Confcommercio e Tim insieme per l’innovazione digitale

Confcommercio e Tim insieme per l’innovazione digitale

Un accordo a tre per promuovere una maggiore digitalizzazione delle imprese, fattore decisivo per favorire la crescita digitale del Paese, e sviluppare nuove opportunità di business grazie all’utilizzo delle nuove tecnologie.

Lo hanno siglato Confcommercio, EDI, il Digital Innovation Hub di Confcommercio, e Tim. Prevede iniziative di formazione che Tim svilupperà attraverso ‘Operazione Risorgimento Digitale’, alleanza di istituzioni e imprese promossa dall’azienda per favorire appunto la diffusione della cultura digitale nel Paese.

La fase pilota sarà avviata entro l’anno e prevede, oltre a iniziative di formazione degli imprenditori, lo sviluppo di attività di ascolto, consulenza strategico-finanziaria, progettazione finanziata. Verranno altresì organizzati eventi sul tema della trasformazione digitale che saranno fruibili anche on demand attraverso la piattaforma EDI.

Nell’intesa ci sono anche:

  • l’organizzazione di incontri tra imprese su particolari temi legati al digitale, per comprendere le esigenze dell’imprenditore e identificare e proporre le migliori soluzioni;
  • il supporto di EDI Confcommercio alle imprese nel reperire le risorse finanziarie necessarie ad affrontare la nuova sfida digitale;
  • lo sviluppo di progetti per favorire il processo di trasformazione digitale nei settori di rappresentanza di Confcommercio che possano beneficiare di finanziamenti europei, anche nell’ambito delle attività che saranno promosse dai Poli Europei di innovazione digitale.

Confcommercio Cosenza è Sportello EDI. Scopri quali sono i servizi per la digitalizzazione della tua impresa.

Convenzione North Star. Termoscanner con lettore Green Pass

Convenzione North Star. Termoscanner con lettore Green Pass

Una nuova convenzione per le imprese associate a Confcommercio Cosenza.

In vista dell’entrata in vigore dell’obbligo di Green Pass per i lavoratori sui luoghi di lavoro, North Star offre una soluzione innovativa per il controllo della carta verde ad un prezzo convenzionato.

Si tratta di un termoscanner con lettore green pass integrato che automatizza gli ingressi senza il bisogno di risorse umane interamente dedicate al controllo.

Esibendo la tessera Confcommercio sarà possibile ottenere uno sconto pari quasi al 35% per l’acquisto, l’installazione e la configurazione del sistema di rilevazione degli ingressi.

Per saperne di più consulta la nostra AREA RISERVATA o contatta i nostri uffici.

Assemblea 2021. Sangalli: “è tempo di ricostruire il futuro”

Assemblea 2021. Sangalli: “è tempo di ricostruire il futuro”

Nella relazione all’Assemblea 2021 il presidente di Confcommercio ha sottolineato che dopo la crisi “recuperare è d’obbligo, ma ci aspetta ancora la partita più importante: quella della crescita, robusta, duratura e inclusiva”.

Pandemia, Europa, lavoro, fisco, città, welfare: sono tanti e significativi i temi toccati dal presidente Carlo Sangalli nella sua relazione all’Assemblea 2021 di Confcommercio, un’edizione “diversa” sia nella formula che nel contesto storico. Già, perché non si può certo ignorare che è stata “l’Assemblea delle imprese che sono state travolte dalla crisi con più intensità e durezza”, che hanno comunque “reagito in modo straordinario”. Ma ora è tempo di “ricostruire il futuro”, a partire dall’Europa, che “ha bisogno di nuove regole che rendano più efficace e trasparente non solo il merito, ma anche il metodo: cominciando – ha detto Sangalli – dai meccanismi per rafforzare democrazia e vicinanza ai cittadini, attraverso la piena partecipazione delle parti sociali”. Bene il piano di rilancio, “ingenti risorse che dovranno essere spese bene e in tempi molto brevi”, ma bisogna “da subito pensare a come convertirlo in uno strumento europeo strutturale”.

No al salario minimo per legge

Passando ai temi di casa nostra, Sangalli ha cominciato con l’affrontare quello del lavoro, sottolineando che “serve un deciso passo in avanti” nella contrattazione collettiva e dicendo no al salario minimo per legge. E ha indicato la via di “un circuito virtuoso intorno al quale fare convergere gli impegni di parte pubblica e delle parti sociali: produttività, crescita e crescita dei redditi da lavoro”.  È questo, ha detto, “il patto che occorre, per mettere al centro dell’agenda politiche misure e risorse da mobilitare per affrontare le sfide dell’innovazione e della sostenibilità”.

“Non sono finiti i sacrifici dei nostri imprenditori”

Per l’economia in generale, se le prospettive sono confortanti, non si può dimenticare che “forse è finita la crisi, ma non sono finiti i sacrifici dei nostri imprenditori”: da quelli del turismo, a quelli della cultura, dei teatri, del cinema. Ma anche del comparto del gioco pubblico, dell’intrattenimento e dello sport. Per non parlare delle discoteche, “ancora inspiegabilmente chiuse”. Dopo aver evidenziato il ruolo decisivo del terziario di mercato,  che nel secondo trimestre ha contribuito per il 53% alla crescita del valore aggiunto, Sangalli ha  sottolineato che “stiamo, sì, correndo, ma per tornare al punto di partenza, cioè al 2019. Dunque, recuperare è d’obbligo, ma ci aspetta ancora la partita più importante: quella della crescita, robusta, duratura e inclusiva, in grado di assicurare benessere per molti, possibilmente per tutti”.

Tre incertezze sul Paese

Dopo aver indicato tre incertezze che gravano sul Paese (il nuovo assetto dei nostri settori economici; la crescita equilibrata nella componente degli investimenti, del saldo estero e dei consumi e la transizione demografica), la relazione è proseguita parlando di PNRR (che “ben individua le leve necessarie al Paese per crescere”) e terziario di mercato. Ebbene, servono risorse per inserire il turismo “nelle grandi priorità del Paese”, serve risolvere il problema della Bolkestein applicando ”un principio di ragionevolezza per dare certezza agli imprenditori nella continuità della propria attività”, serve “una strategia duratura in favore dell’intermodalità, dalle autostrade del mare al combinato ferroviario, insieme a un processo di rinnovo del parco circolante e delle flotte, a cominciare dalle navi e dai traghetti”, serve “una sostenibilità ambientale che sia contemporaneamente anche sociale ed economica”, serve “ridurre i costi dell’energia, serve mettere le pmi in condizione di fare investimenti per partecipare alla rivoluzione digitale”, servono infine “i finanziamenti garantiti dal Fondo Centrale, la proroga della moratoria dei prestiti bancari e il rafforzamento del sistema dei consorzi fidi”.

No a nuove tasse

Passando ai temi fiscali il presidente di Confcommercio ha ribadito il no a nuove tasse, perché in questa stagione lo Stato deve dare e non prendere”. “Abbiamo bisogno – ha proseguito – di meno imposte e più semplici. Aliquote contenute e ampie basi imponibili determinano anche meno occasioni di evasione ed elusione”. Quanto al reddito d’impresa, Sangalli ha chiesto di reintrodurre, “al di sopra delle soglie previste per l’applicazione della flat tax”, l’Iri abrogata nel 2019. E di superare l’Irap “in una forma compatibile tra finanza territoriale e abbassamento della pressione fiscale sulle imprese”. Infine no, ovviamente, a qualche forma di patrimoniale, a partire dalla revisione del catasto.

Misure dedicate per l’impresa al femminile

Detto affrontando i temi della vitalità delle città e dei centri storici che oggi “sono decisive le politiche e le iniziative diffuse in tema di rigenerazione urbana”, Sangalli è passato ad affrontare l’ultimo dei grandi temi del suo discorso, welfare e previdenza, dicendo innanzi tutto che Confcommercio “è impegnata a valorizzare il ruolo dei professionisti e che “è necessario incentivare l’impresa al femminile con misure dedicate”. Dopo aver chiesto che “venga riconsiderato l’aumento di aliquota previsto, a decorrere dal 2022, per gli indennizzi per la cessazione delle attività commerciali”, si è detto d’accordo sull’aggiunta di altre mensilità di cassa integrazione senza oneri fino alla fine dello stato di emergenza, mentre il finanziamento degli ammortizzatori sociali “deve rispondere ad una regola molto semplice: chi più li utilizza, più vi contribuisce”.

Webinar. Neuromarketing nei servizi

Webinar. Neuromarketing nei servizi

Il prossimo 28 settembre alle 10:30 parleremo dei cambiamenti radicali avvenuti nel mondo dei servizi negli ultimi anni e lo faremo nel corso del webinar gratuito realizzato in collaborazione con il Gruppo Terziario Donna di Confcommercio: “Neuromarketing nei servizi, vendere di più, vendere meglio”.

Ospitalità, ristorazione, professioni, intermediazione immobiliare e di viaggio sono stati cambiati nel profondo dalla digitalizzazione, dalla pandemia e dai nuovi stili di vita che richiede agli imprenditori di adattarsi ai movimenti del mercato.

In questo scenario mutevole, Terziario Donna ha intuito quanto sia importante, per la guida delle nostre imprese, il valore delle soft skill e delle competenze tipicamente femminili.

A tal proposito, ha realizzato una nuova guida della collana Le Bussole sul #NeuroMarketing che verrà presentata durante l’incontro.

Obiettivo di questo secondo manuale (dopo il primo “Neuromarketing nel negozio. Cervello, emozioni e comportamenti d’acquisto) è quello di avvicinare chi opera nel settore dei servizi alle più recenti scoperte sulle neuroscienze, sulla neuroeconomia e psicologia comportamentale per aiutare, chi opera nei servizi, a persuadere della bontà della propria offerta o “pre-suadere”, creando, grazie a piccoli accorgimenti, le condizioni per convincere e rendere i propri servizi irresistibili.

Interverranno:

  • Anna Lapini, Presidente nazionale Terziario Donna Confcommercio;
  • Maria Santagada, Direttrice Confcommercio Cosenza;
  • Anna Gallo, Presidente Terziario Donna Confcommercio Cosenza;
  • Roberto Pone, marketing, innovazione e internazionalizzazione Confcommercio.

Per partecipare basta compilare il form https://forms.gle/7Ui1rHWVdwDaZ12Z9

locandina evento neuromarketing

Arriva l’obbligo di green pass per tutti lavoratori

Arriva l’obbligo di green pass per tutti lavoratori

Oggi pomeriggio il Consiglio dei ministri approverà l’ampliamento dell’obbligo vaccinale a tutti i lavoratori pubblici e privati. Partenza da metà ottobre, sanzioni severe, tamponi a pagamento e divieto di licenziare.

Il Governo ha fatto la sua scelta definitiva: dalla metà del prossimo mese per lavorare negli uffici pubblici e nelle aziende sarà obbligatorio essere vaccinati, presentare il risultato negativo di un tampone o essere guariti dal Covid. Ancora in ballo, invece, studi professionali, negozi e ristoranti, per i quali si deciderà nelle prossime ore. Le sanzioni per chi non ottempererà saranno sia pecunarie (una multa presumibilmente tra i 400 e i 1.000 euro) che disciplinari. L‘estensione più ampia possibile del “green pass”, insomma, è la soluzione scelta dall’esecutivo per proseguire la lotta contro la pandemia, tanto che il premier Mario Draghi, incontrando i sindacati, ha sottolineato che il certificato “funziona, è monitorato, è una soluzione accomodante”, oltre che un “percorso che unifica”. Ai suoi interlocutori il presidente del Consiglio ha offerto, come si suol dire, bastone e carota: se il divieto di licenziare sarà previsto, i tamponi per chi non vuole sottoporsi al vaccino non saranno gratis perché sarebbe un disincentivo alla vaccinazione. Il decreto nel quale sarà inserito tutto ciò sarà approvato oggi in Consiglio dei ministri, che dovrebbe prevedere un’entrata in vigore scaglionata delle varie misure, scaglionandole tra il primo e il 15 ottobre.

Confcommercio: “green pass sui luoghi di lavoro, confronto più ampio tra sindacati e imprese”

Confcommercio torna sul tema del Green Pass ed in particolare sulla vaccinazione nei luoghi di lavoro. “E’ di tutta evidenza – sottolinea in una nota la Confederazione – il collegamento tra contrasto della pandemia, sviluppi della campagna di vaccinazione e progressiva normalizzazione e ripartenza delle attività economiche”. “Crediamo, dunque, – prosegue Confcommercio – che tutti debbano fare la propria parte. Vale per le scelte politiche e di governo da compiersi nel solco necessario delle previsioni dell’articolo 32 della Costituzione. Vale per le responsabilità proprie delle parti sociali. Rinnoviamo, dunque, l’invito al confronto tra associazioni imprenditoriali e sindacati dei lavoratori sull’opportunità offerta dal Green Pass per la maggiore sicurezza dei luoghi di lavoro e, anzitutto, di quelli aperti al pubblico. E’ un confronto che gioverebbe alla coesione sociale”. “Ed è un passaggio – conclude Confcommercio – che va affrontato con adeguata programmazione e promuovendo informazione e consapevolezza, ma anche sottolineando il dovere civile della vaccinazione come concreta scelta di responsabilità”.

Fida: “sì al vaccino obbligatorio per i dipendenti della distribuzione alimentare”

“Mettere in sicurezza i lavoratori significa anche prevedere l’obbligo di vaccino o green pass. Per questo riteniamo indispensabile prevedere quest’obbligo per tutto il personale che lavora nei supermercati e nei negozi alimentari di prossimità. Siamo stati i primi ad evidenziare questa esigenza già prima dell’estate anche perché – non va dimenticato – stiamo parlando di lavoratori che svolgono attività essenziali e che sono quotidianamente a contatto con moltissime persone. Quanto ai tamponi, anche noi siamo d’accordo sul fatto che i relativi costi non siano a carico delle imprese e ci aspettiamo una presa di coscienza da parte del Governo su questo tema”: così Donatella Prampolini, presidente di Fida-Confcommercio, la Federazione nazionale dei dettaglianti alimentari e della distribuzione organizzata, sul dibattito in corso sull’obbligo di vaccinazione sui luoghi di lavoro.

Fipe: “siamo favorevoli, ma servono regole chiare e tempo per organizzarsi”

“La nostra Federazione è da sempre a favore dei vaccini e dell’introduzione dell’obbligo di green pass per i dipendenti dei pubblici esercizi. Auspichiamo, anzi, che quest’ultimo sia esteso anche a tutte le altre categorie economiche e che si chiariscano alcuni punti fondamentali”. Così Fipe-Confcommercio, per la quale “in primis bisogna riflettere sui tempi di introduzione di tale misura per dare un preavviso congruo e consentire a chi non fosse ancora vaccinato di mettersi in regola, al netto dei tempi tecnici che dipendono dai protocolli sanitari e dalla logistica. Un’imposizione a stretto giro rischierebbe di causare la chiusura di migliaia di esercizi per mancanza di personale. Altra questione assolutamente fondamentale riguarda la gestione di quei dipendenti che decideranno liberamente di non vaccinarsi. Quali saranno le responsabilità e gli obblighi del datore di lavoro? Per questo è necessario un quadro normativo molto chiaro. La priorità è aiutare gli imprenditori a capire come comportarsi in situazioni del genere, sgravandoli da ulteriori oneri economici, organizzativi e amministrativi”.   

Adf: “Sì all’estensione anche per i nostri operatori”

Mentre il decreto green pass continua il suo esame in Parlamento, Adf (Associazione distributori farmaceutici) ha richiamato l’attenzione del governo sull’opportunità di estendere l’obbligo vaccinale anche agli operatori del settore, che ogni giorno lavorano al fianco dei farmacisti, per i quali, secondo la legge, è già obbligatorio.

“Ripresa economica e lotta alla pandemia – ha spiegato il presidente Alessandro Morra – passano anche dall’esigenza di garantire la sicurezza dei lavoratori che operano nelle aziende, tanto più quando svolgono un servizio pubblico essenziale come nel caso delle aziende della Distribuzione intermedia farmaceutica”.

Questa misura garantirebbe una maggiore sicurezza ed eviterebbe possibili chiusure o interruzioni del servizio alle farmacie. Sono infatti più di 90mila le consegne di medicinali, vaccini e prodotti sanitari che gli operatori effettuano ogni giorno.

“Anche durante il lockdown – ha proseguito Morra – le nostre aziende hanno garantito l’approvvigionamento dei farmaci e sono operativamente coinvolte nei protocolli regionali per la distribuzione dei vaccini anti-Covid”.

L’Associazione si augura quindi che il governo sostenga la proposta di Adf per aiutare il settore a lavorare in sicurezza.