SIAE comunica di aver deliberato la proroga al 15 marzo 2023 della scadenza del termine per il pagamento dell’abbonamento per musica d’ambiente.
A seguito delle insistenti richieste formulate da Fipe – Confcommercio fin dall’inizio dell’anno, la SIAE ha accettato di concedere una proroga sulla data di scadenza del termine per il pagamento dell’abbonamento per musica d’ambiente.
Per quest’anno non verranno applicate ulteriori riduzioni, così come è avvenuto nel pieno del periodo Covid, per questo le tariffe potrebbero subire variazioni rispetto allo scorso anno.
Vi ricordiamo inoltre che gli associati Confcommercio continuano ad usufruire di uno sconto riservato fino al 30%.
Lo sconto è riconosciuto solo agli associati che all’atto della richiesta di rinnovo risultino in regola con il pagamento della quota associativa 2023.
Vi invitiamo a ritirare l’apposito modulo o a contattare i nostri uffici.
La Regione Calabria ha pubblicato un Avviso che intende sostenere gli investimenti nelle strutture turistiche calabresi per favorirne il riposizionamento competitivo, attraverso la qualificazione dell’offerta, l’introduzione di innovazioni di prodotto, di processo, organizzative, digitali e promo-commerciali.
Possono beneficiare delle agevolazioni previste dal presente Avviso le Piccole o Medie Imprese (PMI) operanti nel settore della ricettività.
Possono accedere alle agevolazioni di cui al presente Avviso anche:
Consorzi o Società Consortili;
Reti di imprese.
Sono ammissibili gli interventi relativi alle seguenti macro-tipologie:
A) Qualificazione e potenziamento dell’offerta ricettiva:
Acquisizione di attrezzature, impianti, hardware e soluzioni tecnologiche in grado di rendere il processo produttivo/erogativo ambientalmente più sostenibile e circolare;
Interventi di eliminazione delle barriere architettoniche e installazione di sistemi domotici;
Creazione di centri benessere, parchi giochi, spazi verdi, spazi sportivi pertinenziali alle strutture alberghiere;
Interventi finalizzati al miglioramento degli standard minimi di legge in tema di sicurezza, prevenzione incendi, ecc., funzionalmente collegati a processi di innovazione di prodotto e di processo.
B) Innovazione e digitalizzazione:
Acquisizione di software, sistemi e system integration, piattaforme e applicazioni finalizzate all’innovazione di prodotto e di processo;
Rafforzamento dei sistemi informatici per la vendita diretta di servizi e pernottamenti, purché in grado di garantire gli standard di interoperabilità necessari all’integrazione con siti e portali di promozione pubblici e privati e di favorire l’integrazione fra servizi ricettivi ed extra-ricettivi;
Potenziamento della rete wifi, al fine di mettere a disposizione dei propri clienti un servizio gratuito di connessione;
Misure di promozione e commercializzazione innovative e volte al riposizionamento competitivo.
Ai fini dell’ammissibilità, gli interventi agevolabili devono prevedere un ammontare di spese ammissibili non inferiori a € 20.000,00.
Per la realizzazione degli interventi agevolabili sono ammissibili le spese relative all’acquisto di attivi materiali e immateriali rientranti nelle seguenti categorie:
Spese di progettazione, direzioni lavori e collaudo (connesse alle opere edili/murarie di cui alla lettera B), studi di fattibilità economico-finanziaria;
Opere edili/murarie e di impiantistica, funzionali all’adeguamento delle strutture alle norme, alla riduzione delle barriere architettoniche e all’installazione di attrezzature, impianti, macchinari e arredi;
Acquisizione di attrezzature, arredi e complementi di arredo, impianti, macchinari, hardware;
Servizi reali, che consentano la risoluzione di problematiche di tipo tecnologico, gestionale, organizzativo, promo-commerciale;
Acquisto e sviluppo di software (e-commerce, interfacciamento con esercizi ricettivi, tracciamento azioni cliente, sistemi di loyalty, CRM, customer care digitale, ecc..)
Gli aiuti di cui al presente Avviso sono concessi nella forma di agevolazioni in conto capitale e contributi alle spese ammissibili per la realizzazione degli interventi ammissibili, in conformità a quanto previsto dagli artt. 14 e 18 del Regolamento (UE) n. 651/2014.
In particolare, le intensità di aiuto ai sensi del Regolamento GBER sono le seguenti:
Categorie di spese
Dimensione imprese
Piccole imprese
Medie imprese
Spese di cui alle lettere B, C) ed E) dell’art. 7
Art. 14
60%
Art. 14
50%
Spese di cui alle lettere A) e D) dell’art. 7
Art. 18
50%
Art. 18
50%
L’importo massimo di aiuto concedibile è pari a euro 90.000,00.
Il beneficiario dell’aiuto deve apportare un contributo finanziario pari almeno al 25% dei costi ammissibili, o attraverso risorse proprie o mediante finanziamento esterno, in una forma priva di qualsiasi sostegno pubblico.
Le domande potranno essere compilate e inoltrate a partire dalle ore 10:00 del 15/03/2023 e fino alle ore 16:00 del 29/03/2023.
Per maggiori informazioni contatta i nostri uffici!
Analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio sulla demografia d’impresa nei centri urbani. Aumentano solo le attività di alloggio e ristorazione. Sempre più le imprese gestite da stranieri. Nei centri storici calano le attività tradizionali e crescono i servizi.
Cosenza 01/03/2023. C’era una volta il commercio: questo in estrema sintesi il quadro drammatico che emerge dalla consueta analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio sulla demografia d’impresa nelle città italiane. Dato che trova conferma anche nella nostra Regione dove le attività commerciali si riducono mentre crescono, anche se non in tutte le provincie le attività di servizio.
Complessivamente la doppia crisi pandemica ed energetica sembra avere enfatizzato i trend di riduzione della densità commerciale già presenti prima del 2020. Questa crescente desertificazione, soprattutto nei centri storici, non deve essere sottovalutata in quanto potrebbe mettere a rischio la tenuta della struttura economica delle nostre città.
Per quanto concerne il quadro nazionale tra il 2012 e il 2022 sono sparite, complessivamente, oltre 99mila attività di commercio al dettaglio e 16mila imprese di commercio ambulante; in crescita alberghi, bar e ristoranti (+10.275); nello stesso periodo, cresce la presenza straniera nel commercio, sia come numero di imprese (+44mila), sia come occupati (+107mila) e si riducono le attività e gli occupati italiani (rispettivamente -138mila e -148mila).
Meno profonda, ma non per questo meno allarmante, la situazione di decrescita nelle città capoluogo calabresi.
Grafico 1 – Commercio nei centri storici 2012-2022
Fonte: Ufficio studi Confcommercio
Per quanto riguarda il commercio nei centri storici, tutte le principali città della Regione eccetto quella di Crotone mostrano il segno meno in termini di attività presenti. La situazione più complessa è quella legata al centro storico di Reggio Calabria che conta una riduzione di 103 unità.
Grafico 2 – Commercio non centri storici 2012-2022
Fonte: Ufficio studi Confcommercio
Anche al di fuori del centro storico, il commercio nelle nostre città non sembra vivere un momento particolarmente felice. Le aree urbane di Cosenza, Reggio Calabria e Catanzaro mostrano un segno meno in termini di attività presenti, mentre Crotone e Vibo Valentia mostrano un segno di crescita.
Grafico 3 – Servizi centri storici 2012-2022
Fonte: Ufficio studi Confcommercio
Diversa la situazione dei servizi quali alloggio, ristorazione e bar. Nei centri storici, infatti, aumenta la presenza di questa tipologia di attività tranne nelle città di Catanzaro e Vibo Valentia che mostrano una discreta flessione.
Grafico 4 – Servizi non nei centri storici 2012-2022
Fonte: Ufficio studi Confcommercio
Infine per quanto concerne le aree urbane, anche qui in linea generale assistiamo ad un aumento dei servizi di alloggio, ristorazione e bar, eccezion fatta per le città di Cosenza e Crotone che mostrano un segno meno.
Il presidente di Confcommercio Calabria Klaus Algieri nel commentare l’analisi dell’Ufficio Studi sulla demografia di impresa nelle città calabresi ha dichiarato: “La desertificazione commerciale non riguarda solo le imprese, ma la società nel suo complesso. Il fatto che il cuore pulsante delle nostre città stia lentamente cessando di battere significa che ci troviamo di fronte a meno servizi, meno vivibilità e di conseguenza minor sicurezza sulle nostre strade. Le attività commerciali, infatti, non sono da considerare solo in termini economici, ma anche come sentinelle dei nostri territori. La loro assenza rischia di spegnere i luoghi in cui viviamo. Occorre quindi accelerare la riqualificazione urbana con un utilizzo più ampio e selettivo dei fondi europei del PNRR e coinvolgendo anche i corpi intermedi nella realizzazione dei progetti”.
Cosenza, 23 febbraio 2023. Presentati oggi in un convegno a Cosenza i dati di una ricerca nazionale Terziario Donna – Tagliacarne e del progetto Confcommercio “Imprenditrici Digitali”.
La crisi da Covid-19 ha accelerato il processo di digitalizzazione delle imprese femminili. Nel triennio 2017-2019, infatti, le imprese femminili operanti nel terziario che hanno investito nel digitale sono l’8,5% (percentuale simile nelle imprese maschili), ma salgono al 13,7% nel periodo del Covid-19 (vs 14,0% delle maschili) per poi diminuire leggermente al 13% nel triennio 2022-24 (vs 18,3% maschili).
Solo l’8% delle imprese femminili del terziario prevede di investire nel triennio 2022-24 nella Duplice transizione (sia tecnologie digitali sia green) e un ulteriore 5% delle imprese investirà solo nelle tecnologie digitali. Ma c’è anche chi non effettuerà transizioni: il 48% delle imprese non investirà nel 2022-24 né in tecnologie digitali né in sostenibilità ambientale.
Per quasi la metà delle imprese femminili intervistate, la crisi da Covid-19 ha avuto effetti sulla decisione di investire in soluzioni digitali e sull’ammontare degli investimenti ad esse dedicate (vs il 38% delle maschili). Di contro, per poco più di un terzo delle imprese le decisioni in tema di investimenti digitali sono state prese a prescindere dalla crisi . Il 69% circa delle imprese femminili ha potenziato l’utilizzo dei social media e il 43% circa ha migliorato la propria “vetrina” digitale. Le imprese femminili rispetto a quelle maschili investono meno nel cloud per la gestione dei dati aziendali (20,4% vs 22,8%), nell’e-commerce (20,2% vs 20,8%) e in sicurezza informatica (15,3% vs 18,3%).
L’adozione di nuovi strumenti digitali comporta spesso la necessità di avviare specifiche iniziative di formazione all’interno dell’impresa. L’acquisizione di competenze digitali può riguardare la figura dell’imprenditore/imprenditrice (poco meno del 50% sia nelle imprese femminili che in quelle maschili) oppure i dipendenti rispetto ai quali le percentuali scendono considerevolmente (rispettivamente al 12,4% e al 14,2%).
Per più della metà delle imprenditrici sarebbe auspicabile semplificare le procedure amministrative per ottenere incentivi e agevolazioni a supporto degli investimenti in sostenibilità ambientale e tecnologie digitali. Elevata anche la percentuale delle imprenditrici che preferirebbero avere maggiori incentivi fiscali. Circa una imprenditrice su tre punterebbe alla formazione sia scolastica/universitaria che finalizzata ad incrementare le competenze in materia (green&digitale) all’interno delle imprese. L’accesso al credito rimane comunque una delle principali problematiche da risolvere (nel 31,8% dei casi).
Questi i dati principali di una ricerca, condotta da Terziario Donna Confcommercio in collaborazione all’Istituto Tagliacarne, presentata oggi a Cosenza, in occasione del convegno “Digitalizzate e connesse con il futuro”.
Commenta Anna Lapini, Presidente di Terziario Donna Confcommercio “In Italia il digitale è donna, o potrebbe esserlo se ci fossero condizioni di contesto migliori, perché anche nel digitale esiste un gender gap, che può essere colmato con la formazione, i finanziamenti, la semplificazione, il superamento di stereotipi.” Il nostro progetto “Imprenditrici digitali” promosso da Terziario Donna ed EDI – Confcommercio, mira a supportare le imprenditrici nel cammino della transizione digitale fornendo loro ascolto e soluzioni mirate. Nel giro di pochissimo abbiamo realizzato già 250 check up di posizionamento digitale gratuiti, dal Trentino alla Sicilia, a dimostrazione che le imprenditrici anche su questo sono in prima linea”.
Per Klaus Algieri Presidente di Confcommercio Cosenza l’evento è una grande occasione per mostrare come l’imprenditoria femminile della provincia sia una realtà consolidata: “La provincia di Cosenza – ha detto il presidente Algieri – mostra una vocazione all’imprenditoria femminile più alta rispetto alla media nazionale. Un dato che restituisce il valore e la capacità delle nostre imprenditrici di conquistare spazio e mercato. Avere qui tra noi l’evento Impresa è Donna mostra come continuiamo ad essere centro propulsore di analisi, studi e condivisione di idee anche nell’ambito della digitalizzazione”.
Imprese che hanno investito/investiranno nel digitale
Fonte: indagini Centro Studi Tagliacarne-Unioncamere
Soluzioni digitali più adottate
Fonte: indagini Confcommercio-Terziario Donna
Azioni di supporto agli investimenti in sostenibilità ambientale e tecnologie digitali
Fonte: indagini Confcommercio-Terziario Donna
Le imprese femminili in Calabria e a Cosenza
Sulla base dei dati Unioncamere-Infocamere, in Calabria operano nel 2022 quasi 45mila imprese femminili, pari a circa un quarto della base produttiva regionale (23,6%, settimo valore tra le regioni italiane).
Di queste, oltre 16mila (più di un terzo del totale, il 36,6%) si concentrano nel territorio di Cosenza, seguita in valore assoluto da Reggio Calabria che ne conta poco più di 13mila e, a distanza, da Catanzaro con quasi 8mila unità.
Se si guarda al tasso di femminilizzazione dell’imprenditoria è Reggio Calabria a registrare la quota più elevata (24,0%, 30-esima posizione in Italia), seguita a una certa distanza nella classifica regionale da Crotone (23,8%) e Cosenza (23,6%), Catanzaro (23,3%) e Vibo Valentia a chiudere la lista con 22,4% (superiore anch’essa, anche se di poco, alla media nazionale).
Imprese femminili in Calabria, per provincia. Anno 2022
Province
Valori assoluti
%
Tasso di femminilizzazione
Posto nella grad. nazionale
Catanzaro
7.630
17,2
23,3
48
Cosenza
16.243
36,6
23,6
41
Crotone
4.306
9,7
23,8
35
Reggio di Calabria
13.089
29,5
24,0
30
Vibo valentia
3.111
7,0
22,4
65
Calabria
44.379
100,0
23,6
7
Italia
1.336.689
22,2
Fonte: elaborazioni Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne su dati Unioncamere-Infocamere
Iniziato da poco un nuovo Corso di formazione abilitante per Agente e Rappresentante di Commercio presso la sede di via Alimena, 14 a Cosenza. È ancora possibile iscriversi, rimangono gli ultimi posti.
L’obiettivo del corso è quello di formare nuove figure professionali da avviare ad un’attività autonoma e peculiare come quella dell’intermediazione commerciale tra impresa e cliente.
Il corso ha una durata complessiva di 80 ore e possono iscriversi gli aspiranti agenti che abbiano raggiunto la maggiore età e abbiano assolto l’obbligo scolastico. Il 50% delle lezioni si svolge in F.A.D. (formazione a distanza) e il restante 50% in aula. È tollerato inoltre il 20% delle assenze.
Il costo è di €470, rateizzabile con un acconto di €150 al momento dell’iscrizione e saldo presso gli uffici di Confcommercio di Cosenza prima della fine del corso.
Il corso tratterà i seguenti moduli:
Diritto commerciale
Nozioni di legislazione tributaria
Economia aziendale
Organizzazione e tecnica di vendita
Tutela previdenziale assistenziale
Gli esami finali dei corsi la sede di SDI Confcommercio che è ente accreditato presso la Regione Calabria.
Al superamento della prova finale verrà rilasciato ad ogni partecipante un attestato di frequenza e profitto valido in tutta Italia per l’iscrizione alla Camera di Commercio.
Per l’iscrizione sono necessari:
Modulo Iscrizione
Documento di identità e Codice fiscale
Possibilità di effettuare il pagamento del corso in più soluzioni.
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