Saldi estivi in Calabria. Spesa si, ma con attenzione

Saldi estivi in Calabria. Spesa si, ma con attenzione

Il 38,5% dei calabresi spenderà pro capite meno di 100€. Il 50% delle famiglie spenderà invece in media 200€. Privilegiati i capi di abbigliamento e le calzature.

Cosenza 30/06/2022. Arriva luglio, arrivano i saldi estivi. Attesi da molti come momento di svago e di shopping. Anche quest’anno il Centro Studi di Confcommercio Calabria ha lanciato un sondaggio per conoscere le previsioni di spesa e la propensione agli acquisti dei calabresi in vista dei saldi estivi in partenza il 2 luglio.

Spesa media a persona

Dall’analisi delle risposte del campione intervistato è emerso che il 38,5% spenderà una cifra inferiore ai 100€ per i propri acquisti, mentre il 16,1% spenderà una cifra compresa tra i 200€ e 250€.

Grafico 1 – spesa media pro capite

Fonte: Centro studi Confcommercio Calabria

Il dato calabrese risulta essere in linea con quello nazionale. Il Centro Studi di Confcommercio nazionale infatti ha stimato una spesa media pro capite pari a 88€.

Spesa media per famiglia

Per quanto concerne la spesa delle famiglie, il 51,6% ha dichiarato che la spesa nel periodo dei saldi si attesterà sui 200€. Anche in riferimento all’acquisto medio a famiglia, il dato registrato nella nostra regione si uniforma a quello nazionale, dove si stima una spesa a famiglia pari a 202 €.

Grafico 2 – Spesa media per famiglia

Fonte: Centro studi Confcommercio Calabria

Utilità dei saldi

Il 90% degli intervistati ha dichiarato che ritiene i saldi ancora molto utili, sintomo che nonostante le varie attività promozionali fatte nel corso dell’anno, i saldi continuano a rivestire un ruolo particolare nelle occasioni di acquisto dei calabresi. In particolare, in particolare il 35,5% ritiene che i saldi siano molto utili e solo il 3,1% ritiene che siano poco utili.

Grafico 3 – Utilità dei saldi

Fonte: Centro studi Confcommercio Calabria

 

Prodotti acquistati in saldo

Per quel che riguarda la tipologia di prodotti acquistati, si confermano oggetto di interesse delle famiglie calabresi prevalentemente i capi di abbigliamento (93,5%) seguiti dalle calzature (83,9%), dagli articoli per la casa (22,6%), dalla pelletteria (9,7%) e dagli articoli di elettronica (9,7%).

Grafico 4 – Prodotti acquistati in saldo

Fonte: Centro studi Confcommercio Calabria -*le somme delle percentuali superano il 100% in quanto gli intervistati potevano opzionare più risposte

                                       

Tasso di sconto applicato

Con riferimento al tasso di sconto applicato, si prevede che oltre il 70% delle imprese applicherà in partenza un ribasso sugli articoli che va dal 30% ad oltre il 50% per poi crescere nella seconda metà di luglio (arrivando fino al 70%).

L’analisi di Confcommercio

“I dati forniti dal nostro centro studi mostrano in modo inequivocabile la difficoltà della fase economica che stiamo attraversando con un continuo aumento dei prezzi al quale però non si accompagna un aumento della domanda di beni. Un sintomo di questo è anche la percezione di difficoltà che le persone hanno, infatti alla domanda sulla situazione economica della nostra regione il 77,4 % ha risposto che è peggiorata. Le persone, quindi, percependo negativamente il momento tendono a risparmiare e a fare acquisti oculati. Il dato dell’abbigliamento e delle calzature come principali beni oggetti di acquisto, sta ad indicare che ci si limita ad acquistare l’essenziale. Questo è confermato dalla spesa media pro-capite che anche quest’anno si attesta al di sotto dei 100€ a persona” a dichiararlo Maria Santagada, Direttrice di Confcommercio Calabria.

Le regole dei saldi

Come di consueto Confcommercio ricorda le regole di base per saldi chiari e trasparenti.

Cambi

La possibilità di cambiare il capo acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante. Tuttavia, se il prodotto è danneggiato o non conforme (ex artt. 130 e ss. d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, codice del consumo e successive modificazioni) scatta l’obbligo per il negoziante di: riparazione o sostituzione, entro un congruo periodo di tempo e, nel caso ciò risulti impossibile o se i costi che il venditore dovrebbe sostenere siano sproporzionati: riduzione del prezzo pagato restituzione del prezzo pagato. Il compratore è tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto (entro due anni).

Prova dei capi

Non c’è obbligo. È rimessa alla discrezionalità del negoziante (non sono più previsti obblighi di effettuare la prova dei prodotti previa disinfezione delle mani e di utilizzo delle mascherine, anche nei camerini).

Pagamenti

Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante. Dal 30 giugno 2022 per chi non accetta pagamenti con bancomat e carta di credito (ex art. 18 del decreto legge n. 36 del 30 aprile 2022) scatteranno le sanzioni (pari ad una quota fissa di 30 euro cui va aggiunta una quota pari al 4% del valore della transazione rifiutata).

Prodotti in vendita

I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo.

Indicazione del prezzo

Obbligo del negoziante di indicare: prezzo normale di vendita, sconto, prezzo finale (in quasi tutte le regioni.

Riparazioni In caso di modifiche e/o adattamenti sartoriali alle esigenze della clientela (es. orli, maniche, asole) il costo è a carico del cliente, salvo diversa pattuizione. Va data preventiva informazione al cliente.

Confcommercio Cosenza approva le modifiche allo Statuto e il bilancio 2021

Confcommercio Cosenza approva le modifiche allo Statuto e il bilancio 2021

Oggi, 30 giugno, presso la sede di Confcommercio Imprese per l’Italia Provincia di Cosenza l’Assemblea Straordinaria dei Soci di Confcommercio Cosenza ha approvato all’unanimità (presenti il 95% degli aventi diritto) e alla presenza del notaio le modifiche allo Statuto dell’Associazione, già approvate dalla Giunta Confederale nello scorso mese di Aprile.

Le modifiche apportate allo Statuto hanno consentito così di uniformarlo allo Statuto della Confederazione Nazionale.

In seconda seduta, sempre all’unanimità l’Assemblea Ordinaria dei Soci di Confcommercio Cosenza ha approvato il bilancio consuntivo e il bilancio sociale per l’anno 2021.

Dopo la presentazione dei contenuti del bilancio ad opera della responsabile amministrativa della struttura Silvia Raimondo, ha preso la parola il Direttore di Confcommercio Cosenza, Maria Santagada che ha presentato i contenuti del Bilancio Sociale 2021.

Prosegue il percorso di crescita dell’Associazione che nonostante le difficoltà del momento, legate all’attuale crisi economica, anche quest’anno ha raggiunto risultati che possiamo considerare positivi per tutti i principali indicatori economici e che confermano la solidità della base associativa.

Molto soddisfatto il Presidente di Confcommercio Cosenza, Klaus Algieri, per questi obiettivi raggiunti che testimoniano ancora una volta il buon operato svolto dagli organi sociali e dalla struttura.

Obbligo Pos. Entrata in vigore sanzioni

Obbligo Pos. Entrata in vigore sanzioni

Da oggi 30 giugno scattano le nuove regole previste sull’obbligo di accettare i pagamenti elettronici. Come è noto, negozianti, artigiani e studi professionali che non permetteranno ai clienti i pagamenti tramite Pos potranno essere multati.

L’entità della sanzione è pari a 30 euro, aumentata del 4 per cento del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione di un pagamento tramite carta.

Confcommercio in una nota ribadisce la sua linea sottolineando che “non si può pensare di incentivare i pagamenti elettronici attraverso il meccanismo delle sanzioni, quello che serve per raggiungere questo obiettivo è una riduzione delle commissioni e dei costi a carico di consumatori ed imprese, anche potenziando lo strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente, e introdurre la gratuità per i cosiddetti micropagamenti”.

“Già oggi nel nostro Paese- sottolinea Confcommercio – il numero di transazioni con carte di debito, di credito e prepagate è elevatocon una crescita, nell’ultimo quinquennio, del 120% e sono oltre 4 milioni i Pos installati e attivi presso le attività commerciali e di servizi. E’ dunque evidente che il nostro sistema dei pagamenti è già in pieno sviluppo, ora va fatto di più per modernizzare ulteriormente questo processo rendendolo più efficiente e meno oneroso”. “Agire per via sanzionatoria per la mancanza del Pos – conclude Confcommercio -non è certo la strada da seguire, andrebbe invece prorogata tempestivamente la misura istituita dal decreto “Sostegni-bis”, in scadenza a fine giugno, che dispone l’incremento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dagli esercenti che adottano sistemi evoluti di incasso”.

Si ricorda che è previsto un credito d’imposta sulle commissioni pagate per pagamenti elettronici. Nel dettaglio, agli esercenti attività di impresa, arte o professioni spetta un credito di imposta pari al 30 per cento delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate mediante carte di credito, di debito o prepagate o per transazioni effettuate mediante altri strumenti di pagamento elettronici tracciabili. Il credito d’imposta spetta per le commissioni dovute in relazione a cessioni di beni e prestazioni di servizi rese nei confronti di consumatori finali, a condizione che i ricavi e compensi relativi all’anno d’imposta precedente siano di ammontare non superiore a 400.000 euro.

L’agevolazione si applica nel rispetto delle condizioni e dei limiti di cui alla regolamentazione UE per gli aiuti de minimis. Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione.

Calabria. Date saldi estivi 2022  

Calabria. Date saldi estivi 2022  

Pochi giorni oramai a uno degli appuntamenti più attesi del periodo estivo: i saldi. In quasi tutte le regioni d’Italia la stagione dei saldi estivi avrà inizio nella prima settimana di luglio. In Calabria i saldi inizieranno il 2 luglio 2022 e si protrarranno per i successivi 60 giorni fino al 30 agosto 2022.

A tal proposito vi ricordiamo alcune semplici regole per un corretto acquisto degli articoli in saldo:

Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo l’acquisto è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (art. 1519 ter cod. civile introdotto da D.L.vo n. 24/2002). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Prova dei capi: non c`è obbligo. È rimesso alla discrezionalità del negoziante.

Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Tuttavia nulla vieta di porre in vendita anche capi appartenenti non alla stagione in corso.

Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.

Sanzioni per mancata comunicazione al Registro Imprese della PEC

Sanzioni per mancata comunicazione al Registro Imprese della PEC

Le Camere di commercio sono prossime al rilascio d’ufficio dei domicili digitali e, congiuntamente, all’applicazione delle relative sanzioni.

In base all’ art. 37 del D. L. 16 luglio 2020, n. 76 (convertito con la L. 11 settembre 2020, n. 120), recante “Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”, le imprese che non hanno comunicato il proprio domicilio digitale, ovvero il cui domicilio digitale risulti non valido o scaduto, sono soggette a:

  • applicazione di sanzioni: come previsto dall’art. 2630 del codice civile, in misura raddoppiata, per le società (cioè da 206,00 a 2.064,00 euro), e come indicato dall’art. 2194 del codice civile, in misura triplicata, per le imprese individuali (cioè da 30,00 a 1.548,00 euro).Il pagamento in misura ridotta, per le società sarà di 412,00 euro per ciascun obbligato e per le imprese individuali di 60,00 euro;
  • attribuzione d’ufficio, dalla Camera di Commercio, di un domicilio digitale, così formato: CODICEFISCALEIMPRESA@IMPRESA.ITALIA.IT, attivo solo in ricezione, accessibile dal rappresentante dell’impresa tramite il cassetto digitale dell’imprenditore, attraverso la piattaforma https://impresa.italia.it/cadi/app/login

Il domicilio sarà automaticamente inserito e consultabile negli elenchi INI-PEC, pertanto potrà essere utilizzato per notificare all’impresa vari tipi di atti (es. atti amministrativi da parte di altre P.A., atti tributari da parte dell’Agenzia delle Entrate, atti giudiziari ecc.).

Attenzione: Il domicilio digitale assegnato d’ufficio dalla Camera di commercio consentirà il solo ricevimento in entrata di comunicazioni e notifiche, e non anche la trasmissione in uscita di messaggi e documenti.

Le imprese non in regola possono ancora comunicare il proprio domicilio digitale (PEC) al Registro delle Imprese e chiederne l’iscrizione, evitando il procedimento d’ufficio.

Per scoprire come comunicare la PEC contatta i nostri uffici.