Nelle città calabresi crescono i servizi ma si riduce il commercio

Nelle città calabresi crescono i servizi ma si riduce il commercio

Analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio sulla demografia d’impresa nei centri urbani. Aumentano solo le attività di alloggio e ristorazione. Sempre più le imprese gestite da stranieri. Nei centri storici calano le attività tradizionali e crescono i servizi.

Cosenza 01/03/2023. C’era una volta il commercio: questo in estrema sintesi il quadro drammatico che emerge dalla consueta analisi dell’Ufficio Studi Confcommercio sulla demografia d’impresa nelle città italiane. Dato che trova conferma anche nella nostra Regione dove le attività commerciali si riducono mentre crescono, anche se non in tutte le provincie le attività di servizio.

Complessivamente la doppia crisi pandemica ed energetica sembra avere enfatizzato i trend di riduzione della densità commerciale già presenti prima del 2020. Questa crescente desertificazione, soprattutto nei centri storici, non deve essere sottovalutata in quanto potrebbe mettere a rischio la tenuta della struttura economica delle nostre città.

Per quanto concerne il quadro nazionale tra il 2012 e il 2022 sono sparite, complessivamente, oltre 99mila attività di commercio al dettaglio e 16mila imprese di commercio ambulante; in crescita alberghi, bar e ristoranti (+10.275); nello stesso periodo, cresce la presenza straniera nel commercio, sia come numero di imprese (+44mila), sia come occupati (+107mila) e si riducono le attività e gli occupati italiani (rispettivamente -138mila e -148mila).

Meno profonda, ma non per questo meno allarmante, la situazione di decrescita nelle città capoluogo calabresi.

Grafico 1 – Commercio nei centri storici 2012-2022

Fonte: Ufficio studi Confcommercio

Per quanto riguarda il commercio nei centri storici, tutte le principali città della Regione eccetto quella di Crotone mostrano il segno meno in termini di attività presenti. La situazione più complessa è quella legata al centro storico di Reggio Calabria che conta una riduzione di 103 unità.

Grafico 2 – Commercio non centri storici 2012-2022

Fonte: Ufficio studi Confcommercio

Anche al di fuori del centro storico, il commercio nelle nostre città non sembra vivere un momento particolarmente felice. Le aree urbane di Cosenza, Reggio Calabria e Catanzaro mostrano un segno meno in termini di attività presenti, mentre Crotone e Vibo Valentia mostrano un segno di crescita.

Grafico 3 – Servizi centri storici 2012-2022

Fonte: Ufficio studi Confcommercio

Diversa la situazione dei servizi quali alloggio, ristorazione e bar. Nei centri storici, infatti, aumenta la presenza di questa tipologia di attività tranne nelle città di Catanzaro e Vibo Valentia che mostrano una discreta flessione.

Grafico 4 – Servizi non nei centri storici 2012-2022

Fonte: Ufficio studi Confcommercio

Infine per quanto concerne le aree urbane, anche qui in linea generale assistiamo ad un aumento dei servizi di alloggio, ristorazione e bar, eccezion fatta per le città di Cosenza e Crotone che mostrano un segno meno.

Il presidente di Confcommercio Calabria Klaus Algieri nel commentare l’analisi dell’Ufficio Studi sulla demografia di impresa nelle città calabresi ha dichiarato: “La desertificazione commerciale non riguarda solo le imprese, ma la società nel suo complesso. Il fatto che il cuore pulsante delle nostre città stia lentamente cessando di battere significa che ci troviamo di fronte a meno servizi, meno vivibilità e di conseguenza minor sicurezza sulle nostre strade. Le attività commerciali, infatti, non sono da considerare solo in termini economici, ma anche come sentinelle dei nostri territori. La loro assenza rischia di spegnere i luoghi in cui viviamo. Occorre quindi accelerare la riqualificazione urbana con un utilizzo più ampio e selettivo dei fondi europei del PNRR e coinvolgendo anche i corpi intermedi nella realizzazione dei progetti”.

Le imprenditrici del terziario in prima linea sulla digitalizzazione

Le imprenditrici del terziario in prima linea sulla digitalizzazione

Cosenza, 23 febbraio 2023. Presentati oggi in un convegno a Cosenza i dati di una ricerca nazionale Terziario  Donna – Tagliacarne  e del progetto Confcommercio “Imprenditrici Digitali”.

La crisi da Covid-19 ha accelerato il processo di digitalizzazione delle imprese femminili. Nel triennio 2017-2019, infatti, le imprese femminili operanti nel terziario che hanno investito nel digitale sono l’8,5% (percentuale simile nelle imprese maschili), ma salgono al 13,7% nel periodo del Covid-19 (vs 14,0% delle maschili) per poi diminuire leggermente al 13% nel triennio 2022-24 (vs 18,3% maschili).

Solo l’8% delle imprese femminili del terziario prevede di investire nel triennio 2022-24 nella Duplice transizione (sia tecnologie digitali sia green) e un ulteriore 5% delle imprese investirà solo nelle tecnologie digitali. Ma c’è anche chi non effettuerà transizioni: il 48% delle imprese non investirà nel 2022-24 né in tecnologie digitali né in sostenibilità ambientale.

Per quasi la metà delle imprese femminili intervistate, la crisi da Covid-19 ha avuto effetti sulla decisione di investire in soluzioni digitali e sull’ammontare degli investimenti ad esse dedicate (vs il 38% delle maschili). Di contro, per poco più di un terzo delle imprese le decisioni in tema di investimenti digitali sono state prese a prescindere dalla crisi . Il 69% circa delle imprese femminili ha potenziato l’utilizzo dei social media e il 43% circa ha migliorato la propria “vetrina” digitale. Le imprese femminili rispetto a quelle maschili investono meno nel cloud per la gestione dei dati aziendali (20,4% vs 22,8%), nell’e-commerce (20,2% vs 20,8%) e in sicurezza informatica (15,3% vs 18,3%).

L’adozione di nuovi strumenti digitali comporta spesso la necessità di avviare specifiche iniziative di formazione all’interno dell’impresa. L’acquisizione di competenze digitali può riguardare la figura dell’imprenditore/imprenditrice (poco meno del 50% sia nelle imprese femminili che in quelle maschili) oppure i dipendenti rispetto ai quali le percentuali scendono considerevolmente (rispettivamente al 12,4% e al 14,2%).

Per più della metà delle imprenditrici sarebbe auspicabile semplificare le procedure amministrative per ottenere incentivi e agevolazioni a supporto degli investimenti in sostenibilità ambientale e tecnologie digitali. Elevata anche la percentuale delle imprenditrici che preferirebbero avere maggiori incentivi fiscali. Circa una imprenditrice su tre punterebbe alla formazione sia scolastica/universitaria che finalizzata ad incrementare le competenze in materia (green&digitale) all’interno delle imprese. L’accesso al credito rimane comunque una delle principali problematiche da risolvere (nel 31,8% dei casi).

Questi i dati principali di una ricerca, condotta da  Terziario Donna Confcommercio in collaborazione all’Istituto Tagliacarne, presentata oggi a Cosenza,  in occasione del convegno “Digitalizzate e connesse con il futuro”.

Commenta Anna Lapini, Presidente di Terziario Donna ConfcommercioIn Italia il digitale è donna, o potrebbe esserlo se ci fossero condizioni di contesto migliori, perché anche nel digitale esiste un gender gap, che può essere colmato con la formazione, i finanziamenti, la semplificazione, il superamento di stereotipi.”  Il nostro progetto “Imprenditrici digitali” promosso da Terziario Donna ed EDI – Confcommercio, mira a supportare le imprenditrici nel cammino della transizione digitale fornendo loro ascolto e  soluzioni mirate. Nel giro di pochissimo abbiamo realizzato già 250 check up di posizionamento digitale gratuiti, dal Trentino alla Sicilia, a dimostrazione che le imprenditrici anche su questo sono in prima linea”.

Per Klaus Algieri Presidente di Confcommercio Cosenza l’evento è una grande occasione per mostrare come l’imprenditoria femminile della provincia sia una realtà consolidata: “La provincia di Cosenza – ha detto il presidente Algieri – mostra una vocazione all’imprenditoria femminile più alta rispetto alla media nazionale. Un dato che restituisce il valore e la capacità delle nostre imprenditrici di conquistare spazio e mercato. Avere qui tra noi l’evento Impresa è Donna mostra come continuiamo ad essere centro propulsore di analisi, studi e condivisione di idee anche nell’ambito della digitalizzazione”.

Imprese che hanno investito/investiranno nel digitale

Fonte: indagini Centro Studi Tagliacarne-Unioncamere

Soluzioni digitali più adottate

Fonte: indagini Confcommercio-Terziario Donna

Azioni di supporto agli investimenti in sostenibilità ambientale e tecnologie digitali

Fonte: indagini Confcommercio-Terziario Donna

Le imprese femminili in Calabria e a Cosenza

Sulla base dei dati Unioncamere-Infocamere, in Calabria operano nel 2022 quasi 45mila imprese femminili, pari a circa un quarto della base produttiva regionale (23,6%, settimo valore tra le regioni italiane).

Di queste, oltre 16mila (più di un terzo del totale, il 36,6%) si concentrano nel territorio di Cosenza, seguita in valore assoluto da Reggio Calabria che ne conta poco più di 13mila e, a distanza, da Catanzaro con quasi 8mila unità.

Se si guarda al tasso di femminilizzazione dell’imprenditoria è Reggio Calabria a registrare la quota più elevata (24,0%, 30-esima posizione in Italia), seguita a una certa distanza nella classifica regionale da Crotone (23,8%) e Cosenza (23,6%), Catanzaro (23,3%) e Vibo Valentia a chiudere la lista con 22,4% (superiore anch’essa, anche se di poco, alla media nazionale).

Imprese femminili in Calabria, per provincia. Anno 2022

Province Valori assoluti % Tasso di femminilizzazione Posto nella grad. nazionale
Catanzaro 7.630 17,2 23,3 48
Cosenza 16.243 36,6 23,6 41
Crotone 4.306 9,7 23,8 35
Reggio di Calabria 13.089 29,5 24,0 30
Vibo valentia 3.111 7,0 22,4 65
Calabria 44.379 100,0 23,6 7
Italia 1.336.689   22,2  
 Fonte: elaborazioni Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne su dati Unioncamere-Infocamere

 

Corso di formazione agenti di commercio

Corso di formazione agenti di commercio

Iniziato da poco un nuovo Corso di formazione abilitante per Agente e Rappresentante di Commercio presso la sede di via Alimena, 14 a Cosenza. È ancora possibile iscriversi, rimangono gli ultimi posti.

L’obiettivo del corso è quello di formare nuove figure professionali da avviare ad un’attività autonoma e peculiare come quella dell’intermediazione commerciale tra impresa e cliente.

Il corso ha una durata complessiva di 80 ore e possono iscriversi gli aspiranti agenti che abbiano raggiunto la maggiore età e abbiano assolto l’obbligo scolastico. Il 50% delle lezioni si svolge in F.A.D. (formazione a distanza) e il restante 50% in aula. È tollerato inoltre il 20% delle assenze.

Il costo è di €470, rateizzabile con un acconto di €150 al momento dell’iscrizione e saldo presso gli uffici di Confcommercio di Cosenza prima della fine del corso.

Il corso tratterà i seguenti moduli:

  • Diritto commerciale
  • Nozioni di legislazione tributaria
  • Economia aziendale
  • Organizzazione e tecnica di vendita
  • Tutela previdenziale assistenziale

Gli esami finali dei corsi la sede di SDI Confcommercio che è ente accreditato presso la Regione Calabria.

Al superamento della prova finale verrà rilasciato ad ogni partecipante un attestato di frequenza e profitto valido in tutta Italia per l’iscrizione alla Camera di Commercio.

Per l’iscrizione sono necessari:

  • Modulo Iscrizione
  • Documento di identità e Codice fiscale

Possibilità di effettuare il pagamento del corso in più soluzioni.

Affrettati ed assicurati il tuo posto. Per maggiori informazioni consulta contattaci ai seguenti recapiti:

Tel 0984 77181, email formazione@confcommercio.cs.it

Corso SAB ex REC a Corigliano Rossano

Corso SAB ex REC a Corigliano Rossano

Inizierà a breve in modalità mista (online e in aula) il nuovo corso abilitante alla somministrazione e la vendita al pubblico di alimenti e bevande, gestito dalla sede di Corigliano Rossano. Rimangono gli ultimi posti per potersi iscrivere.

Il corso ha una durata complessiva di 100 ore e possono iscriversi coloro che abbiano raggiunto la maggiore età e assolto l’obbligo scolastico. Il 30% delle lezioni si svolge in F.A.D. (formazione a distanza) e il restante 70% in aula. È tollerato inoltre il 20% delle assenze.

Il costo è di €470, rateizzabile con un acconto di €150 al momento dell’iscrizione e saldo presso gli uffici di Confcommercio di Corigliano prima della fine del corso.

Tra gli argomenti trattati nelle lezioni Contabilità e legislazione fiscale; Merceologia; Economia aziendale; Marketing; Sicurezza sul lavoro.

Al termine del corso verrà rilasciato ad ogni partecipante un attestato riconosciuto dalla Regione Calabria, valido su tutto il territorio nazionale.

Assicurati un posto al corso. Per iscrizioni e informazioni contatta i nostri uffici di Corigliano – Rossano via Metaponto – tel. 0983 859021, email corigliano@confcommercio.cs.it

Le risposte alle domande più frequenti

Quanto dura un corso SAB?
Il corso ha una durata complessiva di 100 ore e possono iscriversi coloro che abbiano raggiunto la maggiore età e abbiano assolto l’obbligo scolastico.
Per quali attività è obbligatorio l’attestato?
Le attività per le quali è obbligatorio avere l’attestato rilasciato dal corso SAB sono:
• ristoranti e pizzerie;
• supermercati, minimarket e negozi alimentari;
• fast-food e tavole calde, rosticcerie;
• bar, gelaterie e caffetterie;
• macellerie;
• enoteche;
• farmasanitarie e negozi che vendono prodotti per l’infanzia;
• rivendite di integratori alimentari.
Come si svolge l'esame sab?
L’esame finale è articolato in una prova scritta ed una orale. La prova scritta consiste nella risoluzione, alla presenza della commissione d’esame, di trenta domande a risposta multipla.
Che cosa si studia in un Corso SAB?
• Riconoscimento merceologico ed etichettatura – 10 ore
• Manipolazione igienica e sicura degli alimenti – 30 ore
• Sicurezza sui luoghi di lavoro – 20 ore
• Avviamento e gestione dell’azienda – 20 ore
• Organizzazione e gestione operativa dell’azienda – 20 ore

Seminario: dumping sociale

Seminario: dumping sociale

Confcommercio Cosenza nell’ambito del progetto “In.Forma. Il Capitale Umano”, organizza per il prossimo 13 febbraio alle ore 09:00 un webinar introduttivo dal titolo “Dumping sociale “.

In particolare nel corso del seminario saranno introdotte le seguenti tematiche:

  • La risoluzione del Consiglio d’Europa per la lotta al dumping sociale;
  • Confronto con le norme contrattuali e previdenziali dei principali paesi originari del flussi di lavoro in dumping;
  • La normativa sugli appalti e subappalti e le modifiche che saranno introdotte a seguito della decisione del Consiglio;
  • I metodi di ricalcolo degli oneri contributivi a compensazione del costo del lavoro.

Il seminario è rivolto a delegati e operatori di Confcommercio, ma aperto anche a stakeholder locali, enti di governance e uditori esterni.

Docenti:

Marco Cardamone – Consulente esperto di fiscalità, rapporti di lavoro e contenzioso

Il corso si svolgerà online. Per partecipare sarà necessaria la registrazione al presente link https://forms.gle/nQXHCGf2N4tCu86a8