Confcommercio Cosenza. Prima in Italia ad ottenere la certificazione della parità di genere

Confcommercio Cosenza. Prima in Italia ad ottenere la certificazione della parità di genere

Confcommercio Cosenza è la prima Confcommercio d’Italia ad ottenere la certificazione del Sistema di Gestione in termini di parità di genere. Il risultato è stato raggiunto a seguito di un’attenta valutazione eseguita dal comitato di certificazione UNITER, il quale si è espresso poi positivamente in merito al rilascio delle Certificazioni UNI/PdR 125:2022.

La PdR UNI 125:2022, introdotta dal PNRR, definisce le linee guida sul sistema di gestione per la parità di genere. La prassi prevede l’adozione di specifici KPI inerenti le politiche di parità di genere nelle Organizzazioni che permettano la misura, la rendicontazione e la valutazione dei dati relativi al genere nelle organizzazioni con l’obiettivo di colmare i gap attualmente esistenti, nonché incorporare il nuovo paradigma relativo alla parità di genere nel DNA delle organizzazioni e produrre un cambiamento sostenibile e durevole nel tempo.

Sono sei le aree prese in considerazione per verificare se l’organizzazione mette sullo stesso piano uomini e donne: cultura e strategia, governance, processi HR, opportunità di crescita e inclusione delle donne in azienda, equità remunerativa per genere, tutela della genitorialità e conciliazione vita-lavoro. Ogni voce ha avuto un peso specifico diverso sulla valutazione complessiva.

Grande soddisfazione è stata espressa dal Presidente Klaus Algieri e dalla Direttrice Maria Santagada. In particolare Algieri ha dichiarato:

“questo ulteriore riconoscimento, dimostra come la nostra Associazione sia al passo con l’evoluzione degli ambienti di lavoro. L’essere i primi del sistema Confcommercio ad ottenerlo è un grande motivo di orgoglio”.

Orari estivi uffici Confcommercio Cosenza

Orari estivi uffici Confcommercio Cosenza

A partire dal 1 Agosto i nostri uffici di Cosenza e Corigliano-Rossano seguiranno i seguenti orari:
Dal 01/08 al 05/08 e dal 22/08 al 31/08
Mattina – dalle 08:30 alle 13:00
Pomeriggio – Chiusi
Dall’08/08 al 19/08
Chiusi per ferie
Le attività riprenderanno secondo i consueti orari a partire dal 1 settembre.
Confcommercio Cosenza augura a tutti buone vacanze!
Proroga delle riduzioni accise sul carburante

Proroga delle riduzioni accise sul carburante

È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 154 del 4 luglio il decreto del Ministro dell’Economia e Finanze di concerto con il Ministro della Transizione Ecologica, che ha esteso fino al prossimo 2 agosto, le riduzioni temporanee delle accise sui carburanti, nonché l’applicazione dell’aliquota I.V.A., ridotta al 5% sul gas naturale impiegato per autotrazione.

In particolare, fino al prossimo 2 agosto, continueranno a trovare applicazione le seguenti aliquote d’accisa attualmente praticate:

  • Benzina 47,84 centesimi di euro per litro;
  • Gasolio per autotrazione 36,74 centesimi di euro per litro;
  • GPL per autotrazione 18,261 centesimi si euro per chilo;
  • Metano per autotrazione zero euro per metro cubo.

Il decreto ha confermato, inoltre, che, per effetto della rimodulazione esposta delle aliquote, anche per il periodo decorrente dal 9 luglio al 2 agosto, non troverà applicazione l’aliquota di accisa del gasolio commerciale, usato come carburante, attraverso il meccanismo dei rimborsi periodici in favore degli autotrasportatori.

Si dispone, infine, che per la corretta applicazione delle esposte aliquote d’accisa, gli esercenti i depositi commerciali dei richiamati prodotti energetici e gli esercenti gli impianti di distribuzione stradale di carburanti sono tenuti a trasmettere, entro il prossimo 9 agosto, all’ufficio competente dell’Agenzia delle Dogane, a mezzo di posta elettronica certificata (art. 19 bis D.Lgs 504/1995), ovvero per via telematica, i dati relativi ai quantitativi degli esposti carburanti giacenti nei relativi depositi e impianti, alla data del 2 agosto 2022.

Alla copertura delle minori entrate si provvede attraverso 916,03 milioni di euro di maggior gettito IVA, conseguito dallo Stato nel periodo 1° aprile-31 maggio 2022.

Confcommercio Cosenza approva le modifiche allo Statuto e il bilancio 2021

Confcommercio Cosenza approva le modifiche allo Statuto e il bilancio 2021

Oggi, 30 giugno, presso la sede di Confcommercio Imprese per l’Italia Provincia di Cosenza l’Assemblea Straordinaria dei Soci di Confcommercio Cosenza ha approvato all’unanimità (presenti il 95% degli aventi diritto) e alla presenza del notaio le modifiche allo Statuto dell’Associazione, già approvate dalla Giunta Confederale nello scorso mese di Aprile.

Le modifiche apportate allo Statuto hanno consentito così di uniformarlo allo Statuto della Confederazione Nazionale.

In seconda seduta, sempre all’unanimità l’Assemblea Ordinaria dei Soci di Confcommercio Cosenza ha approvato il bilancio consuntivo e il bilancio sociale per l’anno 2021.

Dopo la presentazione dei contenuti del bilancio ad opera della responsabile amministrativa della struttura Silvia Raimondo, ha preso la parola il Direttore di Confcommercio Cosenza, Maria Santagada che ha presentato i contenuti del Bilancio Sociale 2021.

Prosegue il percorso di crescita dell’Associazione che nonostante le difficoltà del momento, legate all’attuale crisi economica, anche quest’anno ha raggiunto risultati che possiamo considerare positivi per tutti i principali indicatori economici e che confermano la solidità della base associativa.

Molto soddisfatto il Presidente di Confcommercio Cosenza, Klaus Algieri, per questi obiettivi raggiunti che testimoniano ancora una volta il buon operato svolto dagli organi sociali e dalla struttura.

Obbligo Pos. Entrata in vigore sanzioni

Obbligo Pos. Entrata in vigore sanzioni

Da oggi 30 giugno scattano le nuove regole previste sull’obbligo di accettare i pagamenti elettronici. Come è noto, negozianti, artigiani e studi professionali che non permetteranno ai clienti i pagamenti tramite Pos potranno essere multati.

L’entità della sanzione è pari a 30 euro, aumentata del 4 per cento del valore della transazione per la quale sia stata rifiutata l’accettazione di un pagamento tramite carta.

Confcommercio in una nota ribadisce la sua linea sottolineando che “non si può pensare di incentivare i pagamenti elettronici attraverso il meccanismo delle sanzioni, quello che serve per raggiungere questo obiettivo è una riduzione delle commissioni e dei costi a carico di consumatori ed imprese, anche potenziando lo strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente, e introdurre la gratuità per i cosiddetti micropagamenti”.

“Già oggi nel nostro Paese- sottolinea Confcommercio – il numero di transazioni con carte di debito, di credito e prepagate è elevatocon una crescita, nell’ultimo quinquennio, del 120% e sono oltre 4 milioni i Pos installati e attivi presso le attività commerciali e di servizi. E’ dunque evidente che il nostro sistema dei pagamenti è già in pieno sviluppo, ora va fatto di più per modernizzare ulteriormente questo processo rendendolo più efficiente e meno oneroso”. “Agire per via sanzionatoria per la mancanza del Pos – conclude Confcommercio -non è certo la strada da seguire, andrebbe invece prorogata tempestivamente la misura istituita dal decreto “Sostegni-bis”, in scadenza a fine giugno, che dispone l’incremento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dagli esercenti che adottano sistemi evoluti di incasso”.

Si ricorda che è previsto un credito d’imposta sulle commissioni pagate per pagamenti elettronici. Nel dettaglio, agli esercenti attività di impresa, arte o professioni spetta un credito di imposta pari al 30 per cento delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate mediante carte di credito, di debito o prepagate o per transazioni effettuate mediante altri strumenti di pagamento elettronici tracciabili. Il credito d’imposta spetta per le commissioni dovute in relazione a cessioni di beni e prestazioni di servizi rese nei confronti di consumatori finali, a condizione che i ricavi e compensi relativi all’anno d’imposta precedente siano di ammontare non superiore a 400.000 euro.

L’agevolazione si applica nel rispetto delle condizioni e dei limiti di cui alla regolamentazione UE per gli aiuti de minimis. Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione.

Sanzioni per mancata comunicazione al Registro Imprese della PEC

Sanzioni per mancata comunicazione al Registro Imprese della PEC

Le Camere di commercio sono prossime al rilascio d’ufficio dei domicili digitali e, congiuntamente, all’applicazione delle relative sanzioni.

In base all’ art. 37 del D. L. 16 luglio 2020, n. 76 (convertito con la L. 11 settembre 2020, n. 120), recante “Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”, le imprese che non hanno comunicato il proprio domicilio digitale, ovvero il cui domicilio digitale risulti non valido o scaduto, sono soggette a:

  • applicazione di sanzioni: come previsto dall’art. 2630 del codice civile, in misura raddoppiata, per le società (cioè da 206,00 a 2.064,00 euro), e come indicato dall’art. 2194 del codice civile, in misura triplicata, per le imprese individuali (cioè da 30,00 a 1.548,00 euro).Il pagamento in misura ridotta, per le società sarà di 412,00 euro per ciascun obbligato e per le imprese individuali di 60,00 euro;
  • attribuzione d’ufficio, dalla Camera di Commercio, di un domicilio digitale, così formato: CODICEFISCALEIMPRESA@IMPRESA.ITALIA.IT, attivo solo in ricezione, accessibile dal rappresentante dell’impresa tramite il cassetto digitale dell’imprenditore, attraverso la piattaforma https://impresa.italia.it/cadi/app/login

Il domicilio sarà automaticamente inserito e consultabile negli elenchi INI-PEC, pertanto potrà essere utilizzato per notificare all’impresa vari tipi di atti (es. atti amministrativi da parte di altre P.A., atti tributari da parte dell’Agenzia delle Entrate, atti giudiziari ecc.).

Attenzione: Il domicilio digitale assegnato d’ufficio dalla Camera di commercio consentirà il solo ricevimento in entrata di comunicazioni e notifiche, e non anche la trasmissione in uscita di messaggi e documenti.

Le imprese non in regola possono ancora comunicare il proprio domicilio digitale (PEC) al Registro delle Imprese e chiederne l’iscrizione, evitando il procedimento d’ufficio.

Per scoprire come comunicare la PEC contatta i nostri uffici.