Avviso pubblico SAFE. Dalla Regione Calabria aiuti alle imprese per il caro energia

Avviso pubblico SAFE. Dalla Regione Calabria aiuti alle imprese per il caro energia

Dopo aver concluso la ricognizione del fabbisogno di liquidità delle piccole e medie imprese (PMI) calabresi determinato dall’incremento delle spese energetiche (iniziativa “SAFE”, Supporting Affordable Energy), la Regione Calabria ha pubblicato l’avviso pubblico che prevede misure di contrasto al caro bollette.

Possono presentare domanda per ottenere il contributo a fondo perduto del 100% della spesa ritenuta ammissibile le PMI di tutti i settori. L’importo massimo concedibile è pari a € 2.000.000

Le spese ammissibili sono determinate in funzione del fabbisogno di liquidità determinato a causa dell’incremento delle spese legate al consumo energetico per la crisi internazionale collegata all’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia.

L’aiuto concedibile viene calcolato come differenziale tra i costi medi ponderati per unità di misura per il consumo energetico (gas e/o elettrico) nel periodo compreso tra il 1° febbraio 2022 e il 30 giugno 2023, («periodo ammissibile») e il periodo compreso tra il 1° febbraio 2021 ed il 31 gennaio 2022 (“periodo di riferimento”) e sarà concesso unicamente alle imprese che hanno registrato nel periodo ammissibile un incremento pari ad almeno il 10% dei costi energetici rispetto al periodo di riferimento.

Ai fini del calcolo del contributo concedibile l’importo imponibile Iva per le fatture dei periodi imputati include esclusivamente le seguenti voci di costo rilevabili dalle stesse fatture: spese per la materia energia, spese per il trasporto e la gestione del contatore, spese per oneri di sistema, ricalcoli di importi precedenti (i.e. modifiche prezzi, errori di lettura, malfunzionamenti del sistema di misura), ricadenti nel periodo ammissibile.

Le domande possono essere predisposte attraverso la piattaforma informatica, a partire dalle ore 10:00 del giorno 11 settembre 2023 e fino alle ore 16:00 del giorno 21 settembre 2023. L’invio definitivo delle domande precedentemente predisposte è previsto per il giorno 22 settembre 2023 dalle ore 10:00 fino alle ore 16:00.

Si tratta di una procedura a sportello in base all’ordine cronologico di ricevimento delle domande.

Per maggiori informazioni potete contattare i nostri uffici:

Cosenza: Tel 098477181 – email servizi@confcommercio.cs.it

Corigliano Rossano: Tel 0983859021 – corigliano@confcommercio.cs.it

Confcommercio Cosenza è centro di orientamento di Unimercatorum

Confcommercio Cosenza è centro di orientamento di Unimercatorum

Confcommercio Cosenza è Ei-point accreditato dell’Università Mercatorum come centro qualificato di orientamento. L’Università della Camere di Commercio offre un’ampia offerta di percorsi formativi: corsi di laurea, master e alta formazione.

L’Università online Mercatorum è dedicata alle imprese e al lavoro, fondata dalle Camere di Commercio, con diversi corsi di laurea, numerosi Master e interessanti corsi di alta formazione ideati per arricchire la propria formazione e preparazione.

L’Ateneo che all’interno della sua ampia offerta formativa può contare su percorsi mirati per studenti, imprenditori e lavoratori. Tutti i corsi di Mercatorum possono essere seguiti a distanza in modalità asincrona, con videolezioni e dispense sempre disponibili online. Ciò rappresenta un elemento importante per coloro i quali hanno già avviato un percorso professionale e vogliano abbinarvi un percorso accademico.

Presso la sede di Confcommercio Cosenza è possibile iscriversi a numerosi corsi in ogni momento dell’anno, usufruendo di diverse agevolazioni economiche. Per scoprire tutti i vantaggi, conoscere l’offerta formativa e avere maggiori informazioni è possibile contattare l’Ei-point di Via Alimena, 14 a Cosenza.

Contatta ora l’Ufficio Orientamento di Confcommercio Cosenza allo 098477181.

Ristori agenzie di viaggio e tour operator

Ristori agenzie di viaggio e tour operator

Il ministero del turismo ha comunicato che da martedì 8 agosto 2023 si potranno presentare le domande per richiedere gli incentivi per le agenzie di viaggio e i tour operator in difficoltà, mediante piattaforma informatica.

I beneficiari della misura di ristoro sono le agenzie di viaggio e i tour operator quindi soggetti con attività primaria o prevalente identificata dai codici ATECO 79.1, 79.11 o 79.12 che hanno subito una diminuzione media del fatturato nell’anno 2021 di almeno il 30% rispetto alla media del fatturato dell’anno 2019.

Il ministero ha stanziato un totale di 39 milioni di euro per i ristori che verranno erogati sotto forma di contributo a fondo perduto agli aventi diritto.

Il ristoro si calcola sulle percentuali della differenza tra l’ammontare delle fatture attive e dei corrispettivi e nello specifico sono le seguenti:

  • 5% per i soggetti con ricavi non superiori a 400.000 euro nel periodo di imposta 2019;
  • 3% per i soggetti con ricavi superiori a 400.000 euro e fino a 1 milione di euro nel periodo di imposta 2019;
  • 1% per i soggetti con ricavi superiori a 1 milione di euro e fino a 50 milioni di euro nel periodo di imposta 2019;
  • 0,5% per i soggetti con ricavi superiori a 50 milioni di euro nel periodo di imposta 2019.

L’ammontare del contributo è altresì determinato sulla differenza tra l’ammontare delle operazioni con data di effettuazione dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019 e l’ammontare delle operazioni con data di effettuazione dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021 secondo le seguenti percentuali:

  • 50% per i soggetti con ricavi non superiori a 400.000 euro nel periodo di imposta 2019;
  • 30% per i soggetti con ricavi superiori a 400.000 euro e fino a 1 milione di euro nel periodo di imposta 2019;
  • 10% per i soggetti con ricavi superiori a 1 milione di euro e fino a 50 milioni di euro nel periodo di imposta 2019.

Le domande potranno essere presentate utilizzando esclusivamente la Piattaforma informatica raggiungibile al link https://istanze.ministeroturismo.gov.it/ dalle ore 12:00 del giorno 8 agosto 2023 e fino alle ore 12:00 del giorno 22 settembre 2023.

Orario estivo degli uffici a Luglio

Orario estivo degli uffici a Luglio

A partire da domani, venerdì 7 luglio, gli orari degli uffici Confcommercio delle sedi di Cosenza e Corigliano-Rossano subiranno delle variazioni.
Per i venerdì di luglio infatti l’orario di chiusura è fissato alle 14:00, mentre dal lunedì al giovedì rimane invariato.
Zone economiche montane per rilancio del paese

Zone economiche montane per rilancio del paese

Algieri, Confcommercio: “La Regione si faccia promotrice del modello ZEM. Bisogna puntare sull’economia della montagna che ha prodotto nel 2019 circa il 45% del Pil dell’Italia pari a 805,6 miliardi di euro valore che, secondo Eurostat, colloca il nostro Paese primo in Europa”.

Cosenza, 04/07/2023 – Le Zone Economiche Montane (ZEM) rappresentano un patrimonio unico e prezioso chiamato, negli ultimi anni, ad affrontare importanti sfide nello sviluppo economico e sociale.

Proprio per questo, affrontare l’attuazione dell’Agenda Onu 2030 senza occuparsi di aree interne e di montagna, come previsto dalla Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI), potrebbe essere sinonimo di fallimento delle politiche e di inefficacia degli interventi previsti.

Secondo il Presidente di Confcommercio Calabria e vicepresidente nazionale Unioncamere (Unione delle Camere di Commercio Italiane), Klaus Algieri: “Il ridimensionamento e la soluzione delle fragilità unitamente all’importanza dell’economia della montagna in Italia necessitano l’elaborazione di iniziative strategiche dedicate. Tra queste sarà di fondamentale importanza il passaggio dalla “fiscalità agevolata, alla fiscalità dedicata” con la costituzione, sulla scia delle ZES, delle “Zone Economiche Montane” (ZEM), che abbiano come destinatari i Comuni di montagna e che diano priorità a investimenti (nazionali e esteri) relativi alla transizione green per tutelare il patrimonio ambientale della montagna pur garantendone lo sviluppo e alla transizione digitale al fine di superare le “barriere infrastrutturali e naturali”. Le ZEM così costituite – ha sottolineato Algieri – porteranno alla valorizzazione e al consolidamento delle attività economiche già presenti sul territorio (commercio, filiera agro-alimentare-boschiva, turismo, etc.) e all’attrazione e creazione di nuove imprese e centri di ricerca sulla biodiversità e sull’economia sostenibile in stretto collegamento con le Università. Consentiranno di porre un freno al declino demografico e all’invecchiamento della popolazione nei Comuni montani e attrarre i giovani. Attraverso di esse si potrà creare, quindi, una alternativa alla polarizzazione urbana della popolazione e alla fuga di capitale umano verso i centri urbani, sostenuta da una incisiva attività di formazione e politiche attive del lavoro. Il tema delle ZEM è molto importante e non va trascurato lo dicono i dati, lo ha ribadito anche il mio Presidente Nazionale Carlo Sangalli nel corso dell’Assemblea Pubblica di Confcommercio. Auspico – ha concluso Algieri – che il Presidente Occhiuto in virtù del ruolo che ricopre a livello nazionale si faccia portavoce di questa proposta sui tavoli che contano e che dalla Calabria parta un progetto pilota, che mostri a tutti le potenzialità delle aree montane”.

Le zone montane in cifre

Le aree di montagna sono realtà fragili per condizioni fisico-geografiche, ambientali e per processi modificativi della vita sociale intervenuti nel tempo dove si gioca il futuro della conservazione e rigenerazione di biodiversità del nostro Paese. Tuttavia, in questi territori sono presenti limiti, ma anche nuove opportunità con specificità differenti (come quelle che distinguono territori alpini da quelli appenninici) e tante forme di imprenditorialità intergenerazionale.

Nelle aree montane e interne lo spopolamento è la minaccia maggiore. Infatti, l’impatto demografico negativo colpirà entro 10 anni, secondo l’Istat, nove Comuni su dieci nel caso di Comuni di zone rurali con l’ampliarsi del fenomeno della “desertificazione demografica” di molte aree del Paese in particolare a Sud.

Oggi, in un contesto di globalizzazione e di alta mobilità della popolazione, contrastare lo spopolamento di questi territori sempre meno può significare trattenere soltanto la popolazione, specialmente giovanile, e sempre più richiede una capacità dei territori non urbani di essere attrattivi: la capacità di attrarre imprese e giovani è tra gli argomenti più efficaci da giocare per radicare il progetto di vita di un numero sufficientemente ampio di giovani (nativi e non) nelle aree montane con nuove attività di lavoro, impresa o studio.

Secondo il criterio statistico di ISTAT, l’Italia risulta caratterizzata, per la sua conformazione orografica, da un territorio prevalentemente collinare (41,6% della superficie complessiva, che contiene il 38,9% della popolazione residente in Italia), seguìto da quello di montagna (35,2% del territorio e 12,4% della popolazione) e di pianura (23,2% del territorio e 48,7% della popolazione).

Secondo i dati dell’UNCEM (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani) il territorio montano comprende attualmente 3.524 comuni totalmente montani e 652 comuni parzialmente montani, per un totale complessivo di 4.176 su 7.901 comuni italiani (al 1° gennaio 2023). In termini di estensione territoriale, su un totale di 302.073 kmq che definiscono il territorio italiano, circa 147.517 kmq sono occupati dai comuni montani, rappresentando, quindi, il 49% del territorio nazionale.

L’Italia, secondo Eurostat, è il primo Paese dell’Unione europea a 27 per Pil realizzato in province montane, territori in cui almeno metà della superficie e/o della popolazione è in aree montane: nel 2019 è ammontato a 805,6 miliardi di euro, il 44,9% del totale nazionale, una quota più che doppia rispetto al 20,7% registrato dalla media delle aree montane nell’Ue. Il valore dell’economia italiana della montagna, infatti, supera anche i 776,3 miliardi di euro della Spagna (62,4% del Pil), i 417,5 miliardi della Francia (17,1%) e i 241,5 miliardi della Germania (7%).

Nell’economia italiana della montagna, a fronte del 47,8% della popolazione nazionale, si concentra nel 2021 il 51,1% delle presenze turistiche totali e il 50,7% delle presenze turistiche straniere.

Secondo un recente studio, sono 63 le province montane in Italia che contano 2.077.826 micro e piccole imprese (MPI), attive con 5.137.434 addetti, i quali sono il 47,3% degli addetti nazionali delle MPI. Nel perimetro delle province che rappresenta l’economia italiana della montagna, le MPI rappresentano il 69,4% degli addetti delle imprese totali di tali province, una quota ampiamente superiore al 63,4% della media nazionale.