L’Inps con circolare n. 24/2021 ha fornito chiarimenti sulla normativa emergenziale relativa alla possibilità di richiedere l’esonero contributivo da parte di aziende che non richiedono trattamenti di integrazione salariale (articolo 12 del decreto legge 28 ottobre 2020, n. 137, convertito, con modificazioni, dalla legge 18 dicembre 2020, n. 176).

In particolare la circolare ha chiarito che il datore di lavoro (identificato con matricola aziendale) che può fruire del suddetto esonero è colui che ha fruito di trattamenti di integrazione salariale nel mese di giugno 2020 indipendentemente dai lavoratori coinvolti dai trattamenti stessi. Pertanto non rileva, ai fini del riconoscimento del beneficio, che i lavoratori in forza nei mesi di effettiva fruizione dell’esonero siano i medesimi lavoratori in forza in occasione della fruizione degli ammortizzatori sociali nel mese di giugno 2020.

Inoltre, i destinatari del beneficio sono i datori di lavoro che:

  • siano stati interamente autorizzati per l’ulteriore periodo di 9 settimane del decreto Agosto (articolo 1, comma 2, del decreto legge n. 104/2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 126/2020), scaduto il periodo autorizzato;
  • che rientrino nei settori interessati dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 24 ottobre 2020
  • rinuncino al residuo spettante in base al decreto Agosto (articolo 3 del decreto-legge n. 104/2020) e che non intendano avvalersi dei nuovi trattamenti di integrazione salariale (comma 15 dell’articolo 12 del decreto Ristori).

È importante sottolineare, inoltre, che ai fini del riconoscimento del beneficio è necessario il rispetto dell’alternatività tra esonero contributivo e trattamenti di integrazione salariale.

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