo per le società di mediazione creditizia la possibilità di svolgere anche l’attività di mediazione immobiliare.

È una modifica che manda in soffitta la netta distinzione di ruoli tra il mondo del credito ed il mondo immobiliare, scardinando i principi comunitari in materia visto che viene espressamente previsto che l’attività di mediazione creditizia sia compatibile con quella di ‘agente immobiliare’.

Passa così in secondo piano quanto disposto nella Legge Europea 2019-2020, entrata in vigore meno di sei mesi fa, sulla incompatibilità tra l’attività dell’agente immobiliare e quella del collaboratore di società di mediazione creditizia.

Un cambiamento di indirizzo che, per Fimaa-Confcommercio, è “assolutamente ingiustificato e non concordato con le associazioni di categoria maggiormente rappresentative a livello nazionale sia del settore della mediazione sia dei consumatori”. Si tratta, insomma, di “un passo indietro per l’intero settore dell’intermediazione che vede così conferita la possibilità ai grandi gruppi di intermediazione di concentrare nelle proprie mani le attività di mediazione immobiliare, creditizia, assicurativa e finanziaria, a danno dei consumatori e delle piccole-medio imprese di intermediazione che costituiscono oltre l’80% del settore”.

La nuova disposizione normativa, oltre a ledere il principio comunitario di separatezza tra le attività del comparto dei servizi finanziari e quelle del comparto immobiliare “favorisce la possibile commistione tra l’esercizio delle rispettive attività, oltre a pericolose e inopportune concentrazioni e conflitti di interesse, a discapito della trasparenza del mercato dell’intermediazione”.

Secondo Santino Taverna, presidente nazionale Fimaa, “è stato scelto di favorire la concentrazione in grossi gruppi a discapito delle singole realtà imprenditoriali, base del nostro tessuto economico, con il pericolo per i consumatori di trovarsi davanti interlocutori votati principalmente alla massimizzazione del profitto a danno dei loro interessi”.

Al dissenso per il provvedimento espresso dal Presidente Taverna si unisce anche il Presidente della FIMAA di Cosenza Gennaro Bellotti: ” l’approvazione della misura rischia di penalizzare fortemente le piccole e medie realtà immobiliari come le nostre, favorendo i grandi gruppi la cui attenzione non è tanto rivolta alla qualità della consulenza, ma più alla quantità. Ciò non accade invece in realtà come le nostre, dove quotidianamente cerchiamo di dare ai clienti servizi di intermediazione calati sulle loro esigenze e che rispondano alle loro specifiche richieste. Con questo decreto si rischia di distorcere in modo irreversibile la concorrenza all’interno del mercato penalizzando le piccole attività”.