Assegno Unico: al via a marzo le domande
A partire da marzo, per beneficiare di questa prestazione, dovranno presentare richiesta sia i nuclei familiari che in precedenza ricevevano l’accredito dell’Assegno Unico Universale per figli a carico (AUU) sulla carta RdC, che le famiglie a cui il Reddito di Cittadinanza è stato sospeso nel 2023.
Cosa cambia nel passaggio dal Reddito di Cittadinanza all’Assegno di Inclusione?
Fino al 31 dicembre 2023 l’ammontare del Reddito di Cittadinanza era integrato da un’ulteriore quota, se veniva riconosciuto all’intestatario del primo anche il diritto a ricevere l’AUU.
Il RdC è stato abrogato dal 1° gennaio 2024. A decorrere dal- la stessa data è stato introdotto l’’Assegno di Inclusione (ADI). ADI e Assegno Unico sono invece due prestazioni distinte, a cui corrispondono due diverse domande e procedure.
Perciò. il semplice inoltro della domanda relativa all’Assegno d’Inclusione, anche se accolta, non implica in automatico il contestuale riconoscimento del diritto a ricevere l’AUU.
L’Assegno Unico viene erogato anche a gennaio e febbraio?
Nei primi due mesi del 2024 la prestazione viene corrisposta in misura piena, in quanto non costituisce più un’integrazione del Reddito di Cittadinanza. Fino a febbraio, quindi, l’importo dell’Assegno Unico sarà maggiore, e verrà determinato in relazione all’ISEE 2023.
Per lo stesso periodo la prestazione verrà erogata anche alle famiglie in cui sono presenti figli in fascia 18-21 anni, e a cui il Reddito di Cittadinanza era stato sospeso durante il 2023, qualora non avessero presentato domanda per l’Assegno Unico.
A partire da marzo, sia queste ultime che gli ex titolari di RdC dovranno presentare una nuova domanda per l’AUU. Condizione indispensabile per evitare la decurtazione al minimo dell’Assegno Unico, è il rinnovo, dal 1° gennaio 2024, del modello ISEE.
Entro quando presentare la domanda per l’Assegno e l’ISEE aggiornato?
Il termine ultimo è fissato al 30 giugno. Attenendosi a questa scadenza si ha diritto anche a ricevere gli arretrati maturati da marzo.
Cos’è l’Assegno di inclusione?
È una misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, condizionata all’adesione a un percorso persona- lizzato di attivazione e di inclusione sociale e lavorativa. La misura è stata istituita a decorrere dal 1° gennaio 2024 dall’articolo 1 del d. l. n. 48/2023.
L’ADI è riconosciuto ai nuclei familiari che abbiano almeno un componente in una delle seguenti condizioni:
- con disabilità;
- minorenne;
- con almeno 60 anni di età;
- in condizione di svantaggio e inserito in programma di cura e assistenza dei servizi socio sanitari territoriali certificato dalla pubblica amministrazione.
Chi può richiedere l’Assegno di Inclusione?
- Cittadini italiani
- cittadini europei o loro familiari
- cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno Ue per
- soggiornanti di lungo periodo, residenti in Italia per almeno cinque anni, di cui gli ultimi due in modo continuativo.
Non devono:
- essere sottoposti a misura cautelare personale o a misura di prevenzione;
- avere sentenze definitive di condanna o adottate ai sensi dell’articolo 444 e seguenti del codice di procedura penale (cosiddetto “patteggiamento”), nei 10 anni precedenti alla richiesta.
La famiglia dovrà possedere:
- ISEE non superiore a 9.360 euro (come per il Reddito di Cittadinanza) e valore di reddito familiare inferiore 6mila euro annui maggiora- to sulla base del numero di componenti in particolare disabili;
- con possesso di auto oltre 1600 cc o moto oltre 250 cc ., o barche;
- immobile prima casa non superiore a 150mila euro ai fini IMU;
- altri immobili non superiori a 30mila euro ai fini ISEE.
Nel caso in cui il nucleo familiare è composto da persone tutte di età pari o superiore a 67 anni, o da altri familiari tutti in condizioni di disabilità grave o di non autosufficienza, la soglia di reddito familiare si attesta su 7.560 euro annui.
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