Spiagge, concessioni prorogate solo fino al 2023

Spiagge, concessioni prorogate solo fino al 2023

Dal primo gennaio 2024 le spiagge dovranno essere aperte alla libera concorrenza. Lo stabilisce una sentenza del Consiglio di Stato in base alla quale l’attuale regime di proroga delle concessioni sarà valido fino al 31 dicembre 2023. Il termine è perentorio e una volta scaduto “tutte le concessioni demaniali dovranno considerarsi prive di effetto, indipendentemente se via sia – o meno – un soggetto subentrante nella concessione”.

Bocciata di fatto, dunque, la proroga per un quindicennio delle concessioni introdotta nel 2018 con la legge di bilancio ma, “al fine di evitare il significativo impatto socio-economico che deriverebbe da una decadenza immediata e generalizzata di tutte le concessioni in essere”, per consentire di predisporre i bandi e “nell’auspicio che il legislatore intervenga a riordinare la materia”, le concessioni continueranno a essere efficaci per altri due anni. Secondo l’organo di vertice della giustizia amministrativa, infine, “deve escludersi la sussistenza di un diritto alla prosecuzione del rapporto in capo gli attuali concessionari”, che potranno partecipare alle gare che dovranno essere bandite.

Sib: “decisione sconcertante prima ancora che sconvolgente”

“Ci riserviamo di leggere con la dovuta attenzione e deferenza le motivazioni della sentenza del Consiglio di Stato sulle concessioni demaniali marittime, all’esito del quale decideremo le iniziative da intraprendere per la tutela di decine di migliaia di famiglie di onesti lavoratori gettate, oggi, nell’angoscia più totale per la prospettiva di perdere il lavoro e i loro beni”. È il commento di Antonio Capacchione, presidente del Sindacato Italiano Balneari aderente a Fipe-Confcommercio, che definisce comunque la sentenza “sconcertante prima ancora che sconvolgente perché si discosta da consolidati orientamenti giurisprudenziali, anche costituzionali, a tutela della proprietà aziendale, del lavoro e della certezza del diritto”.

“Come abbiamo sempre chiesto – ha concluso il presidente del Sindacato – spetta al legislatore e non ai giudici trovare il giusto bilanciamento fra la tutela della concorrenza e quella dei diritti fondamentali dei concessionari che, con questa sentenza, sembrano essere stati calpestati”.

Professioni. Equo compenso, riduzione irpef e welfare necessari per la ripartenza

Professioni. Equo compenso, riduzione irpef e welfare necessari per la ripartenza

Le professioni non ordinistiche rappresentano uno dei settori maggiormente colpiti dalla crisi connessa alla pandemia da Covid-19. Se infatti dal 2008 al 2019 il settore ha vissuto una crescita esponenziale (circa dell’84%), nell’anno dell’emergenza la crescita è stata pressoché nulla. Ma non solo. Il blocco ha fatto emergere con forza anche tutte le altre lacune di cui il settore soffre. Questi e tanti altri sono stati i temi toccati nel corso di #ProfessioniRestart l’incontro organizzato da Confcommercio Professioni lo scorso 3 novembre.

Dall’incontro sono emerse numerose richieste che sono state rilanciate a livello territoriale dal Presidente di Confcommercio Professioni provincia di Cosenza Giuseppe Politano: piena applicazione al principio dell’equo compenso nei confronti della Pubblica amministrazione; monitoraggio della fase sperimentale dell’Indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, al fine di puntare a ridurre la percentuale dell’aliquota di contribuzione aggiuntiva prevista nel passaggio a una riforma strutturale degli ammortizzatori sociali; prevedere per i redditi da lavoro la riduzione delle attuali aliquote medie ed effettive dell’Irpef, in particolare per le classi di reddito medio-bassi, anche con l’obiettivo di incentivare l’offerta di lavoro.

“Le professioni non ordinistiche rappresentano un tassello importante della nostra economia– aggiunge Politano – è pertanto necessario dare protagonismo alle professioni, dotandole di strumenti idonei che sfruttino le opportunità della tecnologia e del digitale nel nuovo scenario post pandemia. È poi importante facilitare l’accesso e la garanzia al credito, mentre dal lato welfare è necessario promuovere le coperture previdenziali e sanitarie integrative rispetto a quelle offerte dal sistema pubblico e misure per la conciliazione dei tempi vita-lavoro”.

I Professionisti provano a ripartire ma chiedono attenzione

I Professionisti provano a ripartire ma chiedono attenzione

Convegno di Confcommercio Professioni: dopo 10 anni di crescita continua, la crescita del settore dei liberi professionisti non ordinistici si è fermata. La presidente Fioroni: “Equo compenso e welfare su misura”.  Sangalli: “Confcommercio è anche la casa delle professioni”

Una fotografia in chiaroscuro. Questa potrebbe essere la sintesi più adatta per descrivere i risultati dell’indagine realizzata dell’Ufficio Studi di Confcommercio (documento pdf) realizzata per Confcommercio Professioni nell’ambito del convegno “#Professioni Restart, la ripartenza fra opportunità e criticità” (segui la diretta streaming su www.confcommercio.it/live) dedicato al settore dei liberi professionisti non iscritti ad ordini, professionisti del settore ambiente e sicurezza, amministratori di condominio, wedding planner, professionisti dell’ICT, designer, consulenti aziendali, formatori, professionisti del wellness, optometristi e guide turistiche. Dal 2008 al 2019, questo “esercito” è cresciuto dell’89% arrivando a quota 429.000 unità ed è un dato molto significativo anche a fronte del fatto che nello stesso arco di tempo l’occupazione complessiva del sistema Italia è cresciuta del 1,2%. %. Un tasso di incremento straordinariamente elevato, confermato anche dal +10% del 2019 rispetto al 2018, a cui però il Covid ha messo sicuramente un freno considerando che, tra liberi professionisti ordinistici e non ordinistici che nel 2019 in totale rappresentavano oltre 1 milione e 400 mila lavoratori, se ne sono persi per strada almeno quarantamila.

Un altro aspetto che l’indagine dell’Ufficio Studi prende in considerazione è l’andamento inversamente proporzionale tra la crescita del numero dei professionisti e il loro reddito: quello complessivamente generato da queste professioni cresce di oltre il 40% nel periodo 2009-2019 mentre quello pro capite diminuisce di oltre il 25% fermandosi a poco più di 15.900 euro.

Le proposte di Confcommercio Professioni

Per questi professionisti Confcommercio Professioni, oltre a chiedere in via prioritaria, l’equo compenso per le prestazioni professionali e, per uscire dall’emergenza della pandemia, la rateizzazione straordinaria del complessivo debito fiscale accumulato, ha elaborato una serie di proposte per il settore su fisco, politiche attive per la riqualificazione professionale, accesso al credito e previdenza complementare.

Professioni Restart. La ripartenza tra opportunità e criticità

Professioni Restart. La ripartenza tra opportunità e criticità

Transizione digitale, nuove competenze e opportunità legate al PNRR, politiche attive anche per il lavoro autonomo professionale.  Quali opportunità e quali sfide per la ripartenza delle professioni?

Appuntamento il 3 novembre con l’evento nazionale di Confcommercio Professioni.

  • Dalle 10:00 la presentazione ricerca dell’Ufficio Studi di Confcommercio sullo stato del comparto #professioni e le proposte per la ripresa.
  • Dalle 15:00 una tavola rotonda con focus sulle politiche attive per il lavoro autonomo in presenza di alcuni rappresentanti delle Regioni

L’evento potrà essere seguito su https://www.confcommercio.it/live o sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/confcommercioprofessioni

Chiarimenti sull’obbligo del green pass per i trasporti

Chiarimenti sull’obbligo del green pass per i trasporti

Con una nota di chiarimento congiunta (prot. 3742) del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili e del Ministero della Salute sono state fornite le indicazioni operative sulle applicabilità delle misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 nel settore dei trasporti.

La Nota (disponibile nella nostra Area Riservata) risponde, in particolare, ad alcune richieste di chiarimento in materia di trasporto marittimo e autotrasporto merci.

La nota evidenzia in premessa che continuano ad applicarsi, fino al 31 dicembre 2021, le misure di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19 di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 marzo 2021 e dei relativi protocolli e linee guida allegati (nel dettaglio, Allegato 14 e relativo Allegato).

In merito al trasporto marittimo, la nota precisa che, relativamente al personale impiegato, ingaggiato o che lavora a qualsiasi titolo a bordo di una nave di bandiera italiana, il cui porto di partenza, di scalo, o di destinazione finale sia nel territorio italiano, l’imbarco, ovvero il rientro a bordo della nave, da considerarsi quale luogo di lavoro (art. 9 septies D.L. 52/2021) debba avvenire secondo le seguenti modalità:

  • coloro che sono già a bordo della nave alla data del 15 ottobre 2021 e non sono in possesso di una delle certificazioni verdi COVID-19, continuano il periodo di imbarco e devono essere sottoposti, in caso di sbarco nel territorio italiano e successivo rientro a bordo, a test molecolare o antigenico con risultato negativo al virus SARS-CoV-2;
  • coloro che prendono imbarco nel territorio italiano a far data dal 15 ottobre 2021 e fino al 31 dicembre 2021;
  • al momento dell’imbarco devono essere muniti di una delle 3 tipologie di certificazioni verdi COVID-19 (da vaccino, da guarigione o da tampone);
  • in caso di sbarco nel territorio italiano e di successivo rientro a bordo, devono essere muniti di una delle tre tipologie di certificazioni verdi COVID-19.

In relazione all’ingresso nel territorio nazionale di autotrasportatori provenienti dall’estero, anche nel rispetto delle raccomandazioni della Commissione europea circa l’attivazione delle c.d. green lanes, la Nota chiarisce che si continuano a rispettare le prescrizioni per il personale viaggiante previste dall’articolo 51, comma 7, lettera a), del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 2 marzo 2021 e le ordinanze del Ministro della Salute a esso successive (con relative deroghe agli obblighi di quarantena o green pass laddove previsti in generale per l’ingresso sul territorio nazionale).

Laddove gli equipaggi di tali mezzi di trasporto non siano in possesso di una certificazione verde Covid-19, la nota precisa che è consentito esclusivamente l’accesso ai luoghi deputati alle operazioni di carico/scarico delle merci, a condizione che dette operazioni vengano effettuate da altro personale.

Webinar. Lo smart working per i professionisti

Webinar. Lo smart working per i professionisti

Martedì 19 ottobre 2021 alle 14:30 è in programma l’appuntamento di Edi Training 2021 dedicato ai professionisti e organizzato in collaborazione con il partner TIM e Confcommercio Professioni, dal titolo: “Smart working: il futuro del lavoro”.

Il webinar ha l’obiettivo di approfondire il nuovo paradigma di lavoro del lavoro agile, le opportunità che offre ai professionisti, i principali fattori abilitanti per vincere le resistenze e agevolare il cambiamento.

Soprattutto, intende presentare tutti gli strumenti operativi e le strategie per avviare ed utilizzare il lavoro agile in maniera efficace nella propria realtà lavorativa.

Tutte le informazioni sul programma e le indicazioni per iscriversi sono disponibili alla seguente pagina: Smart working: il futuro del lavoro – Il programma e l’agenda

Il form per iscriversi è disponibile direttamente a questo link: Form d’iscrizione

Compilato il form il partecipante riceverà una’mail automatica di avvenuta iscrizione contenente il link per collegarsi e partecipare al webinar.

L’iscrizione è gratuita ed aperta a tutti gli interessati. È previsto un numero massimo di partecipanti.

Gli ulteriori appuntamenti di Edi con i webinar e i relativi materiali sono disponibili su questa pagina: Formazione – Spin EDI Confcommercio