Riaperture, cosa cambia nelle prossime settimane

Riaperture, cosa cambia nelle prossime settimane

A Palazzo Chigi si è tenuta a tanto attesa riunione della cabina di regia chiamata a prendere, dati alla mano, attese e importanti decisioni sulle riaperture rispetto alla situazione attualmente in vigore. La conclusione, messa nero su bianco in un decreto approvato dal Consiglio dei ministri è che già da oggi il coprifuoco verrà spostato alle 23, per poi farlo slittare alle 24 dal 7 giugno e abolirlo del tutto dal 21 giugno. Per quanto riguarda le altre decisioni, in ordine cronologico:

  • i centri commerciali torneranno ad aprire dal fine settimana del 22 maggio;
  • le palestre dal 24 maggio;
  • i ristoranti potranno riprendere il servizio anche al chiuso dal primo giugno, a pranzo e cena;
  • i parchi tematici riapriranno il 15 giugno;
  • matrimoni e feste dal 15 giugno, ma solo con il “green pass”;
  • i congressi si potranno di nuovo organizzare dal primo luglio;
  • sale giochi e bingo dal primo luglio;
  • discoteche ancora chiuse.

L’altra decisione importante riguarda il cambio dei parametri del monitoraggio con il quale vengono stabiliti i colori delle Regioni. L’Rt, l’indice di diffusione del contagio, non sarà più determinante: conteranno il tasso di occupazione di terapie intensive e reparti ordinari e l’incidenza dei casi. Con meno di 50 casi per 3 settimane consecutive e un rischio basso si va in zona bianca, in cui le uniche misure in vigore sono il distanziamento e l’uso della mascherina. Nei primi 15 giorni di giugno, se il calo dei contagi si confermerà, potrebbero andarci 6 regioni: Friuli Venezia Giulia, Molise e Sardegna (dal 7), Abruzzo, Veneto e Liguria (dal 14).

Silb: “il Governo si è completamente dimenticato di noi”

“Siamo rimasti ancora invisibili, sono ormai quindici mesi che il Governo si è completamente dimenticato di noi, dalle attenzioni del Governo sono escluse solo le attività dei locali e dell’intrattenimento”. Questa la reazione di Maurizio Pasca, presidente del Silb/Fipe, l’Associazione italiana di imprese di intrattenimento di ballo e spettacolo. Pasca ha quindi ribadito che questa settimana verrà sottoposto un protocollo ad hoc al Cts: “mi auguro che sia data la giusta attenzione e che siano portati avanti i due test in Puglia e a Milano, altrimenti un intero settore è a rischio fallimento”.

Fonte Confcommercio

Giù le saracinesche nei negozi dei centri commerciali

Giù le saracinesche nei negozi dei centri commerciali

Martedì 11 maggio iniziativa di protesta in tutta Italia per chiedere la riapertura immediata nei weekend. Le associazioni del commercio chiedono “risposte certe e tempestive”.

Saracinesche abbassate per alcuni minuti per protestare contro le misure restrittive che da oltre sei mesi impongono la chiusura nei giorni festivi e pre-festivi. Succederà martedì 11 maggio, alle 11, in 30mila negozi e supermercati di tutti i centri commerciali d’Italia per iniziativa di Ancd-Conad, Confcommercio, Confesercenti, Confimprese, Cncc–Consiglio Nazionale dei Centri Commerciali e Federdistribuzione.

Le Associazioni del commercio vogliono così dare voce ai 780mila lavoratori delle 1.300 strutture commerciali integrate presenti su tutto il territorio nazionale, costretti da oltre un anno a vivere in un clima di forte incertezza, aggravato da misure che impediscono appunto a migliaia di attività commerciali di lavorare nei giorni più importanti della settimana in termini di ricavi e fatturato.

La manifestazione servirà anche a ribadire che in centri, parchi e gallerie commerciali la sicurezza è massima: non a caso, nessun focolaio si è mai registrato da inizio pandemia grazie ai rigorosi protocolli rigorosi adottati. L’impegno del settore si è visto anche nella messa a disposizione volontaria e gratuita di 160 strutture per la creazione di hub vaccinali.

Da inizio emergenza il settore si è impegnato in un dialogo costruttivo con il Governo. Le Associazioni del commercio coinvolte auspicano ora di “poter avere dalle istituzioni risposte certe e tempestive, per rimettere in moto un comparto tra i più danneggiati dalla crisi, che continua ad operare solo parzialmente e senza una chiara prospettiva di ripresa”.

Nuove linee guida per le riaperture ristorazione e stabilimenti balneari

Nuove linee guida per le riaperture ristorazione e stabilimenti balneari

La Conferenza delle Regioni e delle Province autonome ha approvato le “linee guida per la ripresa delle attività economiche e sociali”, disciplinanti, tra l’altro, le misure di prevenzione relative ai settori della ristorazione, dei ricevimenti conseguenti alle cerimonie e degli stabilimenti balneari.

Tra le novità di maggior rilievo per la ristorazione:

  • obbligo di adottare misure volte a evitare assembramenti al di fuori del locale e delle sue pertinenze;
  • in merito alla disposizione dei tavoli, si prevede la necessità di assicurare il mantenimento di almeno 1 metro di separazione tra i clienti di tavoli diversi negli ambienti al chiuso, estendibile ad almeno 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio, e di almeno 1 metro di separazione negli ambienti all’aperto, a eccezione delle persone che in base alle disposizioni vigenti non siano soggette al distanziamento interpersonale. Tali distanze possono essere ridotte solo con barriere fisiche di separazione. Contrariamente a quanto diffuso nelle scorse settimane dagli organi di stampa, rimane, quindi, confermata la misura minima di distanziamento di 1 metro, estendibile a 2 metri solo nel caso in cui nel territorio in cui viene prestata l’attività imprenditoriale si verifichi un aggravamento della situazione pandemica;
  • per la consumazione al banco, e in generale per gli esercizi che non dispongono di posti a sedere, viene confermato l’obbligo di assicurare il mantenimento della distanza interpersonale di almeno 1 metro tra i clienti, suscettibile di essere esteso anche in questo caso a 2 metri in base allo scenario epidemiologico di rischio e a eccezione delle persone non sottoposte a obblighi di distanziamento (tale aspetto afferisce alla responsabilità individuale);
  • obbligo di mantenere aperte – salvo i casi in cui le condizioni metereologiche o altre situazioni di necessità non lo consentano – porte, finestre e vetrate al fine di favorire il ricambio d’aria naturale negli ambienti interni;
  • viene meno la previsione circa la possibilità di mettere a disposizione dei clienti riviste, quotidiani e materiale informativo (che invece veniva espressamente prevista nelle precedenti linee guida);
  • viene confermata la disposizione volta a favorire la consultazione online del menù tramite soluzioni digitali;
  • la necessità, per quel che riguarda i ricevimenti conseguenti alle cerimonie, che nei guardaroba gli indumenti e gli oggetti personali siano riposti in appositi sacchetti porta abiti.

Per gli stabilimenti balneari, si riduce da 1,5 metri a 1 metro la misura del distanziamento tra le attrezzature di spiaggia.

Ogni ulteriore approfondimento è disponibile nella nostra AREA RISERVATA.

Fonte Fipe-Confcommercio