Zona Gialla. Asporto anche dopo le 18 per i bar

Zona Gialla. Asporto anche dopo le 18 per i bar

Il 7 maggio il Ministero dell’Interno, d’intesa con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha emanato una circolare con cui ha fornito nuovi chiarimenti in ordine alle disposizioni introdotte dal decreto “Riaperture”, per quanto concerne le attività dei servizi di ristorazione.

Il Ministero ha chiarito che per le attività identificate dal codice ATECO 56.3 (bar e altri esercizi simili senza cucina) in zona gialla la vendita per asporto è da ritenersi consentita anche oltre le ore 18:00, nel rispetto dei vigenti limiti orari agli spostamenti (al momento consentiti nella fascia oraria 5:00 – 22:00).

Con la nota, il Ministero rettifica quanto diversamente affermato nella precedente circolare del 24 aprile 2021 al paragrafo “Attività dei servizi di ristorazione”.

Di conseguenza, all’interno della zona gialla, tutti gli esercizi che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dal codice ATECO 56.3, potranno effettuare la vendita per asporto fino alle ore 22:00, secondo quanto previsto, in generale, per tutte le attività dei servizi di ristorazione.

Il Ministero ricorda, tuttavia, che rimangono comunque vietati, ai sensi dell’art. 27, commi 1 e 2, del DPCM 2 marzo 2021, sia il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici o aperti al pubblico dopo le ore 18:00, sia la consumazione sul posto o nelle adiacenze dei pubblici esercizi, in qualsiasi orario.

La norma si applica esclusivamente in zona gialla, per gli esercizi che svolgono come attività prevalente una di quelle identificate dal codice ATECO 56.3, collocati all’interno delle zone arancione e rossa, rimangono in vigore le previgenti disposizioni e, pertanto, l’asporto è consentito esclusivamente fino alle ore 18:00.

Corigliano-Rossano. Divieto di asporto per bar e ristoranti inaccettabile

Corigliano-Rossano. Divieto di asporto per bar e ristoranti inaccettabile

Confcommercio Cosenza: “Invitiamo il Comune a rivedere le disposizioni in materia di consegne a domicilio e asporto. È necessario uniformare le disposizioni alla normativa nazionale e regionale”.

Con una lettera al sindaco di Corigliano Rossano Flavio Stasi, Confcommercio Cosenza ha chiesto al primo cittadino di rivedere le disposizioni contenute nell’ordinanza 38 del del 26 marzo 2021, in particolare quelle riguardanti l’attività di asporto e consegna a domicilio per i pubblici esercizi.

L’ordinanza, infatti, ha espressamente previsto che l’attività di consegna a domicilio è consentita alle attività di ristorazione con somministrazione, alle attività di ristorazione connesse alle aziende agricole, alle attività di ristorazione da asporto e alle attività di ristorazione ambulante dopo le ore 19 nei giorni feriali, dopo le ore 15 il sabato e nell’intera giornata di domenica. Tutto tace in merito a bar, pasticcerie e gelaterie che come si sa nel periodo pasquale, grazie alla realizzazione dei prodotti tipici, rischiano di vedersi negata la possibilità di fare incassi in un contesto già di per se allarmante.

Confcommercio Cosenza ha quindi raccolto la protesta dei titolari dei pubblici esercizi della città ionica, chiedendo a gran voce di rivedere il provvedimento che se confermato andrebbe a provocare seri danni economici alle attività. Le proteste sono anche legate al fatto che l’ordinanza appare essere eccessivamente rigida rispetto alla normativa nazionale e regionale, andando a punire in maniera sproporzionata tali attività e deludendo le aspettative di vendita degli operatori per il periodo Pasquale.