Il Progetto 2023 “Buone pratiche sullo spreco alimentare”, di cui trovate in allegato il rapporto finale, è stato realizzato dal Settore Commercio e Legislazione di Impresa di Confcommercio, in collaborazione con Alma Mater Studiorum Università di Bologna e l’Osservatorio Internazionale su Cibo e Sostenibilità (WWIO). Hanno partecipato anche la delegazione di Confcommercio presso l’UE, Fipe, FIDA e Conad.

Il progetto ha confrontato le misure adottate da Francia, Spagna e Inghilterra con le iniziative italiane promosse a partire dalla Legge Gadda (L. 166/2016), che è lo strumento utilizzato dall’Italia per perseguire gli obiettivi comunitari di riduzione dello spreco alimentare.

Sono state raccolte, comparate e monitorate le legislazioni vigenti e gli atti non vincolanti adottati dai suddetti paesi (al 26 gennaio 2024) anche a livello locale (Londra, Manchester e Comunità autonoma della Catalogna).

Il progetto ha considerato anche i lavori in corso nell’UE relativi alla revisione della Direttiva quadro sui rifiuti 2008/98/CE, già modificata in passato per chiarire l’oggetto e la portata delle sue disposizioni, in particolare la definizione di rifiuto alimentare. Questo con l’obiettivo di contribuire al raggiungimento dell’obiettivo 12.3 di sviluppo sostenibile dell’ONU: dimezzare l’ammontare pro-capite globale dei rifiuti alimentari e ridurre le perdite di cibo lungo le catene di produzione e fornitura, comprese le perdite post raccolto.

La proposta di modifica della Direttiva (COM (2023) 420 final), approvata dalla Commissione a luglio 2023, contiene obiettivi giuridicamente vincolanti di riduzione dei rifiuti alimentari rispetto a quelli prodotti nel 2020, con una riduzione del 10% per le fasi di trasformazione e fabbricazione e del 30% pro-capite per le fasi di commercio al dettaglio, nei ristoranti, nei servizi di ristorazione e nei nuclei domestici.

Dall’analisi svolta emerge che il percorso verso una maggiore sostenibilità implica il perseguimento di due direttrici principali:

  1. L’impegno di ciascuna impresa nel contrastare lo spreco alimentare e la quantificazione degli sforzi sostenuti.
  2. La necessità che tutti gli attori coinvolti (privati, pubblica amministrazione e cittadini) agiscano in maniera sinergica, coordinando le forze nel rispetto degli ambiti e delle competenze di ciascuno.

È quindi essenziale comprendere i meccanismi di misurazione dei rifiuti alimentari prodotti e garantire che i dati siano confrontabili, pubblici e accessibili anche alle associazioni di rappresentanza.

Per ricevere una copia del RAPPORTO FINALE DEL PROGETTO 2023 “Buone pratiche sullo  preco alimentare” contatta i nostri uffici di Cosenza alla seguente email: servizi@confcommercio.cs.it 

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