
Il mondo delle imprese lotta con la crisi. I dati su aperture e chiusure in Calabria
Articolo della Gazzetta del Sud del 21-01-2022 sull’andamento del numero di imprese in Calabria nel triennio 2019 – 2021

Articolo della Gazzetta del Sud del 21-01-2022 sull’andamento del numero di imprese in Calabria nel triennio 2019 – 2021
Algieri, Confcommercio: La situazione sta diventando insostenibile per le nostre imprese. Sono necessari interventi mirati per impedire ulteriori rincari. Le imprese sono già piagate dall’emergenza covid. Devono essere aiutate.
Il caro energia sta colpendo pesantemente le imprese del commercio, della ricettività e della ristorazione che nel 2022, nonostante le misure di contenimento già adottate dal Governo, dovranno sostenere un aumento della bolletta energetica con una spesa complessiva per gas ed elettricità che passerà da 11,3 miliardi di euro del 2021 a 19,9 miliardi (+76%) Un conto salatissimo per 1 milione di imprese: le più colpite dalla pandemia e che ora rischiano in tantissime la chiusura anche a causa dei rincari energetici. E’ quanto emerge da uno studio di Confcommercio, svolto in collaborazione con Nomisma Energia, sugli effetti del caro-energia sulle imprese del terziario.
In particolare per l’elettricità, le imprese di questi settori, con un consumo complessivo di 22 miliardi di chilowattora, con le nuove tariffe in vigore dal 1° gennaio, vedranno aumentare la bolletta da 7,4 miliardi di € nel 2021 a 13,9 nel 2022. A questa spesa si deve poi aggiungere quella, altrettanto pesante, per il gas che, con un consumo complessivo di 5 miliardi di metri cubi, vedrà la bolletta aumentare da 3,9 miliardi € nel 2021 a 6 miliardi nel 2022.
Tab. 1 – Spesa energia settore commercio, alloggi, ristorazione (Mld €)
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2019 |
2020 |
2021 |
2022 |
Elettricità |
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6,3 |
6,0 |
7,4 |
13,9 |
Gas |
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4,2 |
2,9 |
3,9 |
6,0 |
Totale |
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10,5 |
8,9 |
11,3 |
19,9 |
Fonte: Confcommercio-Nomisma Energia
Nel dettaglio dei singoli settori, gli aumenti medi, su base annua, sono i seguenti: per gli oltre 30 mila alberghi italiani la spesa per la bolletta elettrica passerà da 49 mila € a 79 mila €, un aumento del 61% solo in parte mitigato dalle offerte a prezzo fisso che qualcuno è riuscito ad ottenere sul mercato libero.
A questo poi si aggiunge la bolletta del gas che passa da 10 mila a quasi 20 mila €. Per un albergo tipo (con consumi di 260 mila chilowattora/anno di elettricità e 18 mila metri cubi di gas), la spesa annua passa da 59 mila € a 98 mila €.
Pesanti aumenti si registrano anche per i 140 mila bar d’Italia, la cui bolletta elettrica passerà in media da 4 mila a 7 mila € per salire, con il costo del gas, da 5 mila a 10 mila € in totale. Anche i quasi 200 mila ristoranti registreranno una maggiore spesa elettrica che passerà da 7 mila a 12 mila € che, con il gas, farà segnare un maggiore costo totale che da 11 mila € salirà fino a 19 mila €.
Per gli oltre 200 mila negozi alimentari, che usano molto l’elettricità per la refrigerazione degli alimenti, la bolletta elettrica passerà da 15 mila a 24 mila €, mentre i costi del gas, usato per lo più per il riscaldamento dei locali, passeranno da 1.300 a 2.300 €, con il totale che salterà così da 16 mila a 26 mila €.
I circa 440 mila negozi non alimentari, la categoria più numerosa, avranno una bolletta energetica, fra gas ed elettricità, che passerà da 5 mila a 7 mila €, con l’incremento maggiore dovuto all’elettricità.
Se non bastasse, negli ultimi giorni si è “risvegliato” anche il petrolio la cui quotazione, dopo mesi di sostanziale stabilità, è arrivata a 87 dollari per barile, massimo da oltre 7 anni e circa il 60% in più rispetto ad un anno fa. Aumento che ha trascinato al rialzo anche il prezzo del gasolio diesel, impiegato dall’autotrasporto per la logistica di tutti i beni che arrivano ai consumatori finali, che tocca oggi nuovi picchi a 1,65 € per litro, massimo anche questo da metà 2014, superiore di 35 centesimi rispetto ad un anno fa. Per il settore dell’ autotrasporto, che consuma circa 20 miliardi di litri di gasolio all’anno, questi aumenti significano un maggior costo su base annuale pari a 7 miliardi di €. D’altra parte, sul fronte dei carburanti alternativi, la crescita vertiginosa dei prezzi del Gas Naturale Liquefatto (GNL), che in un anno sono più che raddoppiati, rende, di fatto, economicamente inutilizzabile tale soluzione, con tanti veicoli con tale alimentazione, sostenibili e di recente acquisto, costretti paradossalmente a rimanere fermi nei piazzali delle imprese.
Si tratta di aumenti insostenibili destinati ad incidere sull’inflazione e ad indebolire la dinamica dei consumi. Per contrastare il “caro bollette”, servono misure strutturali. In particolare, occorre affrontare il tema della riduzione della dipendenza dalle forniture estere. Inoltre, va avviata la riforma della struttura della bolletta elettrica, anche affrontando il nodo degli oneri generali di sistema. E vanno messe in campo misure per compensare gli impatti negativi dell’aumento dei prezzi dei carburanti su tutta la filiera del trasporto e della logistica. E’ necessario un percorso di transizione energetica che consenta di tenere insieme innovazione tecnologica, rispetto dell’ambiente, benefici occupazionali ed economici per cittadini e imprese. E va attentamente valutato l’impatto del pacchetto europeo “Fit for 55”: vi è il rischio che, in assenza di correttivi, i costi della transizione risultino insostenibili per le imprese.
Qualificare e rafforzare l’impegno sostenibile di imprese e associazioni del commercio, del turismo, dei servizi, dei trasporti e delle professioni valorizzando e promuovendo comportamenti ambientalmente virtuosi. Questo, in sintesi, l’obiettivo di “Imprendigreen” l’iniziativa di Confcommercio – al via oggi su tutto il territorio nazionale – che costituisce l’asse portante del più ampio progetto confederale “Confcommercio per la sostenibilità” con il quale la Confederazione intende offrire il suo contributo al raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU.
Klaus Algieri, Presidente di Confcommercio Cosenza e Calabria, dichiara:
“La sotenibilità ambientale è uno dei punti cardine del nostro futuro. L’iniziativa voluta da Confcommercio Nazionale e realizzata in collaborazione con la Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa ha l’obiettivo di sostenere, sensibilizzare e premiare l’impegno ambientale del terziario di mercato favorendo, allo stesso tempo, occasioni di crescita e di sviluppo. Siamo convinti, infatti, che le imprese possano essere protagoniste della transizione ecologica che rappresenta un’opportunità e una sfida per l’intero sistema Paese”.
In dettaglio, l’iniziativa mira a diffondere capillarmente comportamenti sempre più “green” che possano rappresentare anche un’opportunità di sviluppo per le imprese stesse. In altre parole, con Imprendigreen si vuole raggiungere il duplice scopo di creare benefici ambientali e sviluppare nuove forme di economia attraverso una serie di azioni volte a sensibilizzare, formare e accompagnare le imprese nella transizione da un’economia lineare a un’economia circolare. Ma anche a cogliere tutte le opportunità che i programmi e i fondi europei e nazionali – come il Green deal europeo e il PNRR italiano – metteranno in campo nei prossimi anni per innovare modelli di produzione, distribuzione e offerta di servizi.
Il riconoscimento dei comportamenti ambientalmente virtuosi avverrà attraverso l’assegnazione di un marchio che sarà rilasciato all’impresa (o all’Associazione) che avrà raggiunto una soglia minima di punteggio determinata dalla Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa sulla base dei più autorevoli standard nazionali ed internazionali di riferimento.
Per conferire il giusto rilievo alle buone pratiche di sostenibilità il marchio Imprendigreen sarà attribuito sulla base di tre diversi livelli di eccellenza (tre, quattro e cinque stelle) in relazione alla diversa intensità dell’impegno ambientale posto in essere.
Cari amici imprenditori, un altro anno è entrato nella galleria dei nostri ricordi.
Più volte in questo anno ho sentito chiedere al sistema delle imprese di avere maggiore coraggio e di resistere. Ce lo hanno chiesto in tanti: la politica, i rappresentanti delle istituzioni, i cittadini. E noi con sacrificio lo abbiamo fatto.
Con forza e determinazione, nel pieno rispetto delle infinite regole che ci sono state imposte, abbiamo difeso le nostre imprese da una crisi senza precedenti.
Abbiamo dimostrato in questi anni difficili più di quanto dovevamo. Tanti di noi sono stati costretti a chiudere le proprie imprese rinunciando al sogno di una vita, ma tantissimi altri continuano a dimostrare ogni giorno il proprio coraggio, quando con impegno e fiducia alzano le saracinesche delle proprie attività nonostante i numerosi sacrifici a cui sono sottoposti.
Credo quindi che per il 2022 siano gli imprenditori a dover chiedere qualcosa. Chiediamo: coraggio, trasparenza, responsabilità, ascolto e buoni esempi!
C0raggio nelle scelte
Non sempre le scelte più giuste sono anche le più convenienti. Spesso anche decisioni impopolari sono necessarie per il bene della collettività. Assumerle è un atto di responsabilità verso tutti. Soprattutto verso i nostri giovani.
Trasparenza nella gestione della cosa pubblica
Soprattutto con le risorse del PNRR, che rappresentano un’opportunità senza precedenti per il nostro Paese, bisogna garantire il benessere diffuso, non il benessere di pochi o di lobby particolari che tutelano solo ed esclusivamente i propri interessi.
Responsabilità
Ogni azione, ogni scelta fatta ha delle conseguenze. Occorre impegnarsi al massimo per il bene e per il giusto. Basta scelte nell’interesse di pochi. È giunto il tempo che istituzioni, enti e corpi intermedi assumano comportamenti di responsabilità sociale che migliorino gli interessi di tutti.
Ascolto
Ascolto, condivisione delle idee e programmazione partecipata saranno le chiavi del nostro futuro. Solo ascoltando si riesce a comprendere realmente i bisogni e le aspettative di chi ci sta accanto e a fare scelte condivise. Chiediamo #BuoniEsempi da parte di tutti. Noi l’abbiamo fatto e continueremo a farlo. Le battaglie si vincono condividendo obiettivi e sacrifici. La pandemia ce lo ha fatto capire ancora di più. Non si vince mai da soli…
Ripartiamo quindi con ancor più entusiasmo, tenacia e determinazione di sempre… “Con le Imprese, per le Imprese”
Cari colleghi e amici Buon 2022 io, le istituzioni e le associazioni che rappresento continueremo ad essere al vostro fianco come sempre abbiamo fatto nei tanti momenti difficili di questi anni. Buon inizio.
Klaus Algieri
Presidente di Confcommercio Calabria
L’inizio del nuovo anno coincide come ormai da prassi con l’avvio dei saldi invernali. In Calabria, come deciso dalla Giunta Regionale, i saldi prenderanno il via il 5 gennaio per concludersi il 6 marzo.
Così come è stato per i consumi di Natale, le incertezze legate all’emergenza covid inevitabilmente si ripercuoteranno anche sui volumi di spesa per i saldi. Come stimato dall’Ufficio Studio di Confcommercio, infatti, i cittadini calabresi spenderanno 100 € a testa negli acquisti in saldo.
STIMA DEI SALDI INVERNALI 2021 | ||
Valore Saldi Invernali (miliardi di euro) | 4,2 | |
Numero Famiglie che Acquistano in Saldo (milioni) | 15 | |
Acquisto medio a persona nei Saldi Invernali (euro) | 119 (Dato nazionale) | |
Acquisto medio a persona nei Saldi Invernali (euro) | 100 (Dato Regionale) |
Fonte: elaborazioni Ufficio Studi Confcommercio e Confcommercio Calabria
Per quel che riguarda la tipologia di prodotti acquistati, si confermano oggetto di interesse delle famiglie calabresi prevalentemente i capi di abbigliamento, le scarpe e gli accessori, mentre rivolgeranno minore attenzione verso articoli sportivi e prodotti di pelletteria.
Per quel che riguarda la propensione agli acquisti, si è rilevato che la percentuale delle famiglie che aspetta gli sconti per effettuare i propri acquisti è superiore rispetto a quella che rimane indifferente ai saldi. Complice anche il calo delle entrate (molti hanno dovuto fare i conti con la cassa integrazione e altri sussidi) i saldi rappresentano un’opportunità di acquisto anche se con un volume di spesa più basso rispetto agli altri anni.
Con riferimento al tasso di sconto applicato, si prevede che oltre il 70% delle imprese applicherà in partenza un ribasso sugli articoli che va dal 30% ad oltre il 50%. Va poi aggiunto che sul volume degli acquisti incideranno anche le vendite promozionali che molte attività hanno effettuato durante il periodo natalizio.
Per il Direttore di Confcommercio Calabria, Maria Santagada:
“Dopo i timidi segnali di ripresa registrati in stagione, nonostante le molte preoccupazioni legate all’innalzamento della curva epidemica, gli incrementi dei prezzi fanno di questi saldi una importante risposta degli operatori commerciali al contenimento dell’inflazione e un’opportunità per i consumatori a caccia dell’affare, per le tante famiglie calabresi desiderose di concedersi un regalo di moda e di soddisfare un desiderio dopo tante restrizioni. Si tratta di un’occasione importante – ha proseguito Santagada – anche per consolidare lo shopping sotto casa nei negozi di vicinato dove fiducia, relazione, servizio, prova e consegna istantanea insieme al prezzo di saldo rappresentano un nodo fondamentale della nostra economia. Lo ribadiamo da sempre, lo abbiamo fatto anche a Natale con la campagna “Io acquisto sotto casa perché mi sento a casa”, i negozi di vicinato sono l’anima delle nostre città e le vendite di fine stagione sono sempre una straordinaria opportunità per i consumatori per consolidare il rapporto con i negozi di fiducia”.
Per il corretto acquisto degli articoli in saldo, Confcommercio Calabria ricorda alcuni principi di base sui saldi ai tempi del Covid: