Credito d’imposta Beni Strumentali 4.0: al via la piattaforma per le domande 2025

Credito d’imposta Beni Strumentali 4.0: al via la piattaforma per le domande 2025

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha pubblicato il Decreto Direttoriale del 16 giugno 2025, che stabilisce l’apertura della piattaforma informatica per la presentazione delle domande di accesso al credito d’imposta per investimenti in beni strumentali materiali 4.0 relativi all’anno 2025.

Le imprese potranno trasmettere il modello di comunicazione a partire dalle ore 14:00 del 17 giugno 2025, esclusivamente attraverso il portale “Transizione 4.0” del sito del GSE, utilizzando l’apposito modulo elettronico editabile.

Il beneficio riguarda investimenti effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, nei limiti del plafond complessivo fissato in 2,2 miliardi di euro, come previsto dal precedente decreto direttoriale del 15 maggio 2025.

Il nuovo decreto introduce inoltre modifiche procedurali rispetto al modello adottato con il decreto del 24 aprile 2024. In particolare, le imprese che hanno già trasmesso la comunicazione con il precedente modulo dovranno aggiornare la documentazione entro 30 giorni dall’apertura della piattaforma, ovvero entro il 17 luglio 2025, per mantenere la priorità cronologica nella prenotazione delle risorse.

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Tax Free Shopping: nuova convenzione Confcommercio con Global Blue

Tax Free Shopping: nuova convenzione Confcommercio con Global Blue

Confcommercio ha sottoscritto una convenzione nazionale con Global Blue, leader mondiale nei servizi di Tax Free Shopping, con l’obiettivo di offrire nuove opportunità alle imprese associate e valorizzare i territori a vocazione turistica.

La collaborazione rappresenta un vantaggio concreto per le attività commerciali che operano in contesti ad alta affluenza di clientela internazionale, in particolare proveniente da Paesi extra-UE. Grazie a questa partnership, le imprese associate a Confcommercio potranno attivare il servizio di Tax Free Shopping a condizioni estremamente favorevoli.

Vantaggi per le imprese associate

Attraverso la convenzione con Global Blue, le aziende potranno:

– Attivare il servizio senza costi iniziali, senza commissioni e con azzeramento del canone annuale (pari a 50 euro) per il primo anno;
– Accedere alla piattaforma con strumenti avanzati per la gestione dei flussi turistici;
– Ricevere report personalizzati gratuiti, utili a comprendere le abitudini di spesa dei turisti;
– Beneficiare del servizio Mobile Customer Care, che assiste il cliente in tutte le fasi post-acquisto;
– Contare su un supporto operativo diretto da parte del personale Global Blue presente sul territorio.

L’accordo prevede anche la possibilità di sviluppare progetti condivisi a livello locale con le Associazioni provinciali, come eventi, attività di comunicazione e analisi mirate sui flussi turistici.

Un’opportunità per il commercio locale e il turismo di qualità

La piattaforma Global Blue si rivolge in particolare alle imprese del settore retail, moda, alta gamma, ma anche a tutte le attività che operano nelle destinazioni turistiche in crescita: centri storici, località balneari, montane e culturali.

Per ulteriori informazioni o assistenza è possibile contattare gli uffici di Confcommercio Cosenza.

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Ente Bilaterale. Nuovo corso sull’ABC del vino

Ente Bilaterale. Nuovo corso sull’ABC del vino

L’Ente Bilaterale del Terziario della provincia di Cosenza organizza il corso “ABC del Vino” rivolto ai titolari e ai dipendenti delle imprese del terziario che vogliano apprendere le basi della degustazione, sia per motivi lavorativi che per motivi di svago.

Il corso è gratuito per tutte le imprese iscritte all’Ente.

Sono previste tre lezioni teorico pratiche e una visita guidata ad una cantina del territorio al termine del corso.

Le lezioni avranno inizio il 23 novembre alle 17:00.

Per partecipare basta compilare il seguente form https://forms.gle/U1CNxQoTD4qbxQsN8 

Per imprese terziario aumenti bollette insostenibili. Bisogna intervenire

Per imprese terziario aumenti bollette insostenibili. Bisogna intervenire

Algieri, Confcommercio: La situazione sta diventando insostenibile per le nostre imprese. Sono necessari interventi mirati per impedire ulteriori rincari. Le imprese sono già piagate dall’emergenza covid. Devono essere aiutate.

Il caro energia sta colpendo pesantemente le imprese del commercio, della ricettività e della ristorazione che nel 2022, nonostante le misure di contenimento già adottate dal Governo, dovranno sostenere un aumento della bolletta energetica con una spesa complessiva per gas ed elettricità che passerà da 11,3 miliardi di euro del 2021 a 19,9 miliardi (+76%) Un conto salatissimo per 1 milione di imprese: le più colpite dalla pandemia e che ora rischiano in tantissime la chiusura anche a causa dei rincari energetici. E’ quanto emerge da uno studio di Confcommercio, svolto in collaborazione con Nomisma Energia, sugli effetti del caro-energia sulle imprese del terziario.

In particolare per l’elettricità, le imprese di questi settori, con un consumo complessivo di 22 miliardi di chilowattora, con le nuove tariffe in vigore dal 1° gennaio, vedranno aumentare la bolletta da 7,4 miliardi di € nel 2021 a 13,9 nel 2022. A questa spesa si deve poi aggiungere quella, altrettanto pesante, per il gas che, con un consumo complessivo di 5 miliardi di metri cubi, vedrà la bolletta aumentare da 3,9 miliardi € nel 2021 a 6 miliardi nel 2022.

Tab. 1 – Spesa energia settore commercio, alloggi, ristorazione (Mld €)

 

 

2019

2020

2021

2022

Elettricità

 

6,3

6,0

7,4

13,9

Gas

 

4,2

2,9

3,9

6,0

Totale

 

10,5

8,9

11,3

19,9

Fonte: Confcommercio-Nomisma Energia

Nel dettaglio dei singoli settori, gli aumenti medi, su base annua, sono i seguenti: per gli oltre 30 mila alberghi italiani la spesa per la bolletta elettrica passerà da 49 mila € a 79 mila €, un aumento del 61% solo in parte mitigato dalle offerte a prezzo fisso che qualcuno è riuscito ad ottenere sul mercato libero.

A questo poi si aggiunge la bolletta del gas che passa da 10 mila a quasi 20 mila €. Per un albergo tipo (con consumi di 260 mila chilowattora/anno di elettricità e 18 mila metri cubi di gas), la spesa annua passa da 59 mila € a 98 mila €.

Pesanti aumenti si registrano anche per i 140 mila bar d’Italia, la cui bolletta elettrica passerà in media da 4 mila a 7 mila € per salire, con il costo del gas, da 5 mila a 10 mila € in totale. Anche i quasi 200 mila ristoranti registreranno una maggiore spesa elettrica che passerà da 7 mila a 12 mila € che, con il gas, farà segnare un maggiore costo totale che da 11 mila € salirà fino a 19 mila €.

Per gli oltre 200 mila negozi alimentari, che usano molto l’elettricità per la refrigerazione degli alimenti, la bolletta elettrica passerà da 15 mila a 24 mila €, mentre i costi del gas, usato per lo più per il riscaldamento dei locali, passeranno da 1.300 a 2.300 €, con il totale che salterà così da 16 mila a 26 mila €.

I circa 440 mila negozi non alimentari, la categoria più numerosa, avranno una bolletta energetica, fra gas ed elettricità, che passerà da 5 mila a 7 mila €, con l’incremento maggiore dovuto all’elettricità.

Se non bastasse, negli ultimi giorni si è “risvegliato” anche il petrolio la cui quotazione, dopo mesi di sostanziale stabilità, è arrivata a 87 dollari per barile, massimo da oltre 7 anni e circa il 60% in più rispetto ad un anno fa. Aumento che ha trascinato al rialzo anche il prezzo del gasolio diesel, impiegato dall’autotrasporto per la logistica di tutti i beni che arrivano ai consumatori finali, che tocca oggi nuovi picchi a 1,65 € per litro, massimo anche questo da metà 2014, superiore di 35 centesimi rispetto ad un anno fa. Per il settore dell’ autotrasporto, che consuma circa 20 miliardi di litri di gasolio all’anno, questi aumenti significano un maggior costo su base annuale pari a 7 miliardi di €. D’altra parte, sul fronte dei carburanti alternativi, la crescita vertiginosa dei prezzi del Gas Naturale Liquefatto (GNL), che in un anno sono più che raddoppiati, rende, di fatto, economicamente inutilizzabile tale soluzione, con tanti veicoli con tale alimentazione, sostenibili e di recente acquisto, costretti paradossalmente a rimanere fermi nei piazzali delle imprese.

Si tratta di aumenti insostenibili destinati ad incidere sull’inflazione e ad indebolire la dinamica dei consumi. Per contrastare il “caro bollette”, servono misure strutturali. In particolare, occorre affrontare il tema della riduzione della dipendenza dalle forniture estere. Inoltre, va avviata la riforma della struttura della bolletta elettrica, anche affrontando il nodo degli oneri generali di sistema. E vanno messe in campo misure per compensare gli impatti negativi dell’aumento dei prezzi dei carburanti su tutta la filiera del trasporto e della logistica. E’ necessario un percorso di transizione energetica che consenta di tenere insieme innovazione tecnologica, rispetto dell’ambiente, benefici occupazionali ed economici per cittadini e imprese. E va attentamente valutato l’impatto del pacchetto europeo “Fit for 55”: vi è il rischio che, in assenza di correttivi, i costi della transizione risultino insostenibili per le imprese.