Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA): la nuova guida dell’Agenzia delle Entrate – Luglio 2025

Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA): la nuova guida dell’Agenzia delle Entrate – Luglio 2025

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato nel mese di luglio 2025 una guida aggiornata dedicata agli Indici Sintetici di Affidabilità Fiscale (ISA), strumenti centrali nella strategia dell’Amministrazione finanziaria per promuovere la compliance fiscale e la collaborazione tra contribuenti e Fisco, dando quindi seguito alla Circolare n. 11 del 18 luglio 2025 (della quale abbiamo parlato anche qui: ISA 2024: le novità della Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 11/2025).

Introdotti dal D.L. n. 50/2017 ed entrati a pieno regime dal periodo d’imposta 2018, gli ISA sostituiscono definitivamente gli studi di settore e rappresentano oggi un sistema avanzato di valutazione dell’affidabilità fiscale di imprese e professionisti, tramite l’analisi integrata di dati contabili, strutturali e dichiarativi su più annualità.

Funzionamento degli ISA

Ogni contribuente, in base ai dati forniti attraverso l’apposito modello ISA e mediante il software “Il tuo ISA CPB”, riceve un punteggio da 1 a 10, che esprime il livello di affidabilità fiscale. Il sistema si basa su indicatori elementari di affidabilità e di anomalia, costruiti secondo modelli statistico-economici validati annualmente da una Commissione di esperti nominata dal MEF.

I punteggi più alti consentono l’accesso a significativi benefici premiali, tra cui:

  • esonero dal visto di conformità per la compensazione di crediti tributari;
  • rimborsi IVA semplificati e senza garanzia;
  • esclusione dalla disciplina delle società non operative;
  • esclusione dagli accertamenti analitico-presuntivi;
  • decadenza anticipata dei termini di accertamento;
  • esclusione dalla prestazione della garanzia in sede di ricorso tributario (per punteggi pari almeno a 9 per tre anni consecutivi).

Casi di esclusione e sanzioni

La guida chiarisce le fattispecie di esclusione dall’applicazione degli ISA, tra cui: inizio o cessazione attività, volume d’affari superiore a 5.164.569 euro, attività svolta in modo non ordinario o adozione del regime forfetario.

In caso di omissione, incompletezza o inesattezza nella trasmissione dei dati rilevanti, è prevista una sanzione amministrativa da 250 a 2.000 euro. Tuttavia, l’Agenzia deve previamente informare il contribuente, che ha la possibilità di regolarizzare spontaneamente la propria posizione.

Il Concordato Preventivo Biennale

Tra le novità evidenziate nella guida figura l’introduzione del Concordato Preventivo Biennale (CPB), disciplinato dal D.lgs. n. 13/2024. Questo strumento permette ai soggetti ISA di definire anticipatamente, per due annualità, il reddito imponibile e il valore della produzione netta ai fini Irpef, Ires e Irap. La proposta di concordato viene calcolata con lo stesso software “Il tuo ISA CPB”.

Un sistema trasparente e in evoluzione

Il sistema ISA è concepito per essere dinamico e trasparente: ogni anno viene aggiornato tramite decreto ministeriale e reso accessibile in modo completo sul portale dell’Agenzia delle Entrate, dove è disponibile la documentazione tecnica, la modulistica, le statistiche e i riferimenti normativi.

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Nuove regole per le Comunità Energetiche Rinnovabili: incentivi potenziati e bando riaperto fino al 30 novembre 2025

Nuove regole per le Comunità Energetiche Rinnovabili: incentivi potenziati e bando riaperto fino al 30 novembre 2025

Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) ha approvato, con i decreti del 16 e 17 luglio 2025, una nuova versione delle Regole Operative del GSE per l’accesso agli incentivi destinati alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e alle configurazioni di autoconsumo collettivo, nell’ambito della Missione 2, Componente 2, Investimento 1.2 del PNRR.

Tali aggiornamenti si inseriscono in un più ampio quadro normativo che include il DM 16 maggio 2025 e l’Avviso pubblico pubblicato il 15 luglio 2025, finalizzati a semplificare l’accesso al contributo in conto capitale e incentivare la partecipazione attiva di soggetti pubblici e privati nella transizione energetica.

Le principali novità introdotte:

  • Estensione della platea dei beneficiari: i Comuni con popolazione fino a 50.000 abitanti (prima il limite era di 5.000) possono ora accedere al contributo in conto capitale fino al 40% dei costi ammissibili;
  • Proroga dei termini:
    • Completamento dei lavori entro il 30 giugno 2026;
    • Entrata in esercizio entro 24 mesi dal completamento e comunque non oltre il 31 dicembre 2027;
  • Anticipazione del contributo aumentata fino al 30% (in precedenza il limite era il 10%);
  • Nuova finestra temporale per la presentazione delle domande: dal 21 luglio al 30 novembre 2025 (salvo esaurimento anticipato della dotazione, pari a 2,2 miliardi di euro);
  • Allargamento dei soggetti ammissibili: possono ora far parte delle CER anche le aziende territoriali per l’edilizia residenziale, istituti pubblici di assistenza e beneficenza, consorzi di bonifica, enti religiosi, istituzioni pubbliche e altri soggetti del Terzo settore;
  • Possibilità di incentivare impianti già attivi: purché entrati in esercizio entro 150 giorni dal 24 gennaio 2024 e realizzati per far parte di una CER.

Finalità e ambito dell’intervento

Gli incentivi mirano a supportare la produzione e l’autoconsumo di energia da fonti rinnovabili all’interno delle CER e delle configurazioni collettive, in linea con i principi del NextGenerationEU, valorizzando criteri di sostenibilità, digitalizzazione, inclusione e riduzione dei divari territoriali.

Sono ammissibili gli interventi che prevedono la nuova realizzazione o il potenziamento di impianti alimentati da fonti rinnovabili (potenza ≤ 1 MW), ubicati nei Comuni con meno di 50.000 abitanti e all’interno della stessa cabina primaria della configurazione energetica di riferimento.

Modalità di partecipazione

Le domande devono essere presentate esclusivamente online tramite l’apposita piattaforma. Tutti i dettagli sui requisiti tecnici, sulle spese ammissibili e sulle procedure di rendicontazione sono contenuti nell’Avviso pubblico del 15 luglio 2025, disponibile sul sito del GSE.

Per supporto alla compilazione della domanda o assistenza sui requisiti, le imprese associate possono rivolgersi agli uffici Confcommercio Cosenza.

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ISA 2024: le novità della Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 11/2025

ISA 2024: le novità della Circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 11/2025

Con la Circolare n. 11 del 18 luglio 2025, l’Agenzia delle Entrate ha fornito le indicazioni operative relative all’applicazione degli Indici sintetici di affidabilità fiscale (ISA) per il periodo d’imposta 2024, confermando l’importanza del costante aggiornamento dello strumento per rispecchiare l’evoluzione economica dei settori produttivi.

Nel nuovo documento, l’Agenzia sottolinea come l’attività di revisione degli ISA sia stata influenzata anche da fattori esogeni, quali le tensioni geopolitiche e l’aumento dei costi energetici, che hanno reso necessario un affinamento straordinario del sistema.

ATECO 2025: le implicazioni per gli ISA

Una delle novità più significative introdotte riguarda l’adozione della nuova classificazione ATECO 2025 (in vigore dal 1° gennaio 2025), che sostituisce l’ATECO 2007 aggiornato al 2022. Tale cambiamento ha avuto impatti diretti sugli ISA, con la revisione anticipata di 14 indici relativi al commercio al dettaglio, in conseguenza della ristrutturazione della divisione ATECO 47. La nuova classificazione privilegia la tipologia di prodotto rispetto al canale di vendita.

L’Agenzia precisa che l’adozione del nuovo codice ATECO non è obbligatoria, ma le imprese che ritengono più rappresentativa la nuova codifica dovranno comunicare la variazione tramite ComUnica o appositi modelli.

Revisione e correttivi per il 2024

Per il periodo d’imposta 2024 sono stati aggiornati 172 ISA, di cui 100 oggetto di revisione ordinaria (85 evoluzioni e 15 revisioni anticipate) e alcuni sottoposti a una revisione straordinaria. Quest’ultima, introdotta con il DM 24 aprile 2025, ha portato a correttivi temporanei per tener conto delle anomalie di contesto, come le instabilità internazionali e l’aumento dei costi energetici.

Tra gli ISA rivisti figurano, ad esempio, i modelli EM05U, DG44U, DG68U, DG72U e DG90U, per i quali sono state modificate soglie, riferimenti e indicatori territoriali.

Il regime premiale resta invece invariato rispetto all’anno precedente, sia nei criteri di accesso sia nella struttura complessiva.

Modifiche alla modulistica

La Circolare chiarisce che, a seguito dell’introduzione di nuove agevolazioni fiscali sul costo del lavoro (D.Lgs. 216/2023), le maggiorazioni per nuove assunzioni non devono essere indicate nei righi relativi alle spese per lavoro dipendente. L’obiettivo è evitare che tali maggiorazioni influenzino negativamente il calcolo del punteggio ISA.

Sono inoltre state introdotte modifiche nei Quadri contabili H e F:

  • soppressione del campo per l’adeguamento delle esistenze iniziali;
  • aggiornamento delle modalità di valutazione delle rimanenze in base al D.Lgs. 192/2024;
  • separazione delle spese per beni immateriali nel quadro H.

ISA e società tra professionisti

Sebbene le società tra professionisti siano escluse dall’applicazione degli ISA, alcune devono comunque compilare il modello ISA relativo all’attività prevalente. La raccolta dei dati servirà a costruire in futuro indici specifici per tali soggetti.

Le attività coinvolte includono, tra le altre, ingegneria, consulenza del lavoro, architettura, attività legali e servizi veterinari.

Semplificazioni e variabili precalcolate

Prosegue anche per il 2024 il processo di semplificazione: in 23 modelli ISA è stata eliminata l’indicazione dell’anno di inizio attività, dato già presente tra le variabili precalcolate fornite dall’Agenzia, accessibili dall’area riservata e utilizzabili nel software “IlTuoISA”.

Le stesse variabili sono richieste anche per i soggetti che aderiscono al Concordato Preventivo Biennale, in quanto rilevanti per la formulazione delle proposte di concordato per gli anni successivi.

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Resto al Sud 2.0: incentivi fino a 50.000 euro per l’autoimpiego giovanile in Calabria

Resto al Sud 2.0: incentivi fino a 50.000 euro per l’autoimpiego giovanile in Calabria

È stato pubblicato il decreto attuativo che rende pienamente operative le misure previste dal decreto-legge n. 60 del 7 maggio 2024, convertito nella legge n. 95 del 4 luglio 2024, per promuovere l’inserimento lavorativo dei giovani attraverso la creazione di iniziative autonome, professionali o imprenditoriali. Tali misure rientrano nel Programma Nazionale Giovani, Donne e Lavoro 2021-2027, sostenuto da fondi PNRR e FSE+.

Tra le novità più rilevanti figura “Resto al Sud 2.0”, un programma di incentivazione rivolto ai giovani residenti nelle regioni del Mezzogiorno, tra cui la Calabria, finalizzato alla creazione di nuove realtà produttive e professionali.

Chi può accedere agli incentivi

I destinatari della misura sono giovani tra i 18 e i 35 anni che si trovano in almeno una delle seguenti condizioni:

  • Inoccupati, inattivi o disoccupati, anche se non iscritti a centri per l’impiego;
  • Beneficiari del programma GOL (Garanzia Occupabilità dei Lavoratori);
  • In situazione di marginalità o vulnerabilità sociale, come definito dal Programma Nazionale.

È richiesta la Dichiarazione Sostitutiva di Atto Notorio (DSAN) attestante la condizione dichiarata, da allegare alla domanda.

Tipologie di attività ammesse

Possono essere agevolate le iniziative economiche avviate nel mese precedente alla presentazione della domanda, purché risultino inattive alla data di presentazione. Sono ammesse:

  • Attività di lavoro autonomo (con apertura partita IVA);
  • Imprese individuali o società (SNC, SAS, SRL, cooperative);
  • Attività libero-professionali, anche in forma societaria.

È esclusa la possibilità di riattivare attività precedentemente cessate nei 6 mesi, se con lo stesso codice ATECO.

Importi e agevolazioni previste

Contributo in forma di voucher

  • Fino a 40.000 euro a fondo perduto per spese di investimento;
  • Elevabile a 50.000 euro se l’investimento riguarda beni o servizi innovativi, tecnologici, digitali, ambientali o per il risparmio energetico.

Contributo per programmi di investimento strutturati

  • Fino al 75% del valore dell’investimento per progetti fino a 120.000 euro;
  • Fino al 70% per progetti tra 120.000 e 200.000 euro.

Spese ammissibili

Sono considerate ammissibili:

  • Acquisto di macchinari, attrezzature e arredi nuovi;
  • Software e tecnologie digitali, piattaforme, siti web e app;
  • Spese per il digital branding, la progettazione di loghi e marchi;
  • Consulenze tecnico-specialistiche, fornite da ETS accreditati, fino al 30% del contributo;
  • Formazione specialistica per lo sviluppo di competenze imprenditoriali.

Sono escluse, invece, le spese relative a immobili, terreni, consulenze legali/fiscali, materie prime e costi di gestione ordinaria.

Formazione e tutoraggio gratuito

L’intervento prevede anche un percorso formativo gratuito a cura dell’Ente Nazionale per il Microcredito (ENM), finalizzato a:

  • Sviluppare competenze imprenditoriali di base;
  • Accompagnare i giovani nella stesura del piano d’impresa;
  • Agevolare l’accesso al finanziamento con un punteggio premiale.

Sebbene non obbligatorio, il percorso formativo è altamente consigliato per aumentare le possibilità di approvazione.

Modalità di presentazione della domanda

Le domande devono essere presentate in modalità telematica. La procedura di accesso è “a sportello”, ovvero basata sull’ordine cronologico di presentazione. Il piano d’impresa deve essere redatto seguendo i modelli che saranno pubblicati in apposito provvedimento attuativo del Ministero.

L’intera procedura di valutazione, concessione ed erogazione dei contributi è affidata a Invitalia, che svolgerà anche verifiche documentali e sul campo. I beneficiari riceveranno un contributo in due tranche: un acconto a stato di avanzamento lavori (SAL) e un saldo finale, previa rendicontazione delle spese ammissibili.

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Riaperto lo sportello degli incentivi per l’autoproduzione di energia rinnovabile nelle PMI

Riaperto lo sportello degli incentivi per l’autoproduzione di energia rinnovabile nelle PMI

AGGIORNAMENTO: Con decreto del Direttore Generale per gli incentivi alle imprese del Ministero delle Imprese e del Made in Italy, pubblicato il 6 agosto 2025, è stata disposta la proroga del termine per la presentazione delle domande di agevolazione relative alla Misura M7-I16 del PNRR. La scadenza, inizialmente fissata al 30 settembre 2025, è posticipata alle ore 12:00 del 10 novembre 2025, al fine di favorire una più ampia partecipazione delle imprese e garantire il pieno utilizzo delle risorse disponibili. Inoltre, per le imprese di medie dimensioni che presenteranno domanda a partire dal 2 ottobre 2025, si applica l’obbligo di stipulare polizze assicurative contro danni derivanti da calamità naturali ed eventi catastrofali, come previsto dal decreto del 18 giugno 2025. Restano invariate tutte le altre disposizioni già stabilite dai precedenti decreti.

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato il Decreto Direttoriale del 30 giugno 2025 che disciplina l’apertura di un nuovo sportello per la concessione di incentivi a fondo perduto alle piccole e medie imprese italiane. L’intervento (del quale abbiamo parlato anche qui: MIMIT: contributi alle PMI per impianti fotovoltaici e mini-eolici), parte della Misura M7-I16 del PNRR nell’ambito della Missione 7 “REPowerEU”, mira a sostenere investimenti destinati all’autoproduzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Con una dotazione finanziaria pari a 178,6 milioni di euro, le agevolazioni sono riservate alle PMI che intendono realizzare impianti fotovoltaici o mini-eolici per l’autoconsumo immediato o differito, tramite sistemi di accumulo/stoccaggio. L’iniziativa si inserisce negli obiettivi climatici europei, promuovendo la transizione energetica e riducendo la dipendenza dalle fonti fossili.

Chi può accedere agli incentivi

Possono presentare domanda tutte le PMI che:

  • Non operano nei settori esclusi elencati nell’allegato A del decreto (tra cui agricoltura, pesca, attività estrattive, gioco d’azzardo, produzione tabacco e armamenti);
  • Non abbiano già beneficiato delle agevolazioni previste dal precedente sportello chiuso a giugno 2025;
  • Non siano classificate come “industrie ad alta intensità energetica” o “ad alta emissione di CO₂” secondo i criteri previsti dalla normativa nazionale.

Sono ammesse esclusivamente una domanda per impresa, da presentarsi in modalità telematica.

Obiettivi del provvedimento

L’intervento risponde al target M7-45 del PNRR, che prevede l’attivazione di convenzioni per l’utilizzo del 100% delle risorse disponibili entro il 30 giugno 2026. L’iniziativa ha un impatto diretto sull’efficienza energetica delle PMI, contribuendo in modo concreto al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e resilienza energetica del sistema produttivo nazionale.

Termini e modalità di presentazione

Le domande potranno essere presentate dal 8 luglio al 30 settembre 2025, esclusivamente online tramite la piattaforma Invitalia, seguendo le istruzioni operative già previste dal decreto del 14 marzo 2025. La valutazione sarà effettuata secondo una procedura a graduatoria, con attribuzione di punteggi legati alla qualità tecnica del progetto e alla coerenza con gli obiettivi climatici.

La documentazione richiesta include relazione tecnica asseverata, autocertificazioni, indicatori di impatto ambientale ed economico, e nel caso di importi superiori a 150.000 euro, anche dichiarazioni antimafia.

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