Tassa rifiuti: costi in crescita nonostante attività chiuse per covid-19 e riduzione dei rifiuti prodotti

Tassa rifiuti: costi in crescita nonostante attività chiuse per covid-19 e riduzione dei rifiuti prodotti

Algieri, Confcommercio Calabria: “C’è bisogno di misure emergenziali. Chiediamo che siano esentate dal pagamento della Tassa tutte quelle imprese che, anche nel 2021, saranno costrette a chiusure dell’attività o a riduzioni di orario”.

La tassa rifiuti TARI continua a rappresentare per le imprese del nostro territorio un costo inaccettabile e spesso ingiustificato visto anche il livello dei servizi connessi e le iniquità che lo caratterizzano.

Dai dati raccolti dal portale Confcommercio www.osservatoriotasselocali.it si conferma il peso eccessivo della Tassa sui rifiuti pagata da cittadini e imprese nonostante l’emergenza da Covid-19 abbia obbligato molte attività a chiudere e nonostante si sia registrata nel 2020 una contrazione del Pil di quasi 9 punti percentuali, con conseguente riduzione di consumi e di rifiuti.

A livello nazionale è stato quantificato un calo di più di 5 milioni di tonnellate di rifiuti, pari al 15% in meno rispetto all’anno precedente, calo che, in ogni caso, assorbe anche la produzione di dispositivi anti Covid (sostanzialmente mascherine) trattati come rifiuti indifferenziati (Ispra ha stimato per il 2020 che la produzione di tali dispositivi si è attestata tra le 160mila e le 440mila tonnellate).

Nonostante questo calo della produzione dei rifiuti l’ammontare complessivo della Tari si è attestato, nel 2020, su valori analoghi a quelli del 2019 (circa 9,73 miliardi di euro).

Un quadro ancor più preoccupante considerando che proprio il 2020 avrebbe dovuto rappresentare una svolta.

L’ARERA, l’autorità che ha assunto funzioni di regolazione e controllo in materia di rifiuti urbani, aveva stabilito che nel corso del 2020 sarebbe dovuta diventare operativa l’adozione del Metodo Tariffario Rifiuti (MTR) incentrato sulla trasparenza e sull’efficienza dei costi del servizio di raccolta dei rifiuti urbani, che avrebbe dovuto generare un abbattimento delle tariffe.

Solo il 21% dei Comuni ha recepito il nuovo Metodo Tariffario Rifiuti di ARERA. In questo sottoinsieme, nel 58% dei casi il costo della TARI risulta in aumento per un valore medio del +3,8%.

Nei Comuni che hanno impostato il nuovo metodo tariffario ARERA, in sostanza, non si sono registrate le contrazioni della spesa attese né un efficientamento dei costi.

In Calabria la situazione generale risulta invariata rispetto all’ultima rilevazione. La Provincia di Reggio Calabria presenta il valore più alto (43,8 mln) mentre il valore più basso viene registrato nella provincia di Vibo Valentia (5,6 mln).

Confermati anche i divari di costo tra medesime categorie economiche, sempre a parità di condizioni e nella stessa provincia. In particolare si evidenzia come alberghi  e ristoranti siano, che nonostante le gravi difficoltà legate alla pandemia covid, continuano a pagare il prezzo più alto in termini di tassa sui rifiuti.

La gran parte dei Comuni capoluogo di provincia continua a registrare una spesa superiore rispetto ai propri fabbisogni (Fonte: www.opencivitas.it, sito promosso dal Dipartimento delle Finanze e dalla SOSE per determinare i fabbisogni standard delle varie amministrazioni locali) e anche il nostro territorio conferma il trend.

Sul fronte degli interventi posti in essere dall’Arera con la delibera n. 158 del 5 Maggio 2020 per ridurre la parte variabile della tassa tenuto conto della minore produzione dei rifiuti legata alla sospensione delle attività produttive per il COVID-19, pochi e, talvolta, contraddittori sono stati i risultati raggiunti. L’obiettivo della delibera era quello di indurre i Comuni al pieno ed integrale rispetto del principio europeo “chi inquina paga”: tale principio sarebbe dovuto essere il pilastro che avrebbe dovuto guidare l’azione degli enti locali nel rideterminare le tariffe in considerazione del particolare periodo storico e degli effetti prodotti dall’emergenza epidemiologica sulle attività produttive. A dispetto della delibera dell’Autorità, i dati esaminati evidenziano come, a livello nazionale, il 60% dei Comuni abbia mantenuto le tariffe invariate, mentre il 17% le ha diminuite e il 23% addirittura aumentate.

Poco o nulla è stato fatto rispetto a quelle attività che sono rimaste aperte ma che, a seguito degli orari di attività ristretti, dei contingentamenti e della minor propensione dei cittadini a uscire e consumare, hanno registrato cali di fatturato significativi.

“Auspichiamo che su questi aspetti si possa intraprendere un dialogo costruttivo con le amministrazioni comunali. Ha dichiarato il presidente di Confcommercio Calabria Klaus Algieri. Servono infatti interventi strutturali affinchè venga recepito il nuovo metodo tariffario determinato dall’Arera, vincolando la Tari al rispetto del principio europeo “chi inquina paga”.  C’è inoltre bisogno di misure emergenziali, visto il perdurare della diffusione epidemiologica da Covid-19. Chiediamo allora che siano esentate dal pagamento della Tassa tutte quelle imprese che, anche nel 2021, saranno costrette a chiusure dell’attività o a riduzioni di orario. Analoghe misure dovranno essere riconosciute in favore di tutte quelle altre imprese che, pur rimanendo in esercizio, registreranno comunque un calo del fatturato – e, quindi, dei rifiuti prodotti – a causa della contrazione dei consumi. Il nostro osservatorio continuerà a monitorare con attenzione l’andamento della TARI in tutti i comuni della Regione”.

D.L. Sostegni. Prime indicazioni su Cassa integrazione e Assegno ordinario

D.L. Sostegni. Prime indicazioni su Cassa integrazione e Assegno ordinario

L’INPS fornisce le prime indicazioni riguardanti la gestione delle domande di Cassa integrazione (ordinaria e in deroga) e Assegno ordinario in relazione alle disposizioni introdotte dal decreto “Sostegni” in attesa della pubblicazione delle apposite circolari con le istruzioni operative.

In base alla disciplina normativa di recente introduzione i datori di lavoro privati che sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica da COVID-19 possono richiedere senza contribuzione addizionale:

  • trattamenti di cassa integrazione ordinaria (CIGO) di cui agli articoli 19 e 20 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18 per una durata massima di 13 settimane nel periodo compreso tra il 1° aprile 2021 e il 30 giugno 2021;

  • trattamenti di assegno ordinario (ASO) e di cassa integrazione salariale in deroga (CIGD) di cui agli articoli 19, 21, 22 e 22-quater del decreto-legge n. 18/2020, per una durata massima di 28 settimane nel periodo tra il 1° aprile 2021 e il 31 dicembre 2021.

Come anticipato dal Ministero del Lavoro, le nuove settimane di integrazione salariale devono ritenersi aggiuntive a quelle riconosciute dalla Legge di Bilancio per il 2021.

Conseguentemente i datori di lavoro hanno complessivamente a disposizione 40 settimane di Assegno ordinario e CIGD Covid dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021, e 25 settimane in caso di ricorso alla CIGO Covid.

Resta inteso che il periodo di 12 settimane previsto dall’articolo 1, comma 300, della Legge di Bilancio 2021, deve essere collocato entro e non oltre il 30 giugno 2021.

Il D.L. “Sostegni” consente l’accesso ai nuovi trattamenti di integrazione salariale a prescindere dall’utilizzo degli ammortizzatori sociali per i periodi fino al 31 marzo 2021. Sarà quindi possibile richiedere tali periodi anche da parte di datori di lavoro che non hanno mai presentato domanda di integrazione salariale per le varie causali COVID-19 introdotte in precedenza.

I nuovi trattamenti di integrazione salariale si applicano ai lavoratori che risultino alle dipendenze dei datori di lavoro al 23 marzo 2021 (data di entrata in vigore del D.L. “Sostegni”).

Le domande di accesso ai trattamenti di cassa integrazione devono essere inoltrate all’INPS, a pena di decadenza, entro la fine del mese successivo a quello in cui ha avuto inizio il periodo di sospensione o di riduzione dell’attività lavorativa. In fase di prima applicazione il termine di decadenza è fissato entro la fine del mese successivo a quello di entrata in vigore del decreto-legge, tuttavia la predetta previsione non concretizza una situazione di miglior favore per le aziende.

Pertanto il termine di trasmissione resta regolato dalla disciplina a regime anche per le domande riferite a sospensioni o riduzioni di attività iniziate nel mese di aprile 2021 le cui istanze di accesso ai trattamenti potranno continuare a essere trasmesse, a pena di decadenza, entro il 31 maggio 2021.

In caso di pagamento diretto da parte dell’Istituto, il datore di lavoro è tenuto a inviare tutti i dati necessari per il pagamento o per il saldo dell’integrazione salariale entro la fine del mese successivo a quello in cui è collocato il periodo di integrazione salariale ovvero entro 30 giorni dalla notifica della PEC contenente l’autorizzazione, qualora questo termine sia più favorevole all’azienda.

L’Istituto ricorda che il D.L. “Sostegni” ha esteso le modalità di pagamento con il sistema del conguaglio a tutti i trattamenti connessi all’emergenza da COVID-19, compresi quelli relativi alla cassa integrazione in deroga, e che è stato introdotto il nuovo flusso telematico “UniEmens-Cig”.

Ogni elemento di ulteriore approfondimento e chiarimento è disponibile nella nostra AREA RISERVATA.

Fonte Confcommercio

Canone speciale RAI. Riduzione importi per strutture ricettive e pubblici esercizi e pagamento differito

Canone speciale RAI. Riduzione importi per strutture ricettive e pubblici esercizi e pagamento differito

Sulla base del disposto del Decreto-legge 22 marzo 2021 n. 41, cd Decreto “Sostegni” (art. 6) e di quanto deliberato dal Consiglio di Amministrazione della RAI, riunito nella giornata del 25 marzo:

  • è ridotto del 30%, per le strutture ricettive e i pubblici esercizi, l’importo del canone speciale RAI relativo al 2021. Ai soggetti che lo avessero già versato verrà riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate un credito d’imposta, che non concorre alla formazione del reddito imponibile, nella misura della quota di canone oggetto della riduzione;

  • è differito al 31 maggio, per tutti gli operatori, e senza oneri aggiuntivi, il termine per il rinnovo del canone speciale RAI relativo al 2021.

Confcommercio sta lavorando per estendere la platea dei beneficiari della riduzione del canone e/o l’importo di tale riduzione, in considerazione della drastica diminuzione del traffico che ha colpito tutte le categorie e di come, nel 2020, tutti gli operatori abbiano versato il canone nella misura intera, nonostante la pandemia.

Fonte Confcommercio

Non arrendiamoci. Lettera del Presidente Algieri agli imprenditori

Non arrendiamoci. Lettera del Presidente Algieri agli imprenditori

Cari amici imprenditori,
comprendo il vostro stato d’animo e la vostra amarezza per le notizie delle ultime ore, che ci impongono nuovamente la chiusura. Ma il nostro mondo si è sempre dimostrato forte e in grado di superare qualsiasi difficoltà con dignità e spirito di sacrificio. La delusione è tanta per un ulteriore fallimento di una strategia che non sembra portare ad alcuna soluzione, ma non è questo il momento di arrendersi.

Comprendo la vostra rabbia nei confronti delle istituzioni nazionali, regionali e comunali che come unico strumento per contenere la pandemia hanno scelto quello di chiuderci, di privarci della libertà di svolgere la nostra attività. Ma mi chiedo le rivolte e le dimostrazioni violente servono veramente a qualcosa?

Io credo di no. L’unico strumento che abbiamo per far sì che tutto questo abbia fine è rispettare ancora una volta le regole. Dimostrare che il noi siamo il vero anello forte della catena. Un grido silenzioso ma che sono certo darà i suoi frutti.
Alle nostre istituzioni dico, dopo più di un anno di chiusure non è forse il momento di pensare a qualcosa di diverso? Sappiamo tutti che i vaccini rappresentano l’unica via di uscita da questo incubo e la vostra inerzia nel predisporre un piano vaccinale adeguato non fa altro che alimentare malcontento e insofferenza.

A tutti noi dico capiamo, cambiamo e ricominciamo. Solo capendo veramente la gravità del momento riusciremo a continuare a camminare a testa alta, solo cambiando il nostro pensiero riusciremo a guardare al futuro, solo ricominciando torneremo ad essere normali.

                                                                                                                                                                         Klaus Algieri

Covid-19. Bonus baby sitting – proroga termini adempimenti e fruizione

Covid-19. Bonus baby sitting – proroga termini adempimenti e fruizione

Si segnala la proroga al 30 aprile 2021 del temine entro cui procedere all’appropriazione del bonus baby-sitting nell’apposita piattaforma delle prestazioni occasionali e per la comunicazione delle prestazioni svolte.

Tale proroga, resasi necessaria per garantire la fruizione del beneficio anche alle istanze ancora in accoglimento, trova applicazione rispetto al bonus baby-sitting disciplinato sia dal Decreto Cura Italia (D.L. n. 18/2020, artt. 23 e 25) sia dal Decreto Ristori bis (D.L. n. 149/2020, art. 14. Quest’ultimo è stato abrogato dalla L. n. 176/2020, tuttavia, restano validi gli atti e i provvedimenti adottati e fatti salvi gli effetti prodottisi e i rapporti giuridici sorti sulla base del medesimo decreto).

Per maggiori dettagli potete consultare la nostra Area Riservata.

Per sapere come ottenere il bonus potete contattare il nostro Patronato.

Fonte Confcommercio