Contributi alle imprese della ristorazione e del turismo

Contributi alle imprese della ristorazione e del turismo

Sta per scadere il bando che concede contributi a fondo perduto o voucher per la realizzazione di progetti alle imprese del settore ristorazione e turismo in ripartenza economica post Covid. C’è tempo fino al 7 ottobre per presentare le domande.

Il voucher può avere un valore massimo di 3.000,00 euro che non può superare il 50% delle spese ammissibili.

Il bando prevede contributi a fondo perduto per le seguenti iniziative progettate/realizzate dalle imprese del settore RISTORAZIONE E TURISMO in ripartenza economica post Covid e prevede due linee di finanziamento:

A. Progetti volti a sostenere le imprese e i lavoratori nella gestione di servizi di informazione e comunicazione digitale, piattaforme di social network; piattaforme per la formazione a distanza, servizi di connettività e reti aziendali; smartworking; commercio on line attraverso inserimento di nuove competenze professionali  (es. export manager, digital manager, esperto in sicurezza, etc…) tirocini extracurriculari (della durata di almeno 3 mesi), contratti di apprendistato o assunzioni a tempo determinato/indeterminato. I contributi potranno coprire anche costi accessori per la sicurezza, dalla formazione ai dispositivi di protezione, sino all’assicurazione accessoria;etc. che l’emergenza COVID ha reso indispensabili.

B. Progetti per assicurare attraverso la collaborazione con enti di formazione autorizzati e certificati, Università e ITS, la progettazione, attivazione e mantenimento delle nuove procedure di gestione dell’impresa e di sicurezza sanitaria nelle imprese, come il distanziamento sociale nei luoghi di lavoro e i dispositivi di protezione, che l’emergenza COVID ha reso indispensabili.

Le risorse complessivamente stanziate dalla Camera di commercio a disposizione dei soggetti beneficiari ammontano a euro 100.000,00 (centomila) e sono ancora disponibili.

La domanda di richiesta di contributo può essere presentata fino al 07.10.2020 (fino alle ore 14:00) salvo proroghe.

Per maggiori informazioni e assistenza nella presentazione delle domande potete contattare i nostri uffici.

Nasce SDI. La scuola di impresa di Confcommercio Cosenza

Nasce SDI. La scuola di impresa di Confcommercio Cosenza

Confcommercio Cosenza guarda al futuro e lo fa attraverso la creazione di SDI – Scuola Di Impresa che ha l’obiettivo di formare gli imprenditori o aspiranti tali dando loro la possibilità di accrescere le proprie professionalità.

Costituita da Confcommercio Cosenza e da CAT Confcommercio Cosenza Srl, i cui rispettivi giunta e consiglio ne hanno approvato la nascita nei mesi precedenti, lo scorso tre agosto è stato firmato l’Atto costitutivo alla presenza del Presidente di Confcommercio Cosenza, Klaus Algieri del vicepresidente Giuseppe Politano, del Direttore di Confcommercio Cosenza, Maria Santagada e del notaio Albina Aiello.

La Scuola (SDI) sarà rivolta a tutto il mondo del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti, ed erogherà formazione di qualità su tutto il territorio regionale e nazionale.  Coinvolgerà al proprio interno le istituzioni, l’università e altri enti di formazione pubblica o privata al fine di creare una rete solida che permetta agli imprenditori di godere di un’alta formazione specializzata.

Grande soddisfazione è stata espressa dal Presidente di Confcommercio Cosenza Klaus Algieri che ha così commentato la nascita di SDI: “Si tratta di un progetto ambizioso che lanciamo in un momento difficile per aiutare il tessuto imprenditoriale ad accrescere le proprie competenze. Questo a dimostrazione del fatto che il lavoro della nostra Associazione non si è mai fermato, nemmeno in piena emergenza e non si fermerà nemmeno nel mese di Agosto, ma continuerà spedito verso la costruzione di strumenti efficaci per i nostri imprenditori. Questo è il nostro modo di guardare oltre e di non rimanere fermi nell’attesa di chissà quali cambiamenti. Il futuro infatti passa dalle nostre mani”.

La Scuola del commercio, del turismo, dei servizi e dei trasporti, si avvarrà di tutta l’esperienza pluriennale maturata sul campo da Confcommercio Cosenza che negli anni ha formato migliaia e migliaia di imprenditori attraverso l’erogazione di corsi di formazione obbligatori, abilitanti, interprofessionali e di alta formazione.

Confcommercio Cosenza incontra il Sen. Davide Faraone

Confcommercio Cosenza incontra il Sen. Davide Faraone

Ieri pomeriggio presso la sede di Confcommercio Cosenza si è svolta la visita del Capo Gruppo al Senato di Italia Viva Sen. Davide Faraone accompagnato da Stefania Covello.

Il senatore è stato ricevuto dal Presidente dell’Associazione, Klaus Algieri, dal Direttore, Maria Santagada e da una rappresentanza degli imprenditori della provincia.

Il Presidente Algieri nel suo intervento ha presentato le istanze provenienti dal territorio puntando in particolare sulla validità dei corpi intermedi e sull`importanza di una visione strategica per rilanciare il mezzogiorno.

Il Senatore Faraone ha poi avuto la possibilità di rispondere direttamente alle domande degli imprenditori intervenuti in rappresentanza dei settori del terziario (commercio, professioni, turismo, ristorazione, cultura) con la promessa di farsi portavoce delle istanze ascoltate in parlamento.

Fondo Emergenza COVID19 per musica dal vivo

Fondo Emergenza COVID19 per musica dal vivo

Il MIBACT con Decreto del 10 agosto 2020 n. 397 ha destinato 10 milioni di euro per sostenere le perdite subite nel settore della musica dal vivo rivolto agli operatori che non hanno potuto svolgere i concerti in conseguenza delle misure di contenimento dell’emergenza.

Il bando si rivolge a società di persone o di capitali, ditte individuali, associazioni culturali senza scopo di lucro, riconosciute e non riconosciute, enti del terzo settore, liberi professionisti con partita IVA operanti nei seguenti ambiti:

  • organizzazione di concerti ovvero promozione di concerti ovvero booking;
  • intermediazione di concerti ovvero management e consulenza di artisti;
  • proprietà e gestione di spazi adibiti alla musica dal vivo.

I soggetti ammissibili devono avere i seguenti requisiti:

  • risultare formalmente costituiti al 31 dicembre 2019;
  • avere sede legale in Italia;
  • risultare iscritti alla Camera di Commercio;
  • non avere ricevuto il contributo ordinario per il triennio 2018-2020 a valere sul Fondo unico per lo spettacolo (L. 163/1985);
  • assenza di procedure fallimentari;
  • assenza di condizioni ostative alla contrattazione con le pubbliche amministrazioni;
  • essere in regola con gli obblighi fiscali, previdenziali, assicurativi.
Il contributo potrà avere un valore massimo di 50.000,00 euro.

Le domande vanno presentate in modalità telematica e dovranno pervenire entro e non oltre le ore 16:00 del 25 settembre 2020.

Per ulteriori dettagli sulla presentazione delle domande, potete contattare i nostri uffici ai seguenti recapiti:

COSENZA – Tel. 0984 77181 email cosenza@confcommercio.it

In Calabria a rischio 9000 imprese. Studio Confcommercio – Format Research

In Calabria a rischio 9000 imprese. Studio Confcommercio – Format Research

NELLA REGIONE CALABRIA RISCHIANO DI SCOMPARIRE 9 MILA IMPRESE DEL TERZIARIO CON UNA PERDITA DI 23 MILA POSTI DI LAVORO. LA STIMA DELLA PERDITA DI RICCHEZZA DEL SETTORE IN TERMINI DI VALORE AGGIUNTO È PARI A 2 MILIARI DI EURO (-7% SU BASE ANNUA)

CROLLO DEL CLIMA DI FIDUCIA. AZZERAMENTO DEI RICAVI PER INTERI SETTORI DI ATTIVITA’ ECONOMICA

 Crisi economica grave nella regione Calabria, l’emergenza sanitaria da COVID-19 ha prodotto uno shock economico e finanziario senza precedenti, causando la chiusura delle imprese e il calo dei consumi. Crollo della fiducia delle imprese del terziario. Molte imprese hanno visto azzerare completamente le proprie entrate. Crisi di liquidità: l’87% delle imprese del terziario della regione sono in difficoltà nel riuscire a fare fronte al proprio fabbisogno finanziario. Il 58% delle imprese della Calabria ritengono che i mesi della riapertura e quelli estivi saranno i più difficili in merito all’andamento della propria attività. Per l’inizio dell’estate gli imprenditori prevedono le maggiori criticità con riferimento alle disponibilità in termini di liquidità. Al termine dell’estate temono di non potere sostenere ancora gli attuali livelli occupazionali. A seguito della chiusura causata dal blocco delle attività produttive rischiano di chiudere, senza più riaprire circa 9 mila imprese nel 2020, con una perdita di oltre 23mila occupati. Le imprese del terziario della Calabria rischiano di perdere circa 2 miliardi di valore aggiunto, il 7% in meno su base annua.

Questi, in sintesi, i principali risultati che emergono dalla ricerca sulle imprese del terziario della regione Calabria, realizzata da Confcommercio Calabria in collaborazione con Format Research e presentati in conferenza stampa alla presenza del Presidente di Confcommercio Calabria, Klaus Algieri e del Presidente Format Research, Pierluigi Ascani.

Lo studio realizzato da Format Research, che ringrazio per la collaborazione, ci restituisce una fotografia della nostra Regione messa a dura prova a livello economico dall’emergenza Covid-19. Le imprese del terziario della Calabria sono in forte difficoltà. Questo rende necessarie misure strutturali e di lungo periodo per fornire liquidità e sostenere la grave crisi dovuta all’emergenza sanitaria. È giunto il momento di abbandonare gli aiuti una tantum e di pensare al futuro in modo strutturato con iniziative che consentano la ripartenza ma soprattutto la stabilità delle nostre imprese”. Ha dichiarato il Presidente di Confcommercio Calabria Klaus Algieri a margine della conferenza stampa di presentazione del rapporto.

FIDUCIA E CONGIUNTURA

Oltre l’80% delle imprese della Calabria hanno dichiarato che la situazione economica generale dell’Italia è peggiorata. Ancora più negativo il sentiment nei confronti dell’andamento economico della propria impresa (indicatore 9,1). L’82,9% delle imprese ha ravvisato un peggioramento dell’andamento della propria attività.

Il 58% delle imprese della Calabria ritiene che i mesi della riapertura e i mesi estivi (fine aprile – fine settembre 2020) saranno i più difficili per l’andamento economico della propria attività.

Il crollo del clima di fiducia purtroppo si accompagna ad un forte calo dei ricavi (l’84% delle imprese ha dichiarato un peggioramento) anche a causa dell’azzeramento dei ricavi nei mesi di marzo e aprile presso alcuni comparti del tessuto produttivo. Resta negativo il sentiment per il prossimo trimestre. In aumento i prezzi praticati dai fornitori: la situazione è peggiorata, in prevalenza per quel che riguarda le vendite al dettaglio di generi alimentari e i servizi alle persone. Il 45% delle imprese lamenta un peggioramento nei tempi di pagamento da parte dei clienti.

Le imprese della Calabria hanno un immediato bisogno di liquidità. L’outlook per il prossimo trimestre è decisamente negativo. Alle imprese della regione è necessaria la liquidità per sostenere le spese del personale, i costi per il rispetto dei protocolli di sicurezza, le spese incomprimibili. Il 59% delle imprese della Calabria ha dichiarato che il periodo più difficile per quanto riguarda il fabbisogno finanziario è quello compreso tra aprile e settembre 2020.

La crisi scaturita a causa della pandemia avrà pesanti ripercussioni sull’occupazione: il 62% delle imprese della Calabria ha dichiarato di avere adottato o di essere in procinto di adottare la CIG. Il 32% delle imprese ha già ridotto il personale e il 40% prevede di farlo nei prossimi mesi se la situazione non migliorerà. Gli effetti della pandemia sull’occupazione sono stati tamponati dall’ampio ricorso agli ammortizzatori sociali e dalle misure adottate dal Governo. Tuttavia, la preoccupazione tende a salire nei prossimi trimestri. Nel secondo e terzo trimestre dell’anno si è assistito al picco con riferimento alla fiducia e ricavi delle imprese, così come la crisi della liquidità; per la fine dell’anno si prevede il picco per la crisi occupazionale.

IMPATTO DEL LOCKDOWN

In Italia esistono 4,5 mln di imprese extra agricole. In Calabria, la quota di imprese registrate al 30 giugno 2020 era pari a quasi 130 mila unità, di cui oltre un terzo operative nella provincia di Cosenza. Le imprese del terziario (commercio, turismo, servizi) della Calabria sono oltre 94 mila, costituendo il 73% dell’intero tessuto imprenditoriale extra agricolo del territorio. A seguito dell’esplosione dei contagi, il Governo centrale ha imposto un lockdown che ha interessato larga parte del tessuto produttivo. La sospensione delle attività ha comportato la paralisi del tessuto produttivo in Calabria. Il terziario rischia di perdere nel 2020 circa 2 miliardi di valore aggiunto. Allo stesso modo, gli effetti potrebbero essere devastanti anche sul tessuto delle imprese: 9.000 imprese del terziario rischiano di chiudere senza più riaprire, con conseguenze dirette sui livelli occupazionali (23.000 lavoratori rischiano il posto).

La pandemia ha causato anche una forte riduzione degli investimenti previsti nei prossimi due anni: sul 45% di imprese che avevano in programma di effettuarli, il 52% dovrà rinunciare a causa della crisi dovuta al COVID-19.

ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

L’emergenza sanitaria ha avuto un forte impatto sulle nuove modalità di erogazione dei servizi: ad oggi, il 24% delle imprese è presente sui canali e-commerce e il 25% effettua consegne a domicilio.

Il 45% delle imprese della Calabria continuerà ad utilizzare il canale e-commerce anche ad emergenza terminata. Il 54% delle imprese continuerà ad effettuare le consegne a domicilio.

DOMANDA E OFFERTA DI CREDITO

Elevato il numero di imprese che hanno fatto domanda di credito a seguito dell’introduzione del «DL Liquidità». Tra queste, il 74% ha visto accolta la propria domanda con l’ammontare richiesto. Con riferimento al costo del credito, il 68% delle imprese ha dichiarato una sostanziale invarianza. L’attenzione si sposta verso le tempistiche di erogazione ritenute dirimenti per la tenuta delle imprese. Anche il costo dell’istruttoria non sembra rappresentare una criticità: per le imprese in questo momento, l’aspetto principale del quale tenere conto sono le tempistiche. Il 40,8% delle imprese lamenta un peggioramento rispetto alla durata dei finanziamenti concessi. Con riferimento alle garanzie richieste, il 72% delle imprese della Calabria ha dichiarato una sostanziale invarianza. Un leggero miglioramento è dovuto all’introduzione delle coperture pubbliche.

Lo studio Confcommercio - Format Research